Lutto nel mondo del motociclismo. Il pilota e noto youtuber Luca Salvadori è scomparso il 15 settembre a 32 anni a causa di un incidente stradale avvenuto nel circuito di Frohburg Dreieck, in Germania, per via del contatto con il tedesco Didier Grams.
Luca Salvadori stava disputando il primo giro delle qualifiche riservate alle SBK/STK 1000 della sesta e ultima tappa dell’International Road Race Championship, meglio noto come IRRC, nella categoria Superbike.
Subito dopo l’incidente il pilota e youtuber è stato portato in ospedale per le ferite molto gravi riportate, a seguito delle quali è deceduto. I genitori di Luca, Monica e Maurizi, lo ricordano così sui social: “Ci ha lasciati inseguendo la sua passione”.
Chi era Luca Salvadori?
Luca Salvadori, figlio di Maurizio ― fondatore della Trident ― è nato a Milano il 2 marzo 1992 ed ha iniziato a gareggiare in pista nel 2009, prima nel Campionato Italiano Velocità e in seguito all’europeo Superstock600, fino all’esordio in Motomondiale nel 2023.
Il pilota, però, aveva in mente anche di correre il Tourist Trophy sull’Isola di Man. Non solo gare su pista, Luca Salvadori era solito raccontare la sua passione sul canale Youtube che conta oltre 500.000 iscritti.
L’ultimo video girato la ritrae a Misano durante la World Ducati Week, in compagnia di alcuni campioni che stimava: “La passione è la cosa più importante, il collante che tiene uniti tutti gli appassionati. Tutti si sentono di far parte di una grande famiglia. I tre giri che ho fatto con i ragazzi della Superbike e della MotoGp sono valsi tutto l’anno di gare. È stata una emozione unica”.
Il ricordo di Pecco Bagnaia, Guido Meda e Jovanotti
Tanti sono stati amici e colleghi che hanno ricordato Luca Salvadori. Tra questi Pecco Bagnaia che ha pubblicato una storia corredata di didascalia: “Senza parole, Ciao Luca”.
Guido Meda lo ricorda come con un post su Instagram come un ragazzo, anzi, “un tesoro”, sempre “buono e generoso”, aggiungendo:
Mi manchi già tanto giovane amico mio […]
Non era mai scortese, determinato piuttosto e con ironia, se serviva difendere una posizione in cui credeva.
Pignolo, sfinente a volte e così tenero che gli perdonavi qualsiasi cosa […]
Era fiero di essersi reso indipendente rispetto alle opportunità che potevano essere garantite da un papà e da una mamma che non gli avevano mai fatto mancare niente.
Ammirava la coerenza.
Non si vergognava dell’ansia.
Amava gli esseri umani.
Amava le moto.
Amava la vita, che pare paradossale, ma in questo vuoto improvviso e impossibile, non lo è affatto.
Meda ha poi ricordato la bravura nel comunicare al mondo la sua passione per i motori: “Ed è quasi marginale che fosse anche un bravo pilota e un bravo ‘content creator’, ‘uno youtuber’, un influencer di grande successo, ma per davvero, con sensibilità, competenza e autorevolezza in crescita. Lui lo diceva ridendo, come se tutte quelle definizioni in inglese delle sue attività rimanessero un passione divertente e pure redditizia, ma sempre un po’ collaterale rispetto a quel fuoco che aveva per la guida della moto”.
Anche Jovanotti lo ricorda come “un ragazzo d’oro” che ha visto nascere: “Luca era un grande pilota e un ragazzo d’oro, l’ho visto nascere, il suo babbo Maurizio organizza i miei concerti dal 1988 e siamo molto legati. Ricordo Luca bambino che voleva correre prima ancora di stare dritto su una moto. In questi suoi 32 anni, interrotti sulla pista di Lipsia, ogni volta che ci siamo visti abbiamo parlato di moto, di corse, di questa passione che lo guidava e che era diventata la sua vita, il suo lavoro, la sua bella e pericolosa ossessione”.
Jovanotti ha poi aggiunto: “Aveva sempre il sorriso, una gentilezza e una grazia che mi riempiva il cuore. In pista era un generoso, amatissimo da tutti e rispettato, e negli anni era diventato un esperto tra i più competenti, per i giovani piloti un vero maestro. Ci mancherai. Ti abbiamo voluto molto bene io e le mie ragazze”.
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