L’ex Premier e numero uno della Bce Mario Draghi ha rilasciato una lunga intervista per il Corriere della Sera, ripercorrendo gli ultimi turbolenti momenti del suo esecutivo di unità nazionale e raccontando della “nuova vita” dopo l’incarico di Governo, scandita dagli impegni da nonno dei suoi quattro nipoti. Per la prima volta dopo mesi, Mario Draghi è tornato a parlare della sua permanenza a Palazzo Chigi, smentendo le voci che lo vedevano come responsabile della caduta del Governo in quanto stanco e provato.
L’ex Presidente del Consiglio ha dichiarato di volersi godere “il diritto dei nonni di poter scegliere cosa fare” e, anche per questo, ha chiarito di non essere interessato al momento “a incarichi politici o istituzionali, né in Italia né all’estero”.
Mario Draghi “Sarei rimasto volentieri, ma non mi è stato consentito”
“Se guardo alle sfide raccolte e vinte in soli venti mesi di Governo, c’è da sorridere a chi ha detto che me ne volessi andare, spaventato dall’ipotetico abisso di una recessione che fino a oggi non ha trovato riscontro nei dati”, questa la prima puntualizzazione che Mario Draghi ci ha tenuto a fare. Poi, l’ex inquilino di Palazzo Chigi ha dichiarato che sarebbe “rimasto volentieri per completare il lavoro, se mi fosse stato consentito”. Da qui, la disamina dei motivi squisitamente “esterni” che hanno portato alla caduta del suo Governo. L’ex numero uno della Bce ha detto:
Il governo si poggiava sul consenso di una vasta coalizione, che aveva deciso di mettere da parte le proprie differenze per permettere all’Italia di superare un periodo di emergenza.
Non avevo dunque un mio partito o una mia base parlamentare. A un certo punto, la volontà dei partiti di trovare compromessi è venuta meno, anche per l’avvicinarsi della scadenza naturale della legislatura.
Mario Draghi sulla Premier Meloni: “Una leader abile, ma va mantenuto saldo l’ancoraggio all’Europa”
La caduta del Governo di Mario Draghi era culminata con la convocazione delle elezioni anticipate per il 25 settembre, con la campagna elettorale lampo di quest’estate che, come noto, è terminata con la vittoria del Centrodestra e la salita a Palazzo Chigi della leader di FdI Giorgia Meloni, che proprio in questi giorni sta ultimando il delicato passaggio della Manovra di Bilancio. Sulle prime mosse del nuovo esecutivo, Draghi evita commenti “dopo così poco tempo”.
Anche se l’ex Premier ha comunque dedicato a Meloni qualche consiglio: “Giorgia Meloni ha dimostrato di essere una leader abile e ha avuto un forte mandato elettorale. Occorre stare attenti a che non si crei di nuovo un clima internazionale negativo nei confronti dell’Italia. Mantenere saldo l’ancoraggio all’Europa è il modo migliore per moltiplicare il nostro peso internazionale. Penso anche che si debba sempre mantenere aperto il confronto con le parti sociali, con gli enti territoriali, con il terzo settore. Un confronto ispirato al dialogo, all’ascolto, alla disponibilità”.
Draghi sui ritardi sul Pnrr: “Governo attuale impegnato, ce la farà”
In verità, l’unica polemica tra Mario Draghi e l’attuale Premier Giorgia Meloni era nata in relazione ai ritardi sul Pnrr. La Presidente del Consiglio aveva dichiarato qualche settimana fa: “Dei 55 obbiettivi da centrare entro fine anno, a noi ne sono stati lasciati trenta. Io non voglio parlare male di chi ha ricoperto la carica fino a poche settimane fa. Però, anche qui, parto da un dato incontrovertibile, non sto cercando delle scuse preventive se falliremo sul Pnrr e sciuperemo miliardi. Una cosa sia chiara. Fitto sta lavorando bene, sono fiduciosa che recupereremo, tuttavia se qualcosa mancasse all’appello non sarà colpa nostra”.
Oggi Mario Draghi ha evitato di polemizzare con la leader di FdI, ma ha comunque puntualizzato: “Abbiamo rispettato tutti gli obiettivi dei primi due semestri, come ha certificato la Commissione europea. Questo è l’unico indicatore da cui dipende l’erogazione dei fondi, che infatti è avvenuta in modo puntuale”.
Poi, l’ex Premier ha concluso: “Mi avrebbe fatto piacere completare il lavoro che avevamo portato avanti, e qui mi riferisco in particolare agli obiettivi del secondo semestre di quest’anno: ne abbiamo raggiunti circa metà nel tempo che ci è stato dato. I rimanenti obiettivi sarebbero certamente stati raggiunti prima della fine di questo semestre, come è avvenuto nei due semestri precedenti. Credo che il governo attuale sia altrettanto impegnato, e non ho motivo di dubitare che raggiungerà tutti gli obiettivi previsti e necessari per la riscossione della terza rata”.
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