Fingerpools: lo sharing di piscine per il tuo tuffo “proibito”

Valentina Cuppone
Valentina Cuppone
Valentina Cuppone, classe 1982. Caporedattore de Il Digitale. Formazione umanistica, una laurea in Lettere Moderne e una specializzazione in Comunicazione della cultura e dello spettacolo all’Università di Catania. Curiosa e appassionata di ogni cosa d’arte, si nutre di libri, mostre e spettacoli. Affascinata dal mondo della comunicazione web, il suo nuovo orizzonte di ricerca è l''innovazione.
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Portare il mare ovunque e renderlo accessibile a tutti, affinché il bello e l’incantevole non siano solo per pochi, ma il benessere di molti”. La sharing economy non finisce mai di sorprenderci e offre un servizio: rendere un privilegio alla portata di molti. La possibilità di godere di un bagno in totale pace e serenità diventa, nell’epoca dell’economia della condivisione, più accessibile grazie alla a Fingerpools, la startup innovativa creata da Paola Carobbio e Beatrice Adorni. Nell’estate del 2015, Paola e Beatrice cercano nella loro città un posto dove poter fare un bagno per rinfrescarsi dalla calura cittadina. Le piscine comunali sono super affollate e trovare una soluzione non è stata per loro impresa facile. La scintilla scatta in quel momento: nonostante le piscine sparse nel territorio siano parecchie, non esiste sul web un portale che possa rendere immediata la comunicazione tra chi offre il servizio e chi lo cerca. E nell’epoca multimediale e digitale, dove dominano i paradigmi della condivisione, partecipazione e soprattutto della collaborazione, la soluzione la trovano proprio nell’idea di sfruttare la rete. Ed è smart, innovativa, pratica, veloce, conveniente. Ideata da due donne. Il che non guasta! Leggi anche: “L’imprenditoria è donna: 5 startup italiane di successo ce lo dimostrano”.

Fingerpools e le sue founders

Paola Carobbio e Beatrice Adorni
Paola Carobbio e Beatrice Adorni, founders di Fingerpools.
Ma chi sono le ideatrici di Fingerpools? Quali vantaggi e che soluzioni offre la piattaforma? Scoprendo i profili delle fondatrici capiamo subito qual è il mood che sta alla base dell’aggregatore di piscine private. Paola, laureata in filosofia, giornalista e scrittrice, appassionata di tecnologie e nuove tendenze, viene identificata attraverso quattro parole chiave: idee, azione, coraggio, curiosità. Beatrice, sua compagna d’avventura, laureata in giurisprudenza, poliglotta, è precisa, diplomatica e perseverante. Dall’unione di queste due personalità affini e complementari nasce Fingerpools per soddisfare la necessità delle due donne di creare qualcosa che possa rispondere alla volontà di sviluppare e diffondere un nuovo modo di intendere il viaggiare, di vivere il territorio e di utilizzare le strutture private.

Tutti vogliono uno specchio d’acqua

Nell’immaginario comune possedere una piscina è sempre stato sinonimo di ricchezza e agio. Ogni bambino al quale si chiedeva e si chiede come sarà la sua casa da grande elenca come componente fondamentale e immancabile questo “laghetto” artificiale, espressione di comodità, lusso, benessere e divertimento. Tante volte anche la scelta di un albergo passa attraverso la richiesta di avere una struttura fornita di questa enorme vasca, o che garantisca il relax in una spa, in un centro benessere, in un club, dove poter bere un cocktail ai bordi di uno specchio d’acqua o godere di rigeneranti idromassaggi. Fingerpools è andato online nel marzo del 2017 e a oggi conta:

  • 14 piscine naturali con accesso gratuito
  • 180 host iscritti distribuiti in 12 città del mondo
  • 88 piscine attive, 36 delle quali sparse in Italia dal Veneto alla Sicilia
  • piscine in hotel di lusso

I numeri della piattaforma crescono di settimana in settimana e uno dei punti di forza è la sua organizzazione. Il sito è consultabile anche senza bisogno di essere registrati, operazione che si rende necessaria qualora si volesse usufruire del servizio. Fingerpools ha ottenuto diversi riconoscimenti, arrivando in finale ad alcuni eventi, come l’International Accelerator in Texas o Invitalia Factorympresa. E questi sono solo due delle call per startup italiane e straniere a cui il portale del pool-sharing ha partecipato.

Come funziona Fingerpools

L’aggregatore di piscine condivise connette host e guest, ovvero chi mette a disposizione la propria piscina e chi cerca un modo pratico e veloce per poter fare un tuffo in acque rinfrescanti. Da una parte, guadagno pratico con la possibilità di selezionare giorni, orari e utenza a cui rivolgere il servizio e dall’altra la possibilità di effettuare una ricerca che risponda alle più disparate necessità. Se sei un guest, ti viene offerta attraverso Fingerpools l’opportunità di operare una ricerca mirata, adattabile alle tue caratteristiche, necessità, tipologie di piscina e servizi inclusi. Tutto selezionabile a seconda anche delle proprie esigenze economiche. Paola e Beatrice ne hanno per accontentare tutti: chi ha voglia di fuggire dalla calura estiva, chi viaggia in mete dove è impossibile raggiungere comodamente il mare, chi resta a casa e vuole evitare la calca delle piscine comunali. Se sei un host, hai l’occasione per poter mettere a reddito la tua, avendo comunque la libertà di personalizzare il tuo annuncio, decidendo che ospiti accogliere, quando e come. Per non contravvenire alle normative in vigore, Fingerpools funziona da filtro per quelle strutture che mettono a disposizione la propria piscina dando la possibilità di gestire gli ingressi nei limiti legali. Non perdendo però l’opportunità di guadagnare. Input in più per usare il pool-sharing.

Condividi la tua esperienza

Conclusa la giornata, i clienti sono invitati a lasciare un feedback, una testimonianza di condivisione e ulteriore partecipazione. Un’esperienza che rivela ancora una volta come il social in ogni suo aspetto sia diventato un’ottima carta da giocare per proporre crescita economica e soluzioni innovative. Ospitalità e condivisione sono i concetti chiave alla base di questo progetto:

  • affittare spazi condivisi per offrire un servizio e per guadagnare
  • rendere la piscina un’esperienza immersiva e ricca di valori.

La possibilità di poter essere ospitati in strutture in cui generalmente l’accesso è riservato a soci o a chi pernotta in un hotel, l’occasione di poter fare una nuotata nella piscina di una casa privata, a contatto dunque con usi e costumi della gente del posto, è un modo per conoscere in modo diverso i luoghi in cui viaggiamo. O per fare nuove amicizie a casa propria. Insomma ancora una volta l’innovazione va a braccetto con l’idea di condivisione e partecipazione. E l’economia, del singolo e della collettività, ne può solo che trarre benefici. Leggi anche: L’ombrellone che cercavi è finalmente a portata di clic”.   di Valentina Cuppone

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