Donna incinta assunta a tempo indeterminato. Di questi tempi potrebbe sembrare pura fantascienza, invece è tutto vero: la storia arriva da Villa Santa Maria, nel Chietino, e vede per protagonista Melissa Palmieri, 31 anni, che era in un periodo di prova in un’azienda che gestisce laboratori di analisi.
La donna ha dichiarato: “Il 13 giugno andrò in maternità, felice di diventare mamma, di aver potuto conservare il mio lavoro, di lavorare con una grande azienda che dà valore alle persone, senza alcuna forma di discriminazione, e che è davvero al passo con i tempi”.
Melissa Palmieri, incinta e assunta dall’azienda a tempo indeterminato
Melissa Palmieri ha raccontato che, alla scadenza del contratto, i datori di lavoro le hanno proposto di rimanere in azienda a tempo indeterminato, offrendole un contratto che, finalmente, potrà garantirle tutte le tutele necessarie.
La 31enne ha spiegato: “Sono stata assunta con un contratto in prova in scadenza a fine maggio. Poi, a dicembre scorso, scopro inaspettatamente di essere incinta e decido di parlarne con i miei responsabili, che si sono mostrati subito disponibili nei miei confronti. Ma non solo. Prima della scadenza naturale del rapporto lavorativo, mi hanno rinnovato il contratto, e questa volta a tempo indeterminato”.
Proposta che, aggiunge Melissa Palmieri, è arrivata da parte dei datori di lavoro “nonostante le mie assenze in questo ultimo periodo, in quanto la gravidanza ha necessità di controlli continui”.
Melissa Palmieri, eccezione in un mondo in cui le donne sono costrette a scegliere tra figli e lavoro
Gli alti tassi di disoccupazione femminile dimostrano che, spesso, le donne si trovano costrette a scegliere tra lavoro e figli. E, a dimostrarlo, sono i numeri. Basti pensare a quanto fatto emergere dal rapporto di Save the children chiamato “Le equilibriste, la maternità in Italia nel 2023”. I dati non sono sorprendenti perché riflettono una tendenza che si protrae da anni, ma sottolineano la necessità di risposte all’altezza dell’urgenza del problema.
Nel 2022 il divario occupazionale tra uomini e donne in presenza di bambini è risultato ampissimo: nella fascia di età 25-34 anni, se c’è un figlio minore, il tasso di occupazione delle mamme si ferma al 63%, contro il 90,4% di quello dei papà. Con due figli minori il dato per le donne scende fino al 56,1%, mentre i padri che lavorano crescono al 90,8%, un divario di ben 34 punti percentuali.
Eloquenti le parole con cui Melissa Palmieri ha concluso il racconto della sua storia: “In un momento storico in cui diventare mamma sembra incompatibile con il lavoro di una donna, spero che la mia vicenda personale, che voglio portare all’attenzione degli organi di stampa, possa essere d’esempio per tutte quelle donne che hanno timore di annunciare una gravidanza”.
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