venerdì, 17 Gennaio 2025
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Dopo l’attacco a Sinwar per Meloni e Biden siamo vicini alla fine della guerra

Dopo la morte di Sinwar si spera nella fine della guerra israelo-palestinese. I leader di vari Paesi esortano Netanyahu al "cessate il fuoco".

Il 17 ottobre, Yahya Sinwar, capo di Hamas, è stato ucciso dalle Forze di difesa israeliane. Il leader si trovava in un edificio di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. I militari israeliani hanno affermato di non sapere che Sinwar fosse lì, motivo per cui l’uccisione sarebbe avvenuta “per caso”.

Il corpo del capo di Hamas, mente dell’attacco del 7 ottobre 2023 a Israele, è stato riconosciuto in seguito al test del DNA e al rilevamento delle impronte digitali.

Dopo la diffusione della notizia sulla morte di Sinwar, molti leader mondiali hanno espresso il proprio pensiero sul futuro della guerra israelo-palestinese.

Le dichiarazioni di Netanyahu

In una conferenza stampa, successiva alla morte del leader di Hamas, il Presidente dello Stato di Israele, Netanyahu, ha dichiarato:

Abbiamo messo fine al conto aperto nei confronti di Sinwar, ma la battaglia non è terminata.

Noi continueremo con tutte le forze finché gli ostaggi rimasti non saranno riportati a casa.

Questa è una promessa.

Sinwar ha distrutto le vostre vite e lo ha fatto in diversi modi finché non è stato ucciso.

Questa è la fine del potere malvagio rappresentato da Hamas, che non potrà più controllare Gaza. 

In un post su X ha scritto, invece:

Yahya Sinwar è morto. 

È stato ucciso a Rafah dai coraggiosi soldati dell’Israel Defense Forces.

Anche se questo non rappresenta la fine della guerra a Gaza, è l’inizio della sua fine.

Sempre attraverso un post su X, il Ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, si è scagliato contro Antonio Guterres, il quale aveva ritenuto inaccettabile l’attacco all’Unifil da parte degli israeliani e aveva dimostrato opposizione alla morte del capo di Hamas:

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, non ha accolto con favore l’eliminazione dell’arci-terrorista Yahya Sinwar, così come si è rifiutato di dichiarare Hamas un’organizzazione terroristica dopo il massacro del 7 ottobre.

Guterres sta conducendo un’agenda estremamente anti-israeliana e anti-ebraica.

Continueremo a designarlo come persona non grata e a impedirgli l’ingresso in Israele.

Nel frattempo, l’organizzazione sciita libanese Hezbollah annuncia “una transizione verso una nuova fase di escalation nel confronto con il nemico israeliano, che si rifletterà negli sviluppi e negli eventi dei prossimi giorni”.

Leggi anche: Cosa farà Giorgia Meloni per la pace: quando è previsto il viaggio in Libano?

Le dichiarazioni di Meloni

La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha affermato che con la morte di Sinwar inizia una nuova fase, verso la fine della guerra. Queste le sue dichiarazioni:

Con la morte di Yahya Sinwar viene meno il principale responsabile del massacro del 7 ottobre 2023.

La mia convinzione è che ora si debba iniziare una nuova fase: è tempo che tutti gli ostaggi siano rilasciati, che si proclami un immediato cessate il fuoco e che si avvii la ricostruzione a Gaza.

Continueremo a sostenere con determinazione ogni sforzo in questa direzione e per la ripresa di un processo politico serio e credibile, che conduca alla soluzione dei due Stati.

Leggi anche: Qual è la posizione del Governo a seguito degli attacchi in Israele e Libano?

Le dichiarazioni di Biden

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha commentato l’uccisione di Yahya Sinwar da Berlino, dove si trova per una visita ufficiale. Il leader americano ha esortato Netanyahu a fare progressi verso il “cessate il fuoco” a Gaza. Inoltre, si è congratulato con il Primo Ministro israeliano, sottolineando il numero di vittime sulle spalle di Sinwar e descrivendo, dunque, la sua uccisione come “un bel giorno per il mondo“:

Ai miei amici israeliani, non c’è dubbio che questo sia un giorno di sollievo e ricordi, come le scene viste negli Usa dopo che il presidente Barack Obama ordinò il raid per uccidere Osama bin Laden nel 2001.

La giornata di oggi dimostra ancora una volta che nessun terrorista, in nessuna parte del mondo, può sfuggire alla giustizia, non importa quanto tempo ci voglia.

Il capo del Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom), il generale Michael Kurilla, ha invece richiamato l’attenzione sugli ostaggi ancora presenti a Gaza, di cui sette statunitensi. A tal proposito, Kurilla ha sottolineato il supporto del Centcom alle truppe di Israele, dichiarando: “Il nostro impegno nel contrastare i terroristi in tutto il Medio Oriente, con alleati e partner, continua a essere una priorità assoluta“. 

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