Il gioco nell’era digitale: nostalgia del passato o entusiasmo per il futuro?

Martina Mugnaini
Martina Mugnaini
Martina Mugnaini. Classe 1991. Nata e vissuta a Roma, ha un forte legame con le sue origini fiorentine. Laureata in Filologia Moderna alla Sapienza e giornalista, ama scrivere di tutto quello che riguarda l’arte, la letteratura, il teatro e la cultura digitale. Da anni lavora nel campo della comunicazione e del web writing interessandosi di tutto ciò che riguarda l'innovazione. Bibliofila e compratrice compulsiva di libri di qualunque genere, meglio se antichi: d'altronde “I libri sono riserve di grano da ammassare per l’inverno dello spirito” e se lo dice la Yourcenar sarà vero.
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Come si è evoluto il gioco nell’era digitale? Questa è una domanda che spesso ci facciamo quando guardiamo i bambini di adesso giocare con gli smartphone e passare interi pomeriggi davanti alla playstation. Il primo pensiero che ci viene in mente è: “quando ero bambino giocavamo a pallone al parco o passavamo serate intere con qualche gioco di società in famiglia”. La tendenza che abbiamo a rimpiangere un’ipotetica età dell’oro nel passato spesso ci impedisce di vedere i notevoli elementi positivi che il progresso ha portato con sé: questo non vuol dire che è tutto oro quello che luccica e che il digitale non ha creato problemi in questo settore ma senz’altro ci sono molti vantaggi da considerare. Siamo abituati a pensare il gioco online in maniera negativa tenendo presente esclusivamente il gioco d’azzardo ma per fortuna c’è molto altro. Due startup ci dimostrano positivamente che gioco e digitale non sono due concetti che si escludono a vicenda.

Play Agenda: i compagni di gioco li trovi in un clic

Il team di Play Agenda
Il team di Play Agenda.
Quale modo migliore per trascorrere una serata estiva se non in compagnia di un bel gruppo di amici, un po’ di buona musica e un mazzo di carte? I tempi sono cambiati ma certe cose non cambiano mai. Se ieri a causa dell’avvento del digitale, nonostante la passione, potevano mancare sfidanti o compagni di gioco, oggi esiste una soluzione facile a portata di clic. Parliamo di Play Agenda, una piattaforma creata da un gruppo di tre amici: Alan Michele Taronna, Alberto De Riso, Matteo Seduta. Partendo dalla difficoltà riscontrata nell’organizzare serate di gioco davanti a un tavolo, i tre hanno dato vita ad una vera e propria community di appassionati di giochi da tavolo: Play Agenda, un sistema facile e veloce per organizzare tornei o semplici serate di gioco dal vivo. Dopo aver lavorato al progetto “segretamente” nel tempo libero, con un’idea ben definita e una buona pianificazione delle mosse future abbiamo parlato con diversi investitori che hanno mostrato interesse – raccontano i fondatori – Il nostro primo obiettivo per il futuro è quello di far crescere la base utenti della community e sviluppare nuove feature per migliorare l’esperienza sulla piattaforma, per questo motivo ci teniamo a mantenere un confronto attivo con tutti i gamers”. Leggi anche: “7 modi in cui i Millennials stanno migliorando il mondo del lavoro

Scegli il gioco che ti piace e inizia la partita

Usare Play Agenda è facile ed intuitivo: basta iscriversi alla piattaforma per cercare partite oppure organizzarle. L’iscrizione è gratuita e le partite possono essere ricercate per area geografica o per tipologia di gioco. Una volta entrati bastano pochi clic per creare un evento e selezionare i giochi a cui si intende partecipare. Per ogni sessione è possibile assegnare i risultati delle partite e nei prossimi mesi la lista di feature verrà implementata per migliorare ancora di più l’esperienza di gioco degli appassionati. Le associazioni e attività commerciali legate al mondo del gaming possono iscriversi con un account dedicato – sempre gratuito – che include funzioni appositamente sviluppate per loro.

Pix3Dart: l’app per far giocare insieme genitori e bimbi

Riscoprire l’esperienza del gioco insieme grazie alla tecnologia: è questa l’innovativa idea Pix3Dart, un’app educativa e innovativa, che permette ai più piccoli di esprimere tutta la loro creatività, tramite disegno e stampa 3D. Spesso infatti la tecnologia è accusata di essere un elemento di divisione e di portare genitori e figli a non condividere esperienze. Con Pix3Dart, ogni bambino può costruire il suo giocattolo personalizzato, disegnando e combinando tra loro dei modelli 3D precostituiti, semplicissimi da utilizzare. Inoltre grazie alla possibilità di salvare su cloud le composizioni, sarà possibile scegliere in seguito, insieme con i genitori, quali disegni 3D mandare in stampa. Questi disegni verranno poi realizzati con stampanti 3D, permettendo al bambino di continuare l’esperienza di gioco nel mondo reale, con un qualcosa realizzato grazie alla sua fantasia: il giocattolo dei sogni sarà realtà e potrà anche essere dipinto con colori acrilici per stimolare ulteriormente la manualità. Il materiale impiegato è PLA, un polimero derivato da piante come il mais, il grano e la barbabietola, ricche di destrosio amico dell’ambiente.

Come il digitale può unire le famiglie attraverso il gioco

Pix3Dart nasce da un’idea del team guidato da Raffaele Colace durante il programma di pre-accelerazione per startup di Peekaboo: “L’idea era quella di lavorare su un prodotto per bambini che permettesse alle famiglie di condividere un’attività, contrastando il “digital divide”, inteso come “isolamento” digitale” – spiega Colace – “Idea che abbiamo sviluppato insieme con i mentor di Peekaboo e DigitalGO, digital company che ha all’attivo collaborazioni con Tim e Mastercard, che ha subito creduto in noi diventando nostro advisor. Grazie al Lean Startup Program, abbiamo fatto un percorso di pre-accelerazione molto concreto e orientato al risultato, ma anche molto formativo per noi, sia come team, sia come individui e professionisti”. Oltre a Colace, il team di Pix3Dart è composto da Gabriele Giaccari, Martina Santoro, Simone Petrella e Iacopo Cardinali. Pix3Dart oggi ha un prodotto validato sul mercato, una demo dell’app, un sito, due advisor e più di 100 persone che non vedono l’ora di provare l’app insieme ai loro figli. Leggi anche: “Le Cicogne: come nasce la startup che ha rivoluzionato il mondo delle babysitter” Insomma chi l’ha detto che l’era del digitale ha cancellato il vecchio concetto di gioco? Lo ha solo integrato con nuove tecnologie per renderlo ancora più divertente!

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