È in arrivo un’importante novità per quanto riguarda il test di Medicina. Secondo quanto presentato oggi, 16 ottobre, in Senato dal presidente della commissione Istruzione, Roberto Marti, e dal presidente della commissione Sanità, Francesco Zaffini, non sarà necessario sostenere un testi per essere ammessi alla facoltà.
Il Governo auspica a introdurre la novità già a partire dall’anno accademico 2025/2026, tenendo sempre presenti i tempi parlamentari. In questo modo, i posti riservati agli studenti saranno 25mila, rispetto ai 20mila attuali.
Come si accederà alla facoltà di Medicina?
Per potersi ritenere studenti di Medicina e Chirurgia a tutti gli effetti, sarà necessario aver superato gli esami previsti per il primo semestre e controllare la propria posizione nella graduatoria di merito nazionale. Per coloro i quali non sono stati selezionati per il secondo semestre, sarà possibile utilizzare i crediti formativi ottenuti durante i primi sei mesi di università e iscriversi a un’altra facoltà. Questa soluzione permetterà agli studenti di non perdere l’anno accademico.
La novità riguarderà anche i corsi di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina veterinaria.
Il testo è stato approvato dalla Commissione Istruzione del Senato. Altrettanto dovrà accadere anche in Aula e alla Camera. Queste le parole di Zaffini in Senato, nel presentare il disegno di legge:
Viene abolito il test con le domande schizofeniche, con una valutazione estemporanea di test a crocette.
Si tratta di una legge delega, i particolari saranno precisati appunto nella delega.
Il Governo promette totale impegno affinché questo nuovo sistema di accesso alla facoltà di Medicina e Chirurgia sia operativo dall’anno accademico 2025/2026, in quanto è già in atto il lavoro sui decreti legislativi.
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Gli obiettivi della riforma
L’obiettivo principale della riforma è garantire una selezione più equa degli studenti che accederanno alla facoltà di Medicina e Chirurgia, facendo affidamento alle competenze da loro acquisite durante il primo semestre di università. In questo modo verrà riorganizzato il sistema delle professioni medico sanitarie, così da essere più gestibili dagli Atenei e dal Servizio sanitario nazionale.
Inoltre, saranno organizzate delle iniziative di orientamento indirizzate a coloro che frequentano gli ultimi anni della scuola superiore. Gli studenti potranno contare su una formazione mirata all’accesso ai vari corsi di laurea.
Infatti, si otterranno nozioni fondamentali all’ingresso nel mondo delle professioni medico-sanitarie in generale. Questo accadrà perché, nel caso in cui non si riesca ad accedere al secondo semestre di Medicina, ci si potrà iscrivere a un qualunque altro corso di studi inerente all’ambito sanitario, senza perdere i crediti acquisiti fino a quel momento.
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Le opinioni dei politici
In una conferenza stampa in Senato, rispetto al numero chiuso nella facoltà di Medicina, il vicepremier Matteo Salvini aveva affermato:
Basta con il test di ingresso a Medicina, con la casualità, con le crocette, con la fortuna, dall’anno prossimo basta test, ragazzi e ragazze che si sentono di fare i medici cominciano e dopo i primi esami sarà il merito, la competenza e i voti a decidere chi va avanti e chi invece sceglierà altre strade.
È un’altra promessa mantenuta per i nostri ragazzi.
Un paese che dà questa possibilità ai ragazzi e alle ragazze è un paese sano.
Anche la Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha espresso estremo entusiasmo rispetto alla riforma:
Questa giornata rappresenta un passo storico per garantire a tutti i ragazzi l’opportunità di diventare professionisti in ambito medico il fabbisogno di futuri nuovi medici è di 30mila professionisti i più nei prossimi sette anni.
Per soddisfarlo abbiamo già aumentato i posti disponibili per i corsi di laurea in medicina e chirurgia e veterinaria.
Ma con oggi rivediamo completamente i criteri di selezione.
Per il senatore Maurizio Gasparri, infine, “questo è uno dei provvedimenti che caratterizza la maggioranza“.
I vantaggi per gli studenti
La nuova riforma sembrerebbe essere dalla parte degli studenti, garantendo loro una formazione più puntuale e l’assecondare delle proprie ispirazioni. È una strategia che mira a far emergere le competenze di ogni studente e a garantire una preparazione di qualità, in un ambito così fondamentale per il Paese quale quello medico-sanitario.
La Ministra Bernini ha proseguito il proprio discorso di presentazione e appoggio alla novità dell’abolizione del numero chiuso nella facoltà di Medicina, affermando:
Per il primo anno aboliamo il numero chiuso e i test d’ingresso, ma prevediamo un semestre-filtro con esami caratterizzanti, i cui risultati saranno comunque riconosciuti per percorsi formativi alternativi.
In questo modo non solo investiamo nelle giuste aspirazioni dei nostri ragazzi, ma garantiamo anche una preparazione di qualità attraverso un’offerta formativa d’eccellenza.