Non ce l’ha fatta Sofia Sacchitelli. La 23enne, iscritta al quinto anno di Medicina e affetta da un raro tumore al cuore (angiosarcoma cardiaco), si è spenta stanotte. La giovane era diventata simbolo della lotta alle malattie rare con l’associazione “Sofia nel cuore”, da lei fondata proprio con l’obiettivo di raccogliere fondi per finanziare la ricerca contro il male bruttissimo che l’aveva colpita.
La ragazza aveva scritto sul proprio profilo Instagram: “Il mio sogno sarebbe che nessuno mai più ricevesse una sentenza di morte come è capitato a me e a tutte le persone che hanno lottato contro la stessa malattia”.
Sofia Sacchitelli e la sua associazione: “Mai più sentenze di morte come è capitato a me”
In un’intervista per Il Corriere della Sera, la 23enne aveva detto in merito alla sua associazione: “Non lo faccio per me. Tra un po’ morirò. Mi sono data anima e corpo al progetto che avevo in testa. Non è stato semplice ma ce l’ho fatta. L’associazione a cui ho dato vita è una bella realtà. E forse, in un certo senso, anche il mio futuro”.
Insomma: se molti, al suo posto, avrebbero perso ogni speranza, Sofia era invece riuscita a pensare al futuro. Più nello specifico, ai “malati del futuro”, per aiutarli e dare loro la possibilità che lei non ha avuto, quella di guardare avanti.
Sofia Sacchitelli, infatti, ha vissuto nella terribile consapevolezza di non avere speranze di sopravvivenza. Aveva dichiarato: “È una frase terribile da sentire, da pensare. Ma allo stare a casa a piangere o deprimermi preferisco trascorrere il tempo che mi resta con le persone, stare con gli amici è bello, è bello alzarsi ogni mattina per andare all’università, studiare il pomeriggio, buttarsi in palestra. La mia normalità, ero felice, vorrei vivere ancora una giornata così”.
La mobilitazione a sostegno della missione di Sofia Sacchitelli
Nelle ultime settimane c’era stata una grande mobilitazione per sostenere la missione di Sofia Sacchitelli. La giovane si era impegnata in prima persona per parlare della sua malattia in pubblico e anche le società calcistiche Genoa e Sampdoria negli ultimi tempi avevano sostenuto la raccolta fondi per la onlus “Sofia nel cuore”.
In occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, la sorella di Sofia, Ilaria, aveva preso parte alla maratona no-stop organizzata da Regione Liguria, raccontando l’impegno della sorella. La 23enne aveva pure ricevuto da poco la medaglia d’oro al merito dall’Università di Genova.
Si è spenta Sofia Sacchitelli: i messaggi di cordoglio
Uno dei primi ad esprimere cordoglio per la morte di Sofia Sacchitelli è stato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che in una nota ha scritto: “Ti ricorderemo con il sorriso e il coraggio di chi sa trasformare le difficoltà in solidarietà e speranza per gli altri. Addio Sofia. Tutta Genova e la Liguria oggi pregano per te e si stringono alla tua famiglia, ai tuoi amici, a chi ti vuole bene e porterà avanti il percorso che hai iniziato”.
E gli ha fatto eco il sindaco di Genova Marco Bucci: “Addio a Sofia Sacchitelli, la giovane studentessa genovese che con coraggio aveva raccontato la sua malattia fondando l’associazione ‘Sofia nel cuore’. Un modo per raccogliere fondi per aiutare i medici a studiare il rarissimo tumore cardiaco che l’aveva colpita e trovare una cura. La sua eredità e la sua tenacia non saranno mai dimenticate, buon viaggio Sofia”.
La famiglia di Sofia Sacchitelli ha deciso di celebrare i funerali in forma privata, ma ha pure fissato una messa in memoria della figlia che si terrà mercoledì 29 marzo alle 18 presso la chiesa di Santa Teresa in Albaro.
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