sabato, 18 Gennaio 2025
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Papa Francesco: “I giovani precari e sottopagati. Ridiamogli dignità, investiamo energie e risorse”

Papa Francesco affronta il tema del mondo del lavoro, con focus sui giovani: "Chi si sente scartato può finire in forme di disagio sociale umanamente degradanti, e questo non dobbiamo accettarlo. Dobbiamo investire le giuste risorse per evitare forme di sfruttamento".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

Papa Francesco ha ricevuto oggi in udienza la Confederazione Nazionale di Formazione e Aggiornamento Professionale, CONFAP, e uno dei temi di discussione è stato il mondo del lavoro, con focus sui giovani, come riporta “AGI”.

Secondo il Pontefice, i giovani “sono una delle categorie più fragili del nostro tempo. Sempre colmi di talenti e di potenzialità, sono anche particolarmente vulnerabili, sia per alcune condizioni antropologiche che per diversi aspetti culturali del tempo in cui viviamo”.

Papa Francesco invita a riflettere sulla situazione odierna in cui riversano i giovani: “Molti abbandonano i loro territori di origine per cercare occupazione altrove, spesso non trovando opportunità all’altezza dei loro sogni, alcuni, vogliono lavorare, ma si devono accontentare di contratti precari e sottopagati, altri ancora, in questo contesto di fragilità sociale e di sfruttamento, vivono nell’insoddisfazione e si dimettono dal lavoro“.

Trovandoci di fronte a queste situazioni, tutti noi assumere delle importanti consapevolezze: “L’abbandono educativo e formativo è una tragedia. Dobbiamo investire risorse ed energie, perché la trasformazione del lavoro esige una formazione continua, creativa e sempre aggiornata”.

Cosa è necessario fare secondo Papa Francesco?

Secondo il Pontefice, nonostante il lavoro sia una parte fondamentale della nostra vita, oggi si assiste “a un degrado, dal momento che viene sempre più interpretato in relazione al guadagno piuttosto che come espressione della propria dignità e apporto al bene comune”.

Pertanto, è necessario investire sulla formazione: Una valida formazione professionale è un antidoto alla dispersione scolastica“. Non si può, però, improvvisare, ma è più che mai primario una cooperazione tra giovani, genitori e le aziende: “Serve un forte legame con le famiglie, come in ogni tipo di esperienza educativa, e serve anche un sano ed efficace rapporto con le imprese, disposte a inserire giovani al proprio interno”.

Inoltre, un’adeguata formazione ha un ulteriore scopo:Deve offrire ai giovani strumenti per discernere tra le offerte di lavoro e le forme di sfruttamento“.

Papa Francesco invita ad incoraggiare i giovani senza giudicarli

Prima di favorire delle politiche di inclusione del mondo del lavoro, secondo Papa Francesco è significativo incoraggiare i giovani senza mai giudicarli:

Chi si sente scartato può finire in forme di disagio sociale umanamente degradanti, e questo non dobbiamo accettarlo.

Se occorre promuovere una legislazione che favorisca il riconoscimento sociale dei giovani, ancora più importante è costruire un ricambio generazionale dove le competenze di chi è in uscita siano al servizio di chi entra nel mercato del lavoro.

Gli adulti condividano i sogni e i desideri dei giovani, li introducano, li sostengano, li incoraggino senza giudicarli.

Inoltre, nel vortice del mondo moderno “siamo chiamati a respingere due tentazioni, da un lato la tecnofobia, cioè la paura della tecnologia che porta a rifiutarla, dall’altro lato la tecnocrazia, cioè l’illusione che la tecnologia possa risolvere tutti i problemi. Una tecnica senza umanità diventa ambigua e rischiosa“.

Infine, secondo il Pontefice occorre ridare dignità ad alcuni lavori, “soprattutto quelli manuali”, che attualmente sono poco riconosciuti socialmente. Nessun giovane deve sentirsi escluso o poco tutelato nel mondo del lavoro.

Leggi anche: Papa Francesco sta cercando di cambiare mentalità: come sarà la Chiesa del futuro?

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Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

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