Alessandro Baricco è stato dimesso da poco dall’ospedale a causa della Leucemia mielomonocita acuta, malattia che ha colpito anche Silvio Berlusconi, d è tornato sui social, rivelando: “Sono stato dimesso dall’Ospedale San Raffaele di Milano dove nel reparto del prof. Ciceri ho sostenuto un secondo trapianto del midollo (la malattia si era rifatta viva, ho dovuto farlo). Dicono i medici che è andata bene e che le mie condizioni sono buone. Quel che so io è che sono stati 41 giorni duri, ma ora è tutto fantastico. Ce l’ho fatta. Oh, come vi ringrazio tutti quanti. La mia agenda dice che tornerò in pubblico il 29 ottobre 2023 al Teatro alla Scala”.
Proprio il suo ematologo, il professor Ciceri, intervistato dal “Corriere della Sera”, spiega come funzionano sia il primo sia il secondo trapianto e offre una panoramica sul tempo di guarigione dalla malattia.
Leucemia, parla l’ematologo di Baricco: “Il primo trapianto ha successo nell’80% dei casi”
Lo scorso 16 agosto Alessandro Baricco scriveva sui social di essersi sottoposto a un secondo trapianto di cellule staminali a causa della leucemia che lo ha colpito di nuovo. Ma, allora, è possibile effettuare più di un trapianto? Fabio Ciceri, direttore della Divisione di Ematologia e trapianto di midollo all’ospedale San Raffaele di Milano che ha tuttora in cura lo scrittore lo conferma:
Nei malati con questa forma di leucemia il trapianto è l’unica opzione che offre la possibilità di raggiungere la guarigione definitiva.
Si tratta di una procedura delicata, che prevede una chemioterapia pesante con l’obiettivo di eliminare completamente le cellule cancerose del paziente e fare spazio a quelle sane che verranno poi infuse dal donatore.
Insieme al tumore, però, la chemio azzera il sistema immunitario del paziente che deve quindi stare in isolamento tre settimane circa, durante le quali si attende che attecchiscano le cellule staminali del donatore.
Il primo trapianto ha successo nell’80% dei casi, ma per lo scrittore è stato necessario effettuarne un altro.
Leucemia, parla l’ematologo di Baricco: “Ecco quando fare il secondo trapianto”
Il caso dello scrittore Baricco dimostra che a volte può esserci una ricaduta e che i controlli vanno, comunque, effettuati periodicamente:
Si può ipotizzare un secondo trapianto solo se vengono soddisfatti tre criteri.
Se la recidiva avviene a distanza di almeno sei (meglio 12 o più) mesi dal primo trapianto, se le condizioni del paziente sono molto buone e se il malato risponde a una terapia cosiddetta “di salvataggio” (tra chemio e farmaci) che deve riuscire a riportare la leucemia in remissione.
Qualora si riesca, si opta per un donatore diverso, ma restando sempre il più vicino possibile alla cerchia familiare del paziente (per garantire una migliore riuscita).
Leucemia, parla l’ematologo di Baricco: quali sono le prospettive di guarigione?
Nonostante le recidive, Ciceri rivela che le prospettive di guarigione sono molto alte, grazie all’intervento delle cellule staminali, ma bisogna considerare sempre la risposta immunitaria del paziente:
In caso di recidiva la malattia viene sempre rivalutata per la possibile espressione di nuove mutazioni che possono diventare un target di terapie mirate.