7 frasi tipiche che utilizzano i manipolatori affettivi

I manipolatori esercitano il loro potere attraverso una comunicazione distorta e alterata. Vediamo quali sono le frasi tipiche che utilizza un manipolatore per controllarti.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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Quali sono le frasi tipiche che utilizzano i manipolatori affettivi? Oltre a prosciugare le energie e la sanità mentale di un individuo, un manipolatore tende ad esercitare la propria influenza attraverso dei comportamenti nocivi e contorti che hanno il solo scopo di rafforzare il controllo sulle vittime.

Si può manipolare un partner, un familiare, un collega di lavoro mediante critiche, sensi di colpa e comportamenti dominati dall’aggressività.

L’intenzione principale è quella di prendere il potere e di trarre benefici a discapito della persona lesa. Spesso, il manipolatore utilizza un tipo di comunicazione che tende alla vittimizzazione di se stesso, provocando nella vittima ancora più confusione, frustrazione ed ansia. 

Riconoscere di essere in una relazione manipolatoria non è semplice, a volte non si riescono a riconoscere i famosi segnali. Ecco perché è importante capire quali sono le frasi tipiche che utilizzano i manipolatori affettivi e le rispettive tecniche messe in atto.

Riconoscere un manipolatore: dal love bombing alla svalutazione affettiva

Un manipolatore solitamente tende a mostrarsi in atteggiamenti diversi: all’inizio della conoscenza sarà disponibile, gentile e con atteggiamenti pieni di affetto e attenzioni, mentre nel mezzo/fine manifesterà comportamenti tossici che mineranno di continuo la stima e salute mentale del partner.

Per identificare la fase in cui il soggetto bombarda e riempie di attenzioni, è stato coniato il termine di love bombing. Questo tipo di espressione descrive esattamente il meccanismo messo in atto da un manipolatore.

Il Love bombing, il bombardamento d’amore, è una strategia manipolatoria per rendere dipendenti le persone che si vogliono legare a sé. Consiste in un’eccessiva manifestazione d’affetto nei confronti di una persona. Segue la fase della svalutazione dove avviene un repentino cambio d’umore. La persona che inizialmente sembrava perfetta, diventa lontana, scostante e cattiva.

Proprio in questo momento emerge l’abuso emotivo: il partner diventa fortemente critico nei confronti della sua vittima.

Nella fase dello scarto, il soggetto tende ad allontanarsi bruscamente dalla relazione attraverso una chiusura che può avvenire di persona in modo più o meno diretto oppure tramite il fenomeno del Ghosting in cui la comunicazione viene interrotta senza una motivazione precisa.

La conseguenza diretta di questo comportamento è la paura che si instaura nella vittima. Il terrore di sbagliare, generato dall’altalena di atteggiamenti di rinforzo e di svalutazione da parte del manipolatore, portano la persona manipolata a vivere in una condizione perenne di allerta e ansia.

Leggi anche: Sei vittima di un narcisista? Ecco come riconoscerli e come difendersi

Quali sono le tecniche utilizzate dai manipolatori?

La psicologa americana Harriet B. Braiker si è occupata di identificare tutti i metodi di base usati da un manipolatore affettivo per controllare le proprie vittime. Tra queste troviamo: rinforzo positivo, rinforzo positivo intermittente, rinforzo negativo, rinforzo negativo intermittente, punizioni e addestramento traumatico.

Lo psicologo George K. Simon invece ha individuato alcune tecniche di manipolazione che farebbero leva sulla persona lesa al fine di provocarle confusione, disorientamento e paura:

  • La menzogna: la distorsione della realtà e l’uso frequente delle menzogne aiutano il manipolatore a insinuarsi nella mente della vittima
  • L’omissione: consiste nel modificare parzialmente il significato di una frase per soddisfare il proprio interesse a spese dell’altro
  • La negazione: il soggetto che manipola non ammetterà mai di sbagliare, cercherà in ogni modo di negare l’evidenza
  • La razionalizzazione: mediante l’uso della logica, motiverà razionalmente le sue idee contorte
  • La minimizzazione: limiterà il peso delle proprie azioni negative come nel caso di un insulto velato
  • L’attenzione/disattenzione selettiva: introdurrà solo argomenti di suo interesse
  • La deviazione: eviterà di esporsi su alcuni argomenti, cambiando bruscamente discorso
  • L’evasione: tenderà ad evadere dalle domande scomode e a fornire risposte completamente sconnesse
  • L’intimidazione: utilizzerà minacce implicite per controllare la vittima e spingerla sulla difensiva
  • Il senso di colpa: spingerà il soggetto a credere di comportarsi in modo inappropriato
  • La presa in giro: sarcasmo e critiche porteranno l’individuo manipolato a pensare di non essere mai all’altezza
  • La denigrazione: quando la vittima inizierà a difendersi, verrà accusata di essere a sua volta una manipolatrice e tenderà in alcuni casi persino a chiedere scusa
  • Il vittimismo: facendo il servile, il manipolatore cercherà di evocare pietà e compassione
  • L’estrema disponibilità: si presenterà come una una persona dedita ai bisogni altrui
  • La seduzione: fascino e lodi verranno usati per entrare in confidenza e far abbassare la guardia alla vittima
  • La colpevolizzazione: il manipolatore tenderà ad alterare la realtà e a far sentire sbagliata e in colpa la persona manipolata
  • L’innocenza: metterà in scena il copione della persona innocente per proiettare su di sé un’immagine buona
  • La confusione: assumerà l’atteggiamento di non sapere di cosa si stia parlando, gettando la vittima nel caos più assoluto
  • La rabbia esibita ed espressa: da un lato manifesterà la rabbia per terrorizzare, dall’altro nasconderà le proprie intenzioni, tenendo per sé la verità. Lo scopo principale è creare uno shock emotivo
  • L’inclusività: il manipolatore cercherà di irretire la vittima per portarla alla sottomissione totale

