Elly Schlein, intervistata da Massimo Gramellini a In altre parole su La7, è tornata a parlare nuovamente di patrimoniale ― tema affrontato anche lo scorso anno Festival dell’Economia di Trento del 2023 ―. Secondo la segretaria del PD non si tratta di un tabù, ma “dobbiamo farla bene”.
Elly Schlein ha poi specificato che al G20, “per iniziativa di Lula, si è discusso di una iniziativa che riguarda miliardari, e immagina una tassazione internazionale o quanto meno europea“. Per quest’ultima, inoltre, con il Governo attuale “i sacrifici li stanno facendo pagare ai soliti, a chi vengono prelevati i soldi in busta paga e ai poveri”.
Perché è necessario rinverdire la patrimoniale? Ecco il punto di vista della segretaria dem:
Se andiamo a vedere il nostro sistema fiscale possiamo dire è iniquo, complesso, ci sono Paesi europei con un principio fiscale molto più semplice.
Un principio deve valere è quello dell’equità, tanto guadagni, tanto paghi, il contrario di come la destra sta affrontando la materia fiscale in modo corporativo, divide e spezzetta le categorie, mettendo agevolazioni e condoni.
Noi dobbiamo rinnovare un patto di fiducia con cittadini e cittadine, con lavoratori e lavoratrici e con le imprese sulla base della chiarezza.
Elly Schlein risponde alla domanda sul campo largo
Non solo patrimoniale, Elly Schlein chiarisce la tanto utilizzata definizione del ‘campo largo‘ nella trasmissione In altre parole:
Campo largo è un’espressione che non ho utilizzato neanche io, quello che voglio creare è una coalizione progressista.Noi abbiamo lavorato con il M5S e con Avs e da soli non bastiamo.
La segretaria dem sottolinea, inoltre, che il PD deve fare il ruolo di mediatore, dal momento che si tratta della prima forza politica all’opposizione: “Se gli altri hanno problemi, questi diventano i nostri. E se dobbiamo fare scelte, le facciamo”.
Il confronto Meloni-Schlein sul Medio Oriente
A La7 Elly Schlein rivela di aver avuto un dialogo con la premier Giorgia Meloni in merito al conflitto tuttora in corso in Medio Oriente:
Ci siamo confrontate e le ho ho detto che noi dobbiamo ottenere il cessate il fuoco, che vogliamo vedere uno sforzo diplomatico e politico del governo e dell’Europa per far sì che questa guerra finisca, per liberare gli ostaggi e fermare il massacro di civili in Palestina.
Siamo a un anno dall’attacco di Hamas, ci sono state oltre 41mila vittime tra i civili, fare l’equazione tra Hamas e il popolo palestinese è come fare un regalo ad Hamas.
Inoltre, la segretaria dem chiarisce un’altra questione riguardo al conflitto israelo-palestinese:
Vorrei che chiarissimo definitivamente un equivoco.
Chi condanna le azioni del governo israeliano, gli insediamenti illegali in Cisgiordania, chi critica quello che è stato fatto in questi mesi anche in contrasto alla soluzione dei due popoli e due Stati non è antisemita.
Non è antisemitismo.
Io rivendico il nostro diritto di criticare duramente le scelte di questo governo israeliano che sta portando volutamente a una escalation a livello regionale per preservare il futuro politico di Netanyahu.
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