Lo scorso 22 ottobre si sono tenuti a Roma, nella Chiesa di Santa Maria Liberatrice a Testaccio, i funerali di Francesco Valdiserri, il 18enne investito e ucciso la notte del 20 ottobre mentre si trovava con un amico (illeso) su un marciapiede della Cristoforo Colombo, all’altezza di via Giustiniano Imperatore.
Alle esequie erano presenti numerosi politici, tra cui pure la Premier Giorgia Meloni e il segretario dem Enrico Letta. Il ragazzo, figlio di due noti giornalisti del Corriere della Sera, Paola Di Caro e Luca Valdiserri, ha perso la vita travolto da un’auto guidata da C.S, una ragazza di 23 anni di Dragona risultata positiva ai test per alcol e droga.
Parla la 23enne che travolto Francesco Valdiserri: “Andavo veloce, sono devastata dal senso di colpa”
Per la 23enne è stato convalidato l’arresto e resta ai domiciliari. Il gip, a termine dell’interrogatorio, ha confermato l’accusa di omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebrezza. Stando a quanto riferito dal legale Paolo Leoni, la ragazza sarebbe ancora sotto shock per quanto accaduto la notte tra il 19 e il 20 ottobre. C.S. continua a sostenere di non aver visto Valdiserri e l’amico e di non sapere come abbia fatto a finire su quel marciapiede con la propria auto.
Durante l’interrogatorio di garanzia di fronte al gip, la responsabile della morte di Francesco Valdiserri ha fornito la sua versione dei fatti, non priva di punti incerti e dettagli confusi dovuti allo shock che ancora persiste e che ha costretto gli inquirenti ad interrompere l’interrogatorio più volte. Le parole della giovane sono state riportate da Il Corriere della Sera. “Andavo veloce – ha raccontato la 23enne – non mi sono resa conto di quanto successo. Di colpo ho visto quei ragazzi“.
Accanto al legale Paolo Leoni, la 23enne di Dragona si è detta “devastata dal senso di colpa” per aver ucciso un ragazzo poco più piccolo di lei, praticamente quasi suo coetaneo. La Suzuky Swift guidata dalla ragazza era lanciata ben oltre i 50 chilometri orari, il limite di velocità previsto per quel tratto di strada. L’ipotesi è che la vettura avesse addirittura superato i 70 chilometri orari. Adesso il pm Erminio Amelio ha disposto una consulenza cinetica per avere una risposta chiara in merito.
Da stabilire se la 23enne che ha investito Francesco Valdiserri stesse guardando il telefono
C.S., durante l’interrogatorio, ha ammesso di aver bevuto e di aver fumato cannabis un paio di giorni prima dell’incidente, non il giorno stesso. Il tasso alcolemico nel suo sangue era tre volte superiore a quello consentito e, già due anni fa, alla donna era stata sospesa la patente perché si era rifiutata di sottoporsi al drug test.
I periti della Procura dovranno ora capire se la 23enne stesse pure guardando il telefono mentre guidava, circostanza che lei ha negato categoricamente di fronte ai magistrati. In ogni caso, verrà ascoltato di nuovo anche Emanuel Datan Pesa, il ragazzo che era seduto assieme a C.S. in macchina e che si è detto pentito di non essere riuscito a “deviare” la traiettoria della vettura.
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