Ghali si sta preparando per salire sul palco dell’Ariston tra qualche giorno e lo farà con il brano autobiografico “Casa mia”. Il cantante milanese di origini tunisine è cresciuto nella periferia lombarda, più precisamente nel quartiere di Baggio. Ed è proprio qui che ci riporta Ghali, in quell’infanzia difficile, segnata dalla mancanza di suo padre in carcere e in quella casa in cui condivideva solo una piccola stanza con sua madre.
Com’è stata l’infanzia di Ghali nel quartiere di Baggio?
Ghali ha più volte raccontato la sua infanzia e in un vecchio post di Instagram aveva rivelato:
Nella mia casa c’erano solo i muri, il soffitto e il pavimento, niente altro.
Dormivamo sui tappeti e mia mamma cucinava con i fornelli da campeggio.
Mettevamo il latte fuori dalla finestra per tenerlo al fresco.
L’appartamento era molto piccolo, ma c’era tanto spazio e lei non esitava ad ospitare altre persone con il nostro stesso problema.
Ghali amava ascoltare “le storie dei grandi” e “in quei giorni, in questa casa piccola” ha deciso “di fare tesoro di quelle storie e di raccontarle un giorno in qualche modo”. Proprio da quel piccolo appartamento è iniziata la sua carriera musicale e ancora sui social scriveva: “Il quartiere che mi ha insegnato che non ci sono persone cattive nel mondo, ma solo scelte sbagliate. Promettetevi di farcela”.
Di cosa parla “Casa mia” di Ghali in gara a Sanremo?
Ghali non ha mai dimenticato quella realtà, segnata dall’assenza di suo padre in carcere, ma che andava spesso a trovare dopo la scuola. E lo racconta anche in “Casa mia”, canzone in gara a Sanremo. Risuonano forti le parole che sembrerebbero a lui indirizzate: “Ci sarà tempo dai per salutarci, Non mi dire che ho fatto tardi”.
Nel brano il cantautore parla anche di chi, invece, quel quartiere l’ha sempre voluto lasciare: “Non mi chiedere come sto, Vorrei andare via però, La strada non porta a casa, Se la tua casa non sai qual è”. Ma per Ghali, come rivela a “Repubblica”, quella piccola casa in periferia è stata, nonostante il passato doloroso, il suo punto di riferimento: “Viaggiando mi sono accorto che c’è un po’ di Baggio in tutto il mondo. Qui sono tutti uguali, stranieri e italiani, hanno tutti gli stessi problemi, vogliono tutti cambiare vita. Per me il quartiere è stato una benedizione“.
Infatti Ghali, in “Casa mia”, immagina un dialogo con un alieno e rivela: “Mi manca la mia zona, mi manca il mio quartiere”. Perché, nonostante tutto, senza il quartiere non sarebbe sul palco dell’Ariston oggi e alla domanda: “Ma qual è casa mia?” ci offre una risposta proprio nella sua canzone: “È dove il prato è verde, sempre più verde e il cielo è sempre più blu”.
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