Exhaustion gap, 3 preziosi consigli per dire addio al divario di esaurimento lavorativo

Un recente studio ha dimostrato l'esistenza dell'ehxaustion gap, ossia il divario di esaurimento lavorativo: ecco come uscirne.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Che cos’è l’exhaustion gap? Nell’ormai attuale società della performance abbiamo bisogno di dimostrare sempre di più, specialmente in ambito lavorativo. E il nostro stacanovismo, però, e la mania di risultare sempre perfetti può portare, nei casi più estremi, alla sindrome da burnout.

Ma non solo, uno studio condotto dall’agenzia Berlin Cameron, come riporta “Repubblica”, ha portato alla luce il fenomeno dell’exhaustion gap, ossia un divario di esaurimento nervoso che colpisce maggiormente le donne rispetto agli uomini. Si evince, infatti, dai dati che il 68% delle donne statunitensi abbia manifestato sintomi legati allo stress correlato all’attività lavorativa, mentre per gli uomini ciò si attesta al 50%.

L’esperta in campo di comunicazione, Charlotte Davies, ha spiegato a “Stylist” cosa è accaduto soprattutto negli ultimi anni in ambito lavorativo per le donne: “Negli ultimi anni si è aggiunto per tutti un maggior carico di tensione e, sebbene gli accordi di lavoro flessibili siano stati progettati per aiutare, la ricerca mostra che oggi una donna su cinque ritiene che sia più difficile raggiungere un equilibrio tra lavoro e vita privata rispetto a 20 anni fa“.

In tale contesto è necessario, secondo Charlotte Davies, “imparare ad avere conversazioni aperte e trasparenti per chiedere il sostegno di cui abbiamo bisogno quando il carico diventa eccessivo”. Inoltre, è fondamentale gestire lo stress in periodi particolarmente frenetici per evitare di perdere la motivazione.

Leggi anche: Lavori troppo? 5 modi per guarire dal burnout

Exhaustion gap, consigli su come gestire il il divario di esaurimento lavorativo

Il nostro corpo ci invia dei segnali quando è tempo di dire stop e prendersi una pausa quando siamo troppo sotto pressione. Ecco 3 consigli su come affrontare l’exhaustion gap.

1. Pensare a se stessi non è egoismo, ma una priorità

Non si può dare il meglio di sé, qualora si avvertisse stanchezza, demoralizzazione o apatia generale. In questo caso l’esperta di comunicazione Charlotte Davies consiglia di pensare a noi stessi e a cosa ci fa sentire meglio:

Cerca di impegnarti a fare le cose che ti fanno sentire un po’ meno stressato, può essere qualcosacome una passeggiata intorno all’isolato all’ora di pranzo.

Più metti te stesso al centro, più sarai in grado di dare sia al lavoro che agli impegni personali.

2. Stabilire dei limiti e ammettere quando il carico di lavoro è troppo

Spesso, anche quando ci sentiamo sopraffatti dallo stress, un errore comune è continuare a lavorare senza sosta. Questo vale soprattutto per gli stacanovisti, che non riescono a smettere di pensare a lavorare al meglio, nonostante le condizioni sia fisiche sia mentali non siano proprio ottimali.

A tal proposito, Charlotte Davies suggerisce di stabilire dei limiti e di parlare apertamente con i propri capi:

È importante essere in grado di stabilire dei limiti sia nel lavoro che nella vita personale per garantire che abbiamo tempo per riposarci e riprenderci.

Piuttosto che tenerti tutto dentro e soffrire in silenzio, è molto più vantaggioso per te e per il tuo datore di lavoro sapere che ti senti sopraffatta e che hai bisogno di una mano.

Prova ad avere una conversazione aperta e onesta per elaborare insieme un piano che possa aiutarti a gestire il carico di lavoro ed evitare il divario di esaurimento.

3. Assicurarsi di essere nel giusto posto di lavoro

Gestire l’equilibrio tra lavoro e vita privata, in alcune situazioni, può essere davvero molto complesso, soprattutto se il carico lavorativo continua ad aumentare sempre di più. In questa situazione l’esperta di comunicazione Charlotte Davies dà un monito:

Se hai provato alcune delle soluzioni descritte sopra e non sei soddisfatto di dove ti trovi, potrebbe essere il momento di iniziare a cercare altrove.

È importante lavorare nelle aziende che danno priorità all’equilibrio tra lavoro e vita privata dei propri dipendenti.

Leggi anche: La dipendenza da lavoro è una malattia: come riconoscerla e guarire in 3 passi

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