Il Garante della privacy ha dato il nullaosta sullo schema di decreto del ministero della Salute, firmato dagli ormai ex Ministri dell’Economia e della Salute, Daniele Franco e Roberto Speranza, che include un bonus occhiali da vista e lenti a contatto correttive.
Manca ancora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e prima dell’operatività passerà ancora del tempo per predisporre la piattaforma. Il testo sul decreto attuativo è disponibile sul portale dell’Ufficio per il programma di Governo e fornisce le prime istruzioni da seguire sulla domanda.
Il bonus è stato introdotto dalla Legge n. 178 del 2020, la Legge di Bilancio 2021. Per la tutela della vista è stato istituito un Fondo una dotazione di 5 milioni di euro per gli anni 2021, 2022, 2023 “anche in considerazione delle difficoltà economiche conseguenti all’emergenza epidemiologica da COVID-19”.
Bonus occhiali: a chi spetta
Il contributo una tantum è riservato alle famiglie con reddito Isee inferiore a 10 mila euro. Inoltre il bonus riguarderà solo gli acquisti effettuati dal 1 gennaio 2021 fino al 31 dicembre 2023.
L’incentivo verrà erogato sotto forma di voucher per chi ne farà richiesta mentre chi ha già sostento la spesa otterrà un rimborso. In entrambi i casi il richiedente dovrà registrarsi sul sito del Ministero della Salute e avrà a disposizione 60 giorni per farlo.
Bonus occhiali: come si ottiene
Per fare domanda del bonus occhiali, indipendentemente dalla formula scelta, la procedura è la stessa. L’utente dovrà registrarsi tramite Spid, Cie o Cns sull’applicazione web, disponibile sul sito del Ministero della salute.
I beneficiari che risponderanno ai requisiti reddituali e supereranno i controlli dell’Inps potranno accedere al voucher direttamente dalla app. Per ottenere invece il rimborso sarà necessario fornire al momento della registrazione le coordinate Iban, insieme alla documentazione dell’acquisto effettuato e della fattura, da comunicare all’Agenzia delle Entrate.
Lo schema di decreto tiene conto delle osservazioni fornite dall’Autorità, nel corso delle interlocuzioni intercorse con il ministero, per rendere conformi i trattamenti secondo il principio della protezione dati e la normativa privacy. La sola condizione posta dal Garante è quella di specificare che le modalità e i termini della comunicazione dei rimborsi siano stabiliti con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, sentita l’Autorità garante per la protezione dei dati personali.
Leggi anche: Pensioni, a chi spettano gli aumenti di novembre, compreso il bonus di 150 euro