venerdì, 17 Gennaio 2025
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Nuoto paralimpico, baby atleta con rara sindrome batte 2 record: “Emma sa quello che vuole”

La piccola Emma, con la sindrome di Larsen, è la nuova stella del nuoto paralimpico: "Ho trovato la mia dimensione".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

Emma Maino a soli 13 anni ha ottenuto incredibili risultati: ha battuto due record importanti ai Campionati italiani di nuoto paralimpico a Brescia, nei 100 metri rana e 100 stile libero imbattuti da diversi anni, il primo dal 2007 e il secondo dal 2015. Emma è nata con la sindrome di Larsen, una malattia molto rara che provoca dislocazione congenita delle articolazioni, deformità di piedi e mani, malformazioni cranio-facciali, difficoltà nel respiro e muscoli molto deboli. Ma la baby atleta non si è mai data per data per vinta e dimostra a tutti il suo coraggio in acqua, giorno dopo giorno.

Nuoto paralimpico, il papà di Emma rivela: “Mia figlia ha subìto 7 interventi”

Nemmeno Enrico, il papà di Emma, si è mai arreso dopo aver saputo la diagnosi di sua figlia, compresi dei gravi problemi all’udito e respiratori, e continuerà per sempre a sostenerla in tutti i suoi traguardi, anche futuri:

Mia figlia è nata con le ginocchia completamente rovesciate all’indietro.

A soli 30 giorni di vita è stata operata per riportarle in sede, ma non sono comunque riuscite a posizionarsi in modo corretto.

Da quando è nata, nel mese di settembre, fino a dicembre, è rimasta attaccata a un respiratore proprio per tenere aperta la glottide, ed è stata sottoposta a sette interventi maxillo-facciali.

Poi, finalmente, è riuscita a respirare da sola.

Siamo rimasti in ospedale quasi sette mesi e poi in comunità altri sei. Siamo tornati a casa dopo più di un anno.

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Nuoto paralimpico, cos’è la sindrome di Larsen e come si manifesta

In Europa la sindrome di Larsen colpisce una persona su 100.000. E comporta dislocazioni congenite ad esempio alle ginocchia, alle anche, ai gomiti, scoliosi, cifosi, lordosi, anche deformazioni cranio-facciali che comprendono la palatoschisi, una fessura nel palato, l’ipertelorismo oculare, una grande distanza tra gli occhi) e l’ipoacusia, ovvero la difficoltà a percepire i suoni distinti. Non esiste una cura, ma gli interventi maxillo-facciali e la fisioterapia portano grandi giovamenti a chi ne soffre.

Emma, nonostante la sua giovanissima età, è stata sottoposta a molte operazioni, sempre con coraggio e determinazione. Pratica il nuoto da quando aveva 5 anni, sport consigliato dagli esperti proprio per rinforzare la muscolatura. Aggiunge suo padre:

Questa caparbietà le è rimasta anche dopo. Emma sa quello che vuole e cerca di ottenerlo, e se non ci riesce tenta di trovare un modo per superare l’ostacolo e raggiungere l’obiettivo.

I risultati a livello terapeutico sono stati importanti da subito tanto da consigliarci di sospendere la fisioterapia in ambulatorio per continuare solo quella in acqua.

Emma si allena tre volte alla settimana

Dal 2021 Emma fa parte di un gruppo dell’associazione polisportiva dilettantistica della Pohla-Varese e, sebbene all’inizio fosse molto stanca alla fine delle prime gare, adesso si allena tre volte alla settimana. Il grande sforzo fisico è stato ripagato, come sottolinea orgoglioso il papà Enrico:

Nella gara dei 100 stile libero è partita subito bene. Quando l’abbiamo vista sorpassare la seconda e la prima atleta, abbiamo subito pensato che ce l’avrebbe fatta.

Ma la sorpresa più grande è stata vedere sul tabellone il tempo di gara. Aveva superato il record precedente, 2:13.36, con un tempo pari a 2:11.83.

Un copione che poi si è ripetuto anche nei 100 rana, dove ha vinto con un tempo di 3:01.58, battendo il record 3:04.44.

Dall’uso di tutori e del deambulatore ai record infranti. Emma si sta allenando per realizzare un altro dei suoi sogni: partecipare ai campionati europei giovanili.

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Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

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