Tartarughe uccise brutalmente: una scoperta raccapricciante quella che è stata fatta in un edificio abbandonato a Ponte di Nona, quartiere della periferia est di Roma. Qui sono stati ritrovati una quarantina di gusci di tartaruga. Cosa è successo ai poveri animali lo ha spiegato senza giri di parole Marco Doria, ex delegato ai rifiuti della giunta di viale Cambellotti a Tor Bella Monaca, che a RomaToday ha detto: “Gli animali sono stati squartati e mangiati in un bivacco di fortuna”.
“Mi sono imbattuto in qualcosa mai visto prima, in un’area dove stazionano senza fissa dimora, ho trovato i resti di circa 40 tartarughe squartate, esemplari anche di 20 centimetri che sono stati mangiati in questo bivacco di fortuna”, ha detto Doria denunciando lo stato di degrado ed abbandono di quell’area della Capitale.
Decine di tartarughe uccise a Roma: la denuncia di Marco Doria
Tartarughe uccise: animali sono stati svuotati del ventre e mangiati. Di loro sono rimasti solo i gusci, ritrovati accanto ad alcuni condimenti e a un carrello annerito dalle fiamme, probabilmente utilizzato come griglia per quel raccapricciante barbecue. Tanto che qualcuno dei gusci appare evidentemente annerito, quasi bruciato.
A denunciare l’orrore delle tartarughe uccise è stato proprio Marco Doria, ex collaboratore di Virginia Raggi e poi del minisindaco Nicola Franco, che su Facebook ha detto pubblicando le immagini del ritrovamento: “Municipio VI Ponte di Nona….Certo che c’è proprio un bell’ambientino tra discariche, pinete distrutte dalle fiamme, rifiuti di ogni tipo, automobili rubate e fatte a pezzi, motocicli cannibalizzati, e in ultimo la macabra scoperta dei resti di un banchetto dove sono state uccise e mangiate delle povere tartarughe! In una settimana sul posto quotidianamente ho scoperto di tutto!”.
Tartarughe uccise, il precedente del parco Calimera, Earth: “Simbolo del disprezzo e del disinteresse con cui trattiamo gli animali”
Tartarughe uccise a Roma: non è la prima volta che questi rettili finiscono per essere tristi protagonisti di episodi del genere. Lo scorso aprile, sette tartarughe erano state uccise nel parco Calimera a Torre Angela, nel VI Municipio delle Torri. Gli animali, della specie Trachemys, di cui è vietata la vendita e la detenzione in quanto specie protetta, circolavano nel parco a causa dell’abbandono di molti vecchi proprietari.
In quell’occasione, era stata immediata la reazione di Earth, l’associazione per la tutela giuridica della natura e dei diritti degli animali, che aveva lanciato un chiaro appello: “Chi sa parli”. Eloquente anche il commento di Valentina Coppola, presidente di Earth, che aveva dichiarato: “Queste tartarughe sono il simbolo del disprezzo e del disinteresse con cui trattiamo gli animali“. Poi, sulla condizione delle tartarughe marine, l’associazione animalista aveva spiegato:
Negli anni, nel laghetto del parco sono state abbandonate molte tartarughe Trachemys, una specie di cui è oggi vietata la vendita e la detenzione irregolare ma che è stata venduta liberamente per decenni anche ai mercatini ed alle fiere. Questi animali, che venivano venduti delle dimensioni di una monetina, raggiungono dimensioni ragguardevoli e così molti sono stati i casi di abbandoni nei corsi d’acqua da parte di persone irresponsabili che hanno creato un forte squilibrio ambientale e che ha portato agli odierni divieti.
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