Ho un cane ed ero uscita per le sue necessità. Per la prima volta, persone senza casa, mi hanno chiesto cibo e non soldi. Hanno fame. E così, con una spesa inferiore ai 5 euro, ho comprato pasta, pomodoro, vaschette in alluminio e ho preparato 12 pasti, a casa, con l’aiuto delle mie bambine, di 10 e 9 anni.
Le mie bambine sono state felicissime di fare qualcosa per gli altri
Continua il suo racconto Flavia:
Quando ho detto loro: ‘Cuciniamo per chi vive per strada e non ha una casa’, sono state felicissime. Si sono date da fare senza problemi. Sono abituate alla collaborazione dalle esperienze del campeggio. Hanno messo le porzioni nelle vaschette e hanno disegnato dei sorrisi su ogni pacchetto da consegnare. Si sono divertite a fare qualcosa per gli altri, qualcosa di diverso.
Le consegne affidate ai ragazzi di quartiere
Nel giro di un’ora sono venuti a prendere quello che avevo preparato con le mie figlie e hanno portato tutto nella tabaccheria di piazza Trieste e Trento, da lì vengono consegnati ai senzatetto. Sarei uscita di casa di persona, se loro non avessero potuto, con tutti i rischi del caso. Loro, però, sono stati prontissimi.
I ragazzi dello Sgarrupato sono stati di grande aiuto
Sono una realtà molto radicata a Montesanto e hanno un quadro più completo delle necessità delle famiglie.
Dipende anche dagli orari di apertura e chiusura della tabaccheria che è il centro di smistamento. Ma vogliamo provarci, i senzatetto si ritroveranno ancora più ultimi alla fine di questo momento.
Tante sono le richieste
Mi chiedono come fare. Mi faccio dire dove abitano, qual è l’indirizzo, cosa e quanti pasti preparano, poi chiamo i ragazzi e comunico loro a che ora e dove devono andare a ritirare il cibo.