Nei giorni scorsi Ilaria Salis ha ottenuto i domiciliari a Budapest dopo che il tribunale ungherese ha accolto il ricorso presentato dai suoi avvocati. La 39enne, però, avrà il braccialetto elettronico, potendo uscire dalla casa privata cittadina dove sarà trasferita solo su decisione dei giudici.
Come riporta “AGI”, Ilaria Salis dovrà pagare una cauzione, pari a 40.000 euro, entro il prossimo 24 maggio, data in cui è stata fissata la prossima udienza. Inoltre, è molto probabile che in aula non avrà più catene sia a mani sia ai piedi, con tanto di guinzaglio e sorvegliata a vista dagli agenti della polizia penitenziaria, un’immagine reiterata nel corso del processo e che ha destato enorme scalpore nell’opinione pubblica.
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Il commento di Alleanza Verdi e Sinistra
In una nota congiunta Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni commentano così la decisione del tribunale ungherese:
Questo risultato si deve innanzitutto alla tenacia e alla determinazione della famiglia e di tutti coloro che invece di stare in silenzio si sono battuti e continueranno a farlo per i diritti di Ilaria e di tutti noi.
Siamo felici e ancora più convinti della nostra scelta di candidare Ilaria nelle nostre liste.
Ora dopo questa prima vittoria, così importante per lei e tutti noi, vogliamo riportarla in Italia e poi a Bruxelles come Parlamentare europea, perché la questione del rispetto dei diritti in Europa diventi una questione pienamente politica.
Le parole di Peppe De Cristofaro sul caso Ilaria Salis
Peppe De Cristofaro, capogruppo di AVS al Senato e presidente del Gruppo Misto di Palazzo Madama, commenta così sul suo profilo Instagram nei giorni scorsi: “Ilaria Salis va ai domiciliari. Il tribunale di Budapest ha accolto il ricorso presentato dai suoi legali. Candidare Ilaria Salis nelle nostre liste per le Europee è stata la scelta giusta. La dimostrazione che era necessario accendere i riflettori sulla vicenda, perché si arrivasse a un esito conforme allo stato di diritto”.
Nella giornata di ieri, invece, ha pubblicato un post in cui invita a votare Ilaria Salis ed ad agire, affinché possa essere trasferita ai domiciliari in Italia: “Ilaria non è libera, resta ai domiciliari in Ungheria in attesa di un processo sul quale gravano tantissime ombre e rischia 20 anni di carcere. Noi l’abbiamo candidata al Parlamento europeo, ora dobbiamo eleggerla tutte e tutti insieme. […] Altro che lavoro svolto in silenzio, dobbiamo fare rumore. Supportare con tutte le nostre forze la battaglia della famiglia Salis, perché Ilaria possa essere trasferita ai domiciliari in Italia“.
Peppe De Cristofaro chiama in causa anche il vicepremier e ministro degli affari esteri Tajani: “Il ministro degli Esteri Antonio Tajani […] dice che i domiciliari sono il frutto del loro lavoro svolto in silenzio, senza fare propaganda, senza rulli di tamburi. Non c’è stata nessuna attività concreta da parte del ministro degli Esteri o del ministro di Giustizia per Ilaria”.
Roberto Salis sull’operato di Governo nei confronti di sua figlia
Concorde al parere di Peppe De Cristofaro è il padre di Ilaria Salis, il quale richiede un lavoro e una collaborazione più assidui e urgenti da parte del Ministero della Giustizia e degli Esteri, come riporta “AGI”: “Paghiamo il ministro della Giustizia e degli Esteri per lavorare per noi, non abbiamo visto nessuna attività concreta per risolvere il problema di Ilaria da parte di questi due ministeri”.
Ha aggiunto: “I cittadini italiani sono stufi di dover implorare le istituzioni di agire, le istituzioni sono al servizio dei cittadini […] Non ho dei sassolini nelle scarpe, ma della ghiaia grossa, quella che si usa per il calcestruzzo, ho i piedi insanguinati”. Per ulteriori novità sul caso Salis sarà necessario aspettare il prossimo 24 maggio.
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