Caso Chiara Ferragni, arrivano le prime segnalazioni dei consumatori che hanno acquistato il pandoro Pink Christmas. Il Codacons, in queste ultime settimane, ha presentato molti esposti in varie procure d’Italia e finora ne ha raccolte 250 e saranno poi presentate alle Procure di Cuneo e di Milano.
L’associazione ha svolto, in proprio, alcune indagini sugli oltre 200.000 pandori venduti nel 2022 e ha stimato che ci sarebbero stati danni per circa 1,65 milioni di euro. Cosa affermano le segnalazioni di alcuni acquirenti?
La class action del Codacons: cosa chiede ai consumatori?
Il Codacons sul proprio sito ha dato avvio a una class action, in cui invita i consumatori che hanno speso 5,60 euro per il pandoro Pink Christmas ad aderire alla loro iniziativa di richiesta di rimborso:
Il Codacons, al fine di tutelare tutti i consumatori coinvolti, ha già presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica, ipotizzando il reato di truffa aggravata, a seguito del quale ora Chiara Ferragni è indagata nell’ambito dell’indagine della Procura di Milano.
Oltre a costituirsi parte civile per la richiesta del danno agli interessi che rappresenta, ha deciso ancora una volta di scendere in campo a tutela dei consumatori, mettendo a disposizione gratuitamente di tutti coloro che hanno acquistato il pandoro Balocco Pink Christmas” una nomina di persona offesa nell’inchiesta ora in corso.
La suddetta nomina di persona offesa rappresenta l’atto necessario per segnalare la propria posizione agli inquirenti e garantirsi la possibilità, in caso di rinvio a giudizio, di vedersi riconosciuto il diritto al rimborso delle somme pagate, nonché il risarcimento del danno morale di euro 500,00.
Cosa dichiara invece chi ha acquistato il Pandoro Pink Christmas?
Alcuni hanno già aderito all’appello del Codacons e in una mail si legge: “Noi abbiamo acquistato il pandoro, perché la nostra neonata era stata curata dall’Ospedale Regina Margherita”. C’è chi chiede il rimborso a gran voce: “L’anno scorso abbiamo acquistato un pandoro Balocco. Nonostante le nostre poche risorse economiche e il prezzo non irrisorio, ci sembrava comunque una buona iniziativa per aiutare chi è meno fortunato di noi. Adesso ci sentiamo truffati, è stata una spesa che abbiamo fatto con il cuore”.
In un’altra mail si legge: “Ho acquistato un pandoro per mia figlia, perché molti anni fa ho lavorato come volontario clown in corsia a Genova con alcune persone che andavano a fare i clown al Regina Margherita, pensavo di farlo per una giusta causa”.
C’è chi lo ha acquistato per donarlo a Natale ad amici e parenti e si trova d’accordo con il Codacons: “Ho comprato 15 pandori come regali di Natale a cugine ed amiche. Non si deve scherzare e fare denaro con questo. Sono dalla vostra parte, credo che dovrebbero rimborsare, oltre al costo del pandoro, anche i danni morali“.
Anche il parere di un altro consumatore è in linea con il precedente: “Nel Natale 2022, ho comprato per tutti gli amici e la mia famiglia circa 30 pandori, convinto che il differenziale tra prezzo standard e prezzo applicato andasse all’ospedale pediatrico”.
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