Nuovo caso dossieraggio. La DDA di Milano ha condotto un’indagine su un gruppo di hacker che ha spiato alcune tra le più alte cariche dello Stato e ha portato a 4 arresti e a 2 sospensioni dal servizio.
Ecco i nomi delle persone coinvolte: l’ex poliziotto, Carmine Gallo, il presidente di Fondazione Fiera, Enrico Pazzali, Nunzio Samuele Calamucci, Massimiliano Camponovo e Giulio Cornelli. Questi ultimi avrebbero diffuso informazioni sensibili contenute nelle banche dati nazionali per poi rivenderle su commissione illegalmente.
Tali operazioni sono state portate alla luce dai PM Francesco De Tommasi, dal Procuratore Marcello Viola, dall’aggiunto Alessandra Dolci, Antonio Ardituro della DNA e Gianni Melillo.
Come riporta “ANSA” dall’inchiesta emerge che il gruppo di hacker avrebbe incassato oltre 3,1 milioni di euro di profitti illeciti e si presume anche una vendita di dati all’estero.
Chi sono i politici spiati?
Carmine Gallo e Nunzio Samuele Calamucci avrebbero intercettato delle mail del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ecco cosa ha rivelato il pubblico ministero come riporta ancora “ANSA”:
Calamucci e Gallo intendere di aver intercettato […] un indirizzo email assegnato alla massima carica dello Stato, il Presidente Sergio Mattarella o comunque di essere riusciti […] a utilizzare abusivamente o a clonare il predetto account.
I due membri del gruppo, in una telefonata a Carmine Gallo hanno rivelato di aver inviato a venti persone “una mail intestata a Mattarella, con nome e cognome che se vanno a vedere l’account è intestato al Presidente della Repubblica”. Al momento il Quirinale sta facendo delle indagini per chiarire questa vicenda.
Non solo il presidente Mattarella, il gruppo di hacker ha spiato anche politici e figli. Ad esempio, Enrico Pazzali che, come si legge sull’indagine “ha fatto un uso incontrollato del dossieraggio”, ha consultato spesso informazioni sul presidente del Senato, Ignazio La Russa, e sui suoi figli. Il presidente di Fondazione Fiera ha richiesto in merito un report preciso:
Ha settantacinque anni lui ha…
Abita in via… […]
Come si chiama l’altro figlio? Come si chiama? Geronimo come si chiama Geronimo La Russa? (…)
Antonino? Antonino La Russa?
Tra gli spiati anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, l’attuale presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia, della Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi e di Confcommercio Milano, Carlo Sangalli, la vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, e l’ex legale esterno dell’ENI, Piero Amara.
Qual è stata la reazione della politica al caso dossieraggio?
Come ha reagito il mondo della politica al dossieraggio? Come si legge su “ANSA” la premier Giorgia Meloni ha rivelato che si tratta di una situazione che “nessuno Stato di diritto può tollerare”, mentre secondo il vicepremier Antonio Tajani siamo davanti a “una inaccettabile minaccia alla democrazia”.
Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha commentato la vicenda che, come già accennato, lo vede tra i protagonisti: “Sono disgustato dal fatto che ancora una volta i miei figli, Geronimo e Leonardo, debbano pagare la ‘colpa’ di chiamarsi La Russa se risulterà confermato che anche loro sono stati spiati”.
Inoltre, secondo il ministro della Difesa, Guido Crosetto, è necessario che la politica agisca per evitare che accada un nuovo caso dossieraggio:
La cosa più importante sarebbe sapere se esiste un filo rosso che lega […] tutte queste, e molte altre, raccolte informative, intrusioni illegittime, inseguimenti, pedinamenti, filmati, fotografie, registrazioni, non autorizzate e non giustificate da nulla di legale e a tutela dell’interesse pubblico.
Le dimensioni ormai raggiunte dai fenomeni che stanno emergendo […] devono portare anche il Parlamento ad una riflessione su come vada affrontato, normato ed indagato questo tema, che può gravemente minare la convivenza democratica, influenzandone uno svolgimento corretto.
Leggi anche: Caso dossieraggio, le ricerche di Striano, il diario segreto e le sue negazioni