La maggior parte della gente comune che ascolta e legge dai mass-media le informazioni riguardo la lotta al Sars-Cov -2, si aspetta che la scienza del XXI secolo possa essere più forte di questo agente patogeno e portare tutta l’umanità a vincere definitivamente la sfida per la sopravvivenza. Il quotidiano Il Messaggero, ha recentemente riportato un’intervista del professor Guido Silvestri originario delle Marche ma docente di patologia all’Università di Atlanta e direttore della divisione di microbiologia e immunologia allo Yerkes National Primate Research Center nonché membro del Memory Vaccine Center.
Il coronavirus non è la Peste del 1348
Questo biglietto da visita dovrebbe chiarire le idee circa l’autorevolezza del professor Silvestri e delle sue affermazioni:
I progressi della scienza richiedono tempo ma siamo nel 2020 e non nel 1918 della influenza spagnola o nel 1348 della morte nera.
Il professore tiene a sottolineare che il coronavirus ha un meccanismo diverso da quello dell’HIV, Edward Luttwack in una sua intervista a diMartedì, su La7, aveva infatti recentemente notato come non esistessero vaccini per il virus dell’HIV benché Luc Montagner lo abbia scoperto più di 35 anni fa. Leggi anche: Coronavirus, cos’è l’iniziativa solidale “Distanti ma uniti”
Un virus “semplice”?
Il professor Silvestri spiega che il coronavirus non è molto complicato nella sua struttura e non è capace di nascondersi nel nostro DNA, contrariamente a quanto avviene per l’HIV, proprio perché non è un virus a DNA come quello dell’HIV ma un virus a RNA. Questo significa che la sua replicazione avviene tramite un solo filamento e non tramite la doppia elica. Inoltre ha tenuto a precisare che in questo momento la scienza ha delle armi molto più sofisticate che in ogni altra epoca della storia umana e, che il virus sta creando dei danni perché ci ha trovati biologicamente impreparati. Sul lungo periodo la scienza vincerà la sua battaglia.
La scienza fa progressi e la bella stagione incalza
Ha poi rassicurato sul fatto che si sta lavorando a dei farmaci che impediscono la replicazione del virus, ossia dei farmaci antivirali e la loro sperimentazione clinica inizierà a breve. Si stanno sperimentando inoltre alcuni vaccini. Infine, citando un collega virologo Ralph Baric, dell’Università della North Carolina, Silvestri ha spiegato che “non ci sono dubbi su questo”, riferendosi all’affermazione di Baric circa l’aiuto che il caldo ci darà contro il virus. Ovviamente tutti ci auguriamo che si possa raggiungere presto un risultato di vittoria contro il virus non solo grazie agli aiuti esterni ma grazie all’efficacia degli aiuti che provengono dalla scienza. Leggi anche: L’Eurogruppo ha trovato l’accordo: pacchetto di dimensioni senza precedenti di Domenico Di Sarno