Anna Bellisario è la ragazza di 20 anni morta dopo aver mangiato un tiramisù in un ristorante vegano di Milano. Si è scoperto che il dolce era contaminato al suo interno, contenente delle piccole quantità di latte, della cui proteina Anna era gravemente allergica, fin dall’età di tre mesi.
Dalle indagini si è inoltre appreso che nel laboratorio di pasticceria, dove il dolce era stato prodotto e confezionato, i dolci venivano preparati su uno stesso bancone, sia i vegani sia quelli ordinari.
Il fascicolo è stato aperto con le ipotesi di reato di omicidio colposo, frode nell’esercizio del commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine. Quattro le persone indagate, tutte legate all’azienda di Assago.
Anna Bellisario: che ragazza era e come conviveva con la sua allergia
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Anna Bellisario studiava Design della comunicazione all’Istituto europeo di design e sognava di diventare una design. Gli amici la ricordano come una ragazza semplice e riservata, stava attenta a quello che mangia e usciva pochissimo: i pranzi e le cene con loro erano molto rari. Adottava degli accorgimenti estremi anche a casa, tanto che i familiari avevano smesso di consumare latticini per evitare il rischio di contaminazione, anche minimo. Dalle testimonianze dei compagni di università emerge sia la sua cura, nell’evitare potenziali pericoli, sia la gravità della sua allergia, come riporta il Corriere della Sera:
Anna era attentissima, quando andavamo fuori, magari a pranzo nei giorni di università, Anna non veniva mai, e usciva pochissimo a cena, soltanto in ristoranti che verificava con estrema attenzione.
Chiedere garanzie sui cibi per lei non era solo scrupolo, ma questione di sopravvivenza.
Sui social è comparsa una sola sua foto: volto mostrato a metà, piercing, maglietta sportiva e rossetto rosso, pare unico vezzo che si permettesse.
Anna Bellisario: cosa è accaduto la sera in cui si è sentita male al ristorante
Anna Bellisario si è sentita male la sera del 26 gennaio, mentre si trovava a cena con il fidanzato in un ristorante vegano di Corso Garibaldi, a Milano. Prima di mangiare il tiramisù ha chiesto la lista degli allergeni al ristorante e letto l’etichetta. Ha accusato il malore al secondo cucchiaio ed è corsa in bagno cercando di vomitare, ma lì ha perso i sensi per lo shock anafilattico. È deceduta al San Raffaele nella notte tra il 5 e il 6 febbraio, dopo 10 giorni di coma.
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