Le malattie cardiovascolari rappresentano una delle principali cause di morte e disabilità nel mondo. Conoscere cosa sono e i relativi fattori di rischio può fare la differenza nella vita di ogni persona, adottare misure preventive è fondamentale per arginare un fenomeno in continua crescita e mantenere un cuore sano.
L’aumento di tale fenomeno e delle cattive abitudini condotte dalla popolazione ha allarmato l’OMS, che nel suo rapporto ha evidenziato come la regione europea sia investita da un problema relativo soprattutto lo stile di vita di gran parte dei suoi cittadini.
Per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica, ogni anno il 29 settembre si celebra il World Heart Day, la Giornata mondiale del Cuore. Tale ricorrenza si pone l’obiettivo di fare leva sulla prevenzione cardiovascolare, coinvolgendo oltre 150 piazze italiane. Come approfondito successivamente le malattie cardiovascolari possono essere diverse, ma i fattori di rischio sono universali.
Cosa sono le malattie cardiovascolari
Le malattie cardiovascolari sono un insieme di patologie che colpiscono il cuore e i vasi sanguigni. Secondo i dati raccolti dall’Organizzazione mondiale della sanità, le malattie cardiovascolari sono la causa principale di disabilità e morte prematura nella regione europea, causando oltre il 42,5% di tutti i decessi ogni anno.
Tra le più comuni si annoverano l’infarto miocardico, l’ictus, la malattia coronarica e l’ipertensione arteriosa. Queste malattie derivano spesso da un processo di aterosclerosi, ossia l’accumulo di placche di grasso nelle arterie, che ostacola il normale flusso sanguigno e può portare a eventi cardiovascolari gravi e talvolta fatali.
Queste malattie possono svilupparsi in diverse età – si parla di malattie cardiovascolari acquisite – oppure averle fin dalla nascita (malattie cardiovascolari congenite). Le cause, come sarà approfondito successivamente, possono essere molteplici.
Esistono diverse malattie cardiovascolari e avere una panoramica sulle principali tipologie può sicuramente aiutare. La malