Oggi Giulia Tramontano, ragazza uccisa a Senago dal suo fidanzato Alessandro Impagnatiello quando era incinta del loro figlio, avrebbe compiuto 30 anni. E sua sorella Chiara ha voluto ricordarla, postando una storia e scrivendo: “Buon compleanno Giulia, vorrei che il vento oggi ti spettinasse i capelli, creando infiniti intrecci che ti portano a noi“.
Con le note della canzone di Irama, “Ovunque sarai”, ha poi continuato: “Vorrei spezzare l’incantesimo che ti ha portato via da noi. Vorrei che tu potessi correre su una distesa di grani bianchi e conchiglie mentre il sole lavora per creare la tua meravigliosa ombra. Vorrei sentire la tua mano calda appoggiarsi sulle mie spalle contratte e spezzate dal dolore, sussurrarmi all’orecchio che hai trovato la tua strada”.
Ha ribadito: “Vorrei spezzare l’incantesimo che ti ha portato via da noi soffiando sulle tue trenta candeline, come se potessi soffiare via tutto il male”. Ha poi concluso: “Vorrei per entrambe la pace che solo il tempo può portare e l’amore che continua a vivere oltre i confini del tempo“.
Il nostalgico e commemorativo messaggio di Chiara Tramontano ci dimostra come, ancora una volta, la violenza e l’odio non potranno mai cancellare l’amore e il ricordo di una persona cara.
Il caso di Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano
Prima del 27 maggio 2023 Giulia Tramontano voleva dire addio per sempre al suo compagno Alessandro Impagnatiello. Aveva, inoltre, incontrato la ragazza con cui il suo fidanzato aveva intrattenuto una relazione parallela ed era tornata a casa con l’intenzione di mettere fine al loro rapporto.
Impagnatiello, però, l’ha colpita prima al collo e poi più volte, fino a ucciderla. E proprio il 27 maggio il colpevole testimonierà davanti alla Corte d’Assise di Milano. La difesa dell’imputato sostiene, proprio in una consulenza depositata all’organo giurisdizionale poco sopra menzionato, che quel giorno Impagnatiello non fosse in sé e abbia “avuto un blackout”. Soffrirebbe, inoltre, di un “disturbo ossessivo e paranoico”, dovuto al suo “forte narcisismo”.
Non si mostra d’accordo, però, Elena Cecchettin, sorella di Giulia ― anche lei uccisa dal suo ex fidanzato Turetta ― che in un post su Instagram, dopo la prima udienza del processo di Impagnatiello è accusato ha così scritto su Instagram: “Solidarietà alla famiglia di Giulia Tramontano”. Ha poi lanciato un messaggio inequivocabile: “Basta, la narrativa della violenza di genere deve cambiare”.
L’iniziativa dopo i due casi che hanno scosso l’Italia
Il caso di Giulia Tramontano e Giulia Cecchettin hanno sconvolto l’Italia, che si ritrova a fare i conti con il femminicidio ― nel 2023 sono state oltre 120 le vittime, come dichiarato recentemente da Gino Cecchettin a “Repubblica delle Idee” ―.
Per far fronte a questo fenomeno, e alla luce dei recenti fatti di cronaca, oltre a tante iniziative, convegni e mobilitazioni è da poco nato un gruppo WhatsApp per opera della studentessa veneta 22enne, Samia Outia, dal nome Scrivi quando arrivi.
Lo scopo è proprio quello di supportare tutte le ragazze iscritte durante il tragitto verso il ritorno a casa da sole, per garantire loro protezione e assicurarsi che non succeda nulla di pericoloso anche nei brevi tratti di strada. Un piccolo messaggio può fare la differenza.
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