Jannik Sinner può ora festeggiare un’altra vittoria, è stato definitivamente prosciolto dalle accuse di aver assunto lo steroide anabolizzante Clostebol. La Wordl Anti-Doping Agency, WADA, non presenterà alcun ricorso contro il tennista numero 1 del mondo, già scagionato dalla International Tennis Integrity Agency, ITIA, per presunta positività al doping.
La scorsa primavera, infatti, era stata rilevata nelle sue urine una quantità seppur minima della sostanza vietata, ma il campione è riuscito a dimostrare che si è trattato di una involontaria contaminazione. Jannik Sinner, quindi, che con l’ultima vittoria contro Fritz è in cima alla classifica ATP con 11.180 punti, può definitivamente dire addio a questa vicenda.
Leggi anche: Perché Jannik Sinner è il numero 1 nel tennis a soli ventidue anni
Jannik Sinner e l’accusa di doping
Durante il torneo di Indian Wells, Jannik Sinner è risultato positivo a un controllo antidoping. Dalle analisi condotte per far luce sulla vicenda, sono state evidenziate tracce di Clostebol, che può essere contenuto in alcune pomate cicatrizzanti.
Proprio quest’ultima è stata utilizzata dal preparatore atletico di Sinner, Umberto Ferrara e successivamente dal fisioterapista, Giacomo Naldi, reo di aver effettuato dei messaggi al tennista senza l’uso di guanti. Il numero 1 al mondo del tennis, quindi, non ha assunto nessuna sostanza illegale, ma il contatto è avvenuto in modo involontario.
Inoltre, proprio a seguito di tale episodio, sia Ferrara sia Naldi sono stati licenziati dallo stesso Sinner. Successivamente, la WADA ha ritenuto valide tutte le ipotesi e le spiegazioni fornite dall’azzurro, motivo per cui non è stata richiesta nessuna squalifica e nemmeno la revoca del primo posto nella classifica ATP.
La difesa di Jannik Sinner contro le accuse di doping
Jannik Sinner si è subito mostrato estraneo all’assunzione di Clostebol e durante una conferenza stampa poco prima degli US Open ― vinti peraltro dall’azzurro ― ha ribadito ancora un volta di non aver mai avuto condotte illegali:
Tutto quello che è successo non è l’ideale prima di uno Slam, ma so di non aver fatto niente di sbagliato.
Ho dovuto giocare per mesi con questo tarlo nella mia testa e in quei momenti ricordavo a me stesso di aver rispettato le regole, come ho sempre fatto, anche quelle dell’antidoping.
Il numero 1 al mondo del tennis ha lanciato anche qualche frecciatina velata ad alcuni colleghi, ― Kyrgios lo ha criticato più volte dopo le accuse di doping ― mentre ha ringraziato chi gli è rimasto accanto e ha sempre creduto alla sua buona fede:
I tifosi mi conoscono, la gente sa chi sono e quelli che mi conoscono sanno che non ho mai violato le regole e non farei mai nulla di illegale.
In questi momenti in tanti mi sono stati vicino e ho capito di avere degli amici.
Ho giocato con questo peso nella mente ed è andata bene, ma ovviamente essermi liberato di questo pensiero non può che farmi stare meglio e farmi giocare questo torneo al massimo.
Certo, ero preoccupato, è stato un momento duro per me e il mio staff e lo è ancora.
Per noi è stato stato un processo molto lungo, ho dovuto prendere decisioni, con delle cadenze da rispettare in questo processo, che seguiva delle tempistiche che non dipendevano da me.
Jannik Sinner può ora godersi le vacanze dopo la vittoria agli US Open a cuor più leggero.
Leggi anche: Jannik Sinner si conferma numero 1 al mondo: quanti sono i punti di vantaggio sugli avversari?
