L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, Luca Trapanese, padre di una bimba di 5 anni che ha potuto adottare pur essendo single e gay perché affetta da sindrome di down, è tornato a scrivere a Giorgia Meloni.
Già a settembre 2022, prima delle elezioni politiche che hanno portato la leader di Fratelli d’Italia a diventare presidente del Consiglio, ha inviato un’accorata missiva in cui invitava la futura Premier a casa sua per mangiare una pizza e vedere di persona il rapporto d’amore che lo lega a sua figlia Alba. La Meloni in quell’occasione aveva risposto pubblicamente di accettare volentieri l’invito a cena, ma poi di fatto l’incontro non si è mai concretizzato.
Trapanese a Meloni: “Sulla famiglia ti sbagli”
Luca Trapanese non si arrende, vuole che Giorgia Meloni incontri lui e sua figlia per trasmetterle la sua idea di famiglia dove in primis vanno valutate l’amore, il bene e la serenità, indipendentemente dalle etichette. Pur essendo un padre single e gay Trapanese è riuscito a dare alla sua bambina quello che tante altre coppie eterosessuali si sono volutamente rifiutate di fare. Nella lettera pubblicata sui social scrive l’assessore:
Cara Giorgia Meloni, torno a scriverti dopo qualche mese dalla tua risposta. Ti eri dichiarata disponibile e felice di un confronto con me, ma poi, sebbene avessi accettato pubblicamente il mio invito cena, a mangiare la pizza con me e Alba non ci sei mai venuta.
Peccato che tu non sia venuta a trovarci come avevi promesso, avresti conosciuto la nostra famiglia – posso chiamarla così oppure un papà e una bimba non sono una famiglia? A casa nostra avresti capito che l’amore e la gioia che circondano Alba sono così grandi che la rendono totalmente felice.
Appare evidente un certo rammarico per l’incontro che non c’è stato con la Premier.
Una diversa concezione di libertà femminile
Prosegue Trapanese con un chiaro appunto nei confronti di Giorgia Meloni anche in merito alla sua opinione di libertà femminile, che diverge con la sua e con quella di tante altre persone che si identificano con lui: “Questa settimana hai rilasciato un’intervista a Silvia Grilli, direttrice del settimanale Grazia, che ha messo la tua faccia in copertina con scritto: ‘Ragazze, liberiamo il nostro potere!’ Mi aspettavo di leggere da parte della prima Presidente del Consiglio donna parole di elogio alle donne per i loro talenti, un invito a difendere la propria libertà di realizzarsi, coltivare le proprie passioni, fare delle scelte, lavorare e raggiungere posizioni di prestigio e potere al pari degli uomini”. Poi aggiunge:
E invece si scopre che il potere che le donne dovrebbero liberare, secondo il tuo punto di vista, sarebbe limitato all’essere madri, mettere al mondo figli, rinunciare ad abortire laddove invece avessero deciso di farlo. Una totale riduzione della donna ai minimi termini.
Mi piacerebbe anche che tu mi spiegassi cosa sarebbe l’ideologia gender che nomini anche nell’intervista, locuzione peraltro coniata da te. Riguarda anche me, padre gay? Io ho adottato Alba, una bimba down abbandonata da una donna alla nascita e non voluta da oltre 30 famiglie tradizionali, quelle a cui, dici nell’intervista, avrebbe diritto ogni bambino.
Trapanese a Meloni: “Non hai mantenuto la promessa”
Trapanese poi conclude descrivendo il clima che la Meloni avrebbe respirato se fosse andata a visitare la sua famiglia, composta da lui e sua figlia Alba:
Peccato che tu non sia venuta a trovarci come avevi promesso, avresti conosciuto la nostra famiglia – posso chiamarla così oppure un papà e una bimba non sono una famiglia? A casa nostra avresti capito che l’amore e la gioia che circondano Alba sono così grandi che la rendono totalmente felice.
Penso che sia proprio per questo che non hai mantenuto la promessa, per non vedere ciò che è così evidente. Io e Alba ti salutiamo, rammaricati e anche un po’ dispiaciuti per te, che non riesci a cogliere l’enorme bellezza custodita nell’unicità di tutte le famiglie che si amano.
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