venerdì, 17 Gennaio 2025
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Pesce scorpione nel Mediterraneo, cos’è, come difendersi e che fare in caso di puntura

Allarme pesce scorpione sulle coste italiane: quali sono le sue caratteristiche e l'impatto che potrebbe provocare nel Mediterraneo?

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

Non solo il granchio blu, quest’anno nei nostri mari è possibile scovare il pesce scorpione, una specie diffusa maggiormente nel Mar Rosso, Oceano Pacifico, Polinesia e Australia. Ecco cosa ha affermato a proposito della sua presenza il biologo Claudio Brinati, come riporta “Il Messaggero”:

Ora si sono avuti i primi avvistamenti anche sulle coste italiane di Sicilia, Puglia e Calabria, segnalato per la prima volta in Italia nella Sicilia sud orientale.

Si tratta di una tra le specie più invasive al mondo, nota per aver colonizzato gran parte delle coste atlantiche occidentali con imponenti impatti ecologici.

Il pesce scorpione è stato avvistato recentemente in Calabria, più precisamente a Le Castella in provincia di Crotone e lungo la costa di Marina di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria). Inoltre, secondo gli ultimi dati i suoi avvistamenti potrebbero moltiplicarsi durante l’intero corso dell’estate.

Il pesce scorpione è davvero così pericoloso per l’uomo?

Il pesce scorpione, il cui nome scientifico è Pterois miles, è un pesce velenoso, come ha dichiarato a “Fanpage.it” Marco Oliverio, docente di Zoologia presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Charles Darwin dell’Università Sapienza di Roma:

Confermo che è un pesce velenoso.

Le spine sono associate a ghiandole che secernono dei veleni molto dolorosi.

Per chi ha problemi di tipo cardiocircolatorio è davvero problematico, soprattutto se si è colpiti da un esemplare grande.

E poi può dare reazioni anafilattiche.

È un parente del nostro scorfano, fa parte della stessa famiglia, anche lo scorfano fa male, ma questo di più.

E cosa fare in caso di puntura? Secondo ISPRA, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, è necessario rimuovere eventuali spine e immergere quanto prima la parte interessata in acqua molto calda, in tal modo è possibile agire contro la tossina rilasciata e attenuare il dolore.

Come è arrivato il pesce scorpione nelle acque italiane?

Secondo Brinati, come ha sottolineato ancora a “Il Messaggero”, il pesce scorpione è giunto nelle nostre acque per un motivo ben preciso:

La presenza di specie non tipiche del Mediterraneo è dovuta a fenomeni sia di tipo naturale, sia al trasferimento generato dall’uomo con le sue attività economiche.

Se per il granchio blu il suo arrivo nel nostro mare è stato causato dal trasporto diretto, lo spostamento di un gran numero di ulteriori specie aliene o meglio alloctone è stato generato spontaneamente a causa dell’apertura del collegamento con il Mar Rosso tramite il Canale di Suez e il contestuale riscaldamento del Mediterraneo.

E che impatto avrebbe la sua massiccia presenza per gli ecosistemi marini? Ha proseguito Brinati:

I report che arrivano in particolare dalla Grecia, unitamente alle proiezioni di distribuzione fatte da ricercatori nazionali, ci indicano come il Pesce scorpione potrebbe nel giro di due o tre anni essere presente sulle coste laziali.

Per la sua voracità riesce a mangiare un quantitativo di pesce importante rispetto al suo peso, una caratteristica che potrebbe avere un notevole impatto sugli ecosistemi mediterranei, alterandone la struttura attraverso la predazione di piccoli pesci che costituiscono la dieta principale di specie autoctone.

Quale piano dovrebbe attuare il Governo e la comunità scientifica?

Secondo ancora Brinati, “parlare oggi di questa specie potrebbe sembrare eccessivamente allarmistico, in quanto le segnalazioni sulle coste italiane sono ridotte a poche unità”. Tuttavia, è necessario prendere dei seri provvedimenti:

Per non incorrere nei rischi di un nuovo granchio blu, sarebbe opportuno che gli organi decisionali istituzionali cominciassero in accordo con le comunità scientifiche ad affrontare preventivamente il problema, studiando metodiche che possano contenere la possibile esplosione demografica, riducendo i rischi per i nostri ecosistemi mediterranei e le specie oggetto della pesca.

Inoltre, dal 14 al 18 ottobre 2024 a Palermo, all’interno del congresso della Commissione internazionale per l’esplorazione scientifica del mar Mediterraneo CIESM, si discuteranno nuove strategie per far fronte ai possibili danni che potrebbe causare il pesce scorpione.

Leggi anche: Allarme squali nel Mediterraneo come non mai: possiamo fare il bagno, sì o no?

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Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

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