Nell’ultima bozza del decreto Aiuti-quater è emersa una novità in merito al Superbonus. Vi sarà la possibilità, su richiesta del cessionario, di spalmare lo sconto in fattura o il credito da cedere in 10 anni, cadenzati da quote annuali di pari importo, anziché gli attuali 4/5 previsti nel Decreto Rilancio.
La norma serve per agevolare il sistema di crediti che si era incagliato in seguito alla richiesta massiccia di Superbonus nei mesi precedenti tanto che Poste italiane e la totalità delle banche hanno chiuso le porte ai crediti.
Inoltre occorre specificare che il problema non è del tutto risolto in quanto sul credito ceduto non c’è alcuna “garanzia” da parte dello Stato, come evidenziato dalla Cassazione.
Superbonus, Giorgetti: “Serve un alert, la cessione dei crediti non è scontata”
La rateizzazione decennale sarà applicabile alle operazioni perfezionate entro il 10 novembre scorso. Allungando l’arco temporale si alleggerisce il carico annuale anche per i conti pubblici, fluidificando però solo il meccanismo dei crediti d’imposta già riconosciuti. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, interpellato su questo teme a Bali, ha ribadito un aspetto fondamentale:
Bisogna capire se dalle banche arriverà una proposta opportuna.
Serve un alert sul fatto che la cessione dei crediti non è scontata e, fatto salvo il pregresso, lo Stato non può continuare a garantire il ritmo del credito d’imposta attuale.
La maggioranza mira a definire anche i tempi della stretta sul superbonus dal 110% al 90%. Al riguardo il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha dichiarato che per venire incontro a situazioni di indigenza, soprattutto per i condomini, si sta valutando di creare un fondo, che possa integrare il 10% per coprire il 100% delle spese.
Intanto al Ministero dell’Economia si stanno completando i calcoli sulle risorse a disposizione. Dai 21 miliardi in deficit potrebbero sommarsi i fondi strutturali non usati (5-7 miliardi), derivanti da una stretta al Reddito di cittadinanza e dalla tassa sugli extraprofitti. Il piano è aumentare il contributo straordinario dal 25% al 33%.
Effetti del Superbonus sull’occupazione
Inoltre in giornata sono usciti i dati relativi al dossier del Censis dedicato agli effetti del Superbonus, diffusi nel corso di un evento, a Roma, e realizzato con Harley&Dikkinson e la filiera delle costruzioni:
Si stima il suo impatto occupazionale per l’intero periodo agosto 2020 – ottobre 2022 sia stato pari a 900 mila unità di lavoro, tra dirette e indirette.
Particolarmente rilevante l’impatto del solo periodo compreso tra gennaio e ottobre 2022, in cui si stima che i lavori di efficientamento energetico degli edifici abbiano attivato 411 mila occupati diretti (nel settore edile, dei servizi tecnici e dell’indotto) e altre 225 mila unità indirette.
La misura ha avuto un effetto positivo anche sul valore delle costruzioni, con “un aumento del 21,3% rispetto all’anno precedente“. Nello specifico nel Meridione l’aumento “è stato pari al 25,9% e nel Nord-Ovest al 22,8%“, mentre si è rivelato più contenuto al Centro e nel Nord-Est.
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