Negli ultimi giorni, Jessica Lamarra, una ragazza di 24 anni è stata investita in piazza Bausan, in zona Bovisa a Milano, e trascinata per circa trecento metri.
Ancora oggi la giovane è ricoverata nell’ospedale Niguarda, dove dovrà subire altri interventi, oltre alle numerose operazioni già affrontate, prima di poter tornare a casa dai suoi familiari. Secondo quanto riferito dalla vittima né il 21enne responsabile, che ha rischiato il linciaggio delle persone che hanno assistito allo scontro, né la sua famiglia ha provato ad avere contatti con lei.
Al momento dell’impatto, la ragazza è stata soccorsa dagli agenti di una volante del commissariato Comasina, che passava casualmente nei pressi della piazza proprio nel momento del sinistro, i quali hanno dovuto sollevare l’automobile di peso per poterla liberare.
Jessica Lamarra, non pensavo di poterne uscire viva
In seguito a quanto accaduto, Jessica ha riportato lesioni alla testa, al bacino, alle braccia e alle gambe e, svegliatasi dal coma farmacologico, ha diffuso sul proprio profilo Instagram uno sfogo in cui specifica che non ha intenzione di perdonare il ragazzo che, al momento dell’incidente aveva un tasso alcolemico oltre i limiti consentiti, l’ha costretta su un letto d’ospedale:
Pensavo di morire? Assolutamente sì.
Non credevo di poterne uscire viva.
Pezzi di pelle che non ci sono, un’operazione chirurgica da eseguire a breve, un’anca scheggiata, un dito rotto e mentalmente traumatizzata dalla strada.
Tutto ciò solo perché stavo attraversando le strisce pedonali.
Nella sfiga mi è andata benissimo.
Al momento il 21enne è indagato per la guida in stato di ebrezza, ma sono in corso ulteriori verifiche per accertare il suo comportamento. La Polizia Locale sta procedendo, infatti, all’acquisizione delle numerose testimonianze e di eventuali video delle telecamere cittadine per stabilire l’esatta dinamica dell’accaduto. Nel post la ragazza prosegue:
Io stessa oltre le persone che mi circondano non mi spiego la lucidità e la forza di essere uscita dal quel veicolo una volta sollevato.
Ne uscirò più forte di prima.
Perché quando guardi in faccia la morte cambia subito la visione di tutto.
Leggi anche: Un neonato cardiopatico considerato inoperabile a Londra è stato salvato a Genova: “Ora sta bene”