sabato, 18 Gennaio 2025
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Opzione donna 2023, il Governo amplia la misura: via al vincolo dei figli, tutti i requisiti

Dopo la stretta dovuta alla finanziaria approvata dal Governo Meloni, adesso l'esecutivo prova di nuovo ad ampliare la risicata platea delle 2.900 beneficiarie, con l'obiettivo di raggiungerne almeno 13.200.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.

Opzione donna 2023: dopo la stretta dovuta alla finanziaria approvata dal Governo Meloni, adesso l’esecutivo prova di nuovo ad ampliare la risicata platea delle 2.900 beneficiarie, con l’obiettivo di raggiungerne almeno 13.200, poco più della metà delle 20mila esodate dal diritto alla pensione anticipata.

La modifica in questione potrebbe essere inserita nel decreto che riforma pure il reddito di cittadinanza, ma rimane comunque il nodo coperture. Ieri l’Inps, con la circolare n.25, ha pubblicato le istruzioni di accesso alla misura, inserendo nel documento requisiti, condizioni e destinatarie, oltre alla modalità di domanda del trattamento e termini di decorrenza.

Opzione donna 2023: i requisiti

Opzione donna 2023: i nuovi parametri proposti dal Ministero del Lavoro prevedono un abbassamento dell’età di accesso alla misura da 60 a 59 anni. Per specifiche categorie di lavoratrici, si potrebbe arrivare addirittura a 58 anni: si tratta delle caregiver da almeno 6 mesi, donne con disabilità fino al 74% e disoccupate.

Non solo: il Governo pensa pure di eliminare il tanto discusso vincolo sul numero dei figli. Ad oggi, infatti, per anticipare l’uscita dal lavoro si dovrebbero avere uno o due figli. Dovrebbe rimanere valido, invece, il vincolo dei 35 anni di contributi, che corrisponde a un taglio fino al 30% rispetto alla pensione ordinaria.

Opzione donna 2023: i chiarimenti della circolare Inps

Opzione donna 2023: ieri l’Inps, con la circolare n.25, ha chiarito le modalità di accesso alla misura e tutti i requisiti necessari. Oltre al vincolo anagrafico e contributivo, la circolare chiarisce che le donne potranno accedere alla misura se rientrano in una delle seguenti condizioni:

  • assistono, alla data di presentazione della domanda di pensione e da almeno sei mesi, il coniuge o la parte dell’unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi della Legge 104, o un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori, il coniuge o l’unito civilmente della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti oppure siano deceduti o mancanti;
  • hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle Commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74%;
  • sono lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura di cui all’articolo 1, comma 852, della legge 296/2006.

Le condizioni, anche con riferimento al personale del comparto Scuola o AFAM, devono sussistere alla data di presentazione della domanda e non sono oggetto di ulteriore verifica alla decorrenza del trattamento pensionistico.

Leggi anche: Naufragio Cutro, chi sono i sopravvissuti che vivono in condizioni “disumane”

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Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.

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