Il Parlamento in seduta comune è oggi chiamato per l’elezione del Giudice della Corte Costituzionale che sostituirà Silvana Sciarra, cessata dal mandato l’11 novembre 2023. La premier Meloni punta tutto su Francesco Saverio Marini, ― sono necessari 363 voti ― suo consigliere giuridico, nonché padre della riforma sul premierato. Vediamo ora meglio chi è.
Vita e carriera di Francesco Saverio Marini
Francesco Saverio Marini, classe 1973, come riporta il sito di Studio Legale Marini, è un avvocato cassazionista, specializzato in diritto amministrativo, costituzionale e pubblico, che si occupa di consulenza e contenziosi davanti agli organi di giustizia amministrativa in vari settori.
Inoltre, il 51enne dedica parte della sua vita anche all’insegnamento e alla carriera accademica, infatti è Professore ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, ― dove ha conseguito la laurea ― di cui è Prorettore per gli affari giuridici.
Come riporta TGLA7, nello stesso ateneo insegna anche suo fratello, Renato, specializzato in diritto civile e Professore Ordinario di Istituzioni di Diritto Privato, e dove il padre Annibale è stato presidente della Consulta per nove mesi, negli anni 2005-2006.
Francesco Saverio Marini ha già avuto esperienze anche a Palazzo Chigi, come come capo della segreteria tecnica dell’allora sottosegretario alla Presidenza, Antonio Catricalà, durante il Governo di Mario Monti.
Francesco Saverio Marini autore del ddl sul premierato
Francesco Saverio Marini è noto anche per essere l’autore del testo della riforma sul premierato, tanto sostenuto dalla premier Giorgia Meloni. Ecco cosa ha rivelato in un’intervista a “Il Sole 24 Ore” lo scorso novembre in merito al ddl e le problematiche attuali della forma di governo vigente:
Il nostro intento è quello di garantire stabilità e governabilità, preservando per quanto possibile la nostra tradizione costituzionale e gli equilibri istituzionali esistenti.
Per questo non sono stati toccati i poteri del Presidente della Repubblica, come per altro ci hanno chiesto i partiti di opposizione durante le consultazioni che la premier Giorgia Meloni ha tenuto prima dell’estate scorsa […]
Aggiungo che il problema della nostra forma di governo, a mio avviso, non risiede nel rapporto tra Presidente del Consiglio e ministri, ma nella grave instabilità dei Governi.
E la proposta si concentra su questo aspetto.
Francesco Saverio Marini ha svelato anche quali sono gli obiettivi della riforma sul premierato:
Il primo è evidente ed è quello di evitare troppi cambi di governo, che è appunto l’obiettivo principale che si intende conseguire con la riforma.
Il secondo è, paradossalmente, proprio quello di rafforzare il Presidente eletto direttamente, perché i parlamentari attraverso il cambio di governo sanno che con il premier subentrante subiranno appunto la regola del simul simul, e questo induce a cautela.
Inoltre, il 51enne ha svelato il suo punto di vista in merito alla nomina presidenziale dei senatori a vita:
La presidente Meloni si è più volte espressa in questo senso in passato e la proposta mira sempre all’obiettivo di rafforzare la democrazia, limitando la componente non elettiva.
Del resto, non si può negare che si tratti di un residuo del passato, quando i Senatori erano nominati dal Re […] questo in un’ottica democratica è del tutto negativo.
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