Oltre a questi comportamenti, esistono anche delle frasi tipiche che utilizzano i manipolatori.

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Le 7 frasi tipiche che utilizzano i manipolatori affettivi

Essere oggetto di affetto e attenzioni è più che normale in una relazione, ma quando i sentimenti e l’attaccamento diventano opprimenti e soffocanti, potrebbe essere la manifestazione di qualcos’altro.

Un soggetto del genere utilizza delle espressioni che caratterizzano il suo atteggiamento tossico. Vediamo quindi quali sono le frasi tipiche che utilizzano i manipolatori affettivi.

1.“Tu non capisci

Questa è una delle frasi più utilizzate da un soggetto che vuole esercitare il controllo su una persona. Lo scopo è quello di generare confusione, senso di colpa e chiudere in fretta la conversazione.

In una relazione può capitare di non voler esporsi rispetto ad una certa questione. Nel caso di una relazione tossica, il manipolatore utilizza questa espressione per uscirne pulito, ma soprattutto illeso dalla conversazione. È importante ricordare che certi soggetti non amano il confronto diretto perché temono di perdere il controllo sulla loro vittima.

2.“Sei drammatica”

Anche in questo caso il messaggio che si vuole far passare è che la colpa è esclusivamente della vittima. Viene utilizzato il termine drammatica per sminuire i sentimenti di chi sta provando ad esprimere il proprio stato d’animo.

Il tentativo è quello di far credere alla partner di essere una pazza, una visionaria. I manipolatori mettono in scena delle commedie infinite in cui sono registi, attori e sceneggiatori. Mentono, creano discussioni e rivendicano falsità solo per far sentire l’altro un carnefice e addossargli la responsabilità dell’intero accaduto.

3.“Sei paranoica

Chi manipola ricorre spesso a questa espressione per creare un dubbio malefico nella mente del soggetto abusato affettivamente. Di solito, ripete in diverse situazioni questo schema solo per eludere il suo comportamento squilibrato.

Anche davanti ad una spiegazione logica e razionale, i manipolatori tendono a modificare completamente la percezione del discorso, causando nella vittima frustrazione, senso di colpa e confusione.

4.Non voglio discutere

Nonostante non vogliano mai discutere, sono i primi a scatenare dei litigi privi di senso. Chi manipola non ha interesse a discutere per chiarire o definire una certa situazione, ma vuole piuttosto controllare, controllare e controllare.

Tuttavia, può capitare che nella mente del soggetto carnefice si instauri la volontà di astenersi da ogni tipo di scontro verbale poiché si potrebbe, in questo modo, presentare il rischio di perdere il potere.

5.Sei troppo sensibile

Un manipolatore è una persona poco sensibile e per niente empatica nei confronti dell’altro. Una frase del genere dovrebbe far scattare un campanello d’allarme nella testa di chi ascolta, dal momento che si tratta di un chiaro esempio di manipolazione.

Minimizzare la sofferenza dell’altro e ridicolizzare un suo sentimento, porta la vittima a screditare se stessa e a credere di essere sbagliata sotto ogni punto di vista.

6.“Non ho detto questo, hai capito male

Si cerca in più occasioni di ribaltare quanto detto e si riesce a mentire anche davanti all’evidenza. Insomma, un manipolatore oltre ad alterare completamente la comunicazione, crea bugie continuamente, senza sosta.

Potremmo quasi dire che il talento del manipolatore lo porta in ogni situazione a ribaltare la verità delle cose. Il suo unico intento è quello di sminuirti, umiliarti e farti sentire inutile.

7.“Se l’ho fatto è perché mi hai costretto tu

Questa frase non andrebbe mai pronunciata in un rapporto sano. Far ricadere la colpa su l’altro, rinfacciandogli errori o mancanze permette al manipolatore di tenere la sua vittima in pugno.

Esercitare il controllo su una persona significa opprimerla, criticarla e farla sentire perennemente in colpa per delle azioni che non ha commesso. Il ricatto è sempre alla base di un rapporto altamente tossico in cui pur di aver il controllo su qualcosa, si mettono in atto comportamenti intimidatori, vessatori, dominanti e vittimistici che inducono la partner ad evitare ogni tipo di discorso per paura delle reazioni.

Leggi anche: Gaslighting, come funziona la mente di un manipolatore seriale

Come difendersi dai manipolatori affettivi?

Essere manipolati affettivamente è più comune di quanto sembri, questo perché la manipolazione può avvenire anche in maniera involontaria. Il tratto principale di chi attua tale comportamento è fare leva sulle debolezze o sul bisogno di affetto e validazione di una persona, per ottenere il soddisfacimento alle proprie richieste. Siccome si tratta di circostanze che possono accadere comunemente, ecco una lista di modi per poter combattere un manipolatore affettivo:

  1. esprimere le proprie idee in modo chiaro. In questa maniera, il manipolatore non riuscirà a imporre su di noi le sue decisioni o il suo comportamento, perché avrà davanti una persona ferma sulle proprie idee. Inoltre, esprimere come ci sentiamo rispetto a qualcosa o qualcuno fa sì che l’interlocutore percepisca il nostro stato d’animo, diventando empatico
  2. esprimersi in prima persona. Chiedere chiarimenti su ciò che il manipolatore sta dicendo lo induce a riflettere sul suo comportamento, quasi come a prendersi la responsabilità delle sue azioni
  3. delimitare le responsabilità. Quando il manipolatore tende a farci sentire in colpa, è utile ridimensionare le colpe di ciascun interlocutore e ammettere i propri errori, nel caso in cui ci siano. Questi sono esempi di maturità e, quindi, di poca possibilità di essere manipolati
  4. esprimersi con freddezza. Di solito, al manipolatore interessa raggiungere i propri obiettivi, perciò trovarsi a parlare con una persona ferma sulle proprie idee potrebbe indurlo a dubitare di ciò che pensa. Accanto alla fermezza, è utile mostrare comprensione e rispetto nei confronti del manipolatore, con frasi come “comprendo il tuo punto di vista“. In questo modo, si dà valore a entrambe le idee espresse
  5. esprimere il proprio disaccordo. Quando si sta portando avanti una discussione con un manipolatore, ciò che non andrebbe fatto è accettare le sue richieste per evitare ulteriori parole. Se si facesse così, si rinuncerebbe a una parte della propria individualità. Proprio per questo è necessario dire di “no”, ogni volta che lo si ritiene necessario, senza inventare scuse banali
  6. indifferenza. Poiché un manipolatore affettivo sente il bisogno di essere approvato, una tecnica efficace per contrastare questo comportamento è destabilizzarlo attraverso l’indifferenza
  7. ironia. Avere un’indole ironica durante una conversazione va a contrapporsi alla tendenza del manipolatore di prendersi molto sul serio. Fare delle battute pungenti o non dimostrarsi affatto impressionati dalle azioni compiute dal manipolatore saranno, per lui, insopportabili
  8. canalizzare la rabbia. L’intento del manipolatore è generare dei sentimenti di ogni genere nelle sue vittime, perché così saprà di essere in qualche modo importante. Il sentimento a cui ambisce maggiormente è la rabbia, per cui è necessario per l’interlocutore riuscire a controllarla. È possibile fare ciò trasformando la rabbia tossica in rabbia strumentale, uno strumento di difesa nei confronti del manipolatore
  9. lo specchio. Mettere in luce le debolezze e le vulnerabilità del manipolatore farà in modo che egli rifletta su se stesso. Anche se in un primo momento proverà a nascondere le proprie emozioni, presto capirà che qualcuno ha scoperto quali sono i suoi punti di debolezza

Gli effetti della manipolazione sul nostro cervello

La manipolazione può avere effetti profondi sugli individui, soprattutto sulla loro salute mentale, le relazioni e il benessere generale. Nello specifico, potrebbe provocare ansia, depressione e bassa autostima, siccome gli atteggiamenti subiti portano a mettere in discussione ogni aspetto di sé. Da qui potrebbero scaturire anche dei problemi circa la fiducia nelle persone, che si rifletterebbero in relazioni tossiche o sempre più inesistenti. Tali situazioni non si verificherebbero solo in ambito amoroso o di amicizia ma anche sul luogo di lavoro, causando stress o una cattiva performance professionale.

Inoltre, avere a che fare con un soggetto manipolatore ha effetti negativi sul processo decisionale dell’individuo, che si lascerà influenzare da tattiche persuasive o dalle emozioni, piuttosto che affidarsi al pensiero razionale. L’essere costantemente sottoposti a manipolazione, infine, può generare nella vittima atteggiamenti sospettosi e resistenti alle relazioni interpersonali. Così si va a ledere la coesione sociale.

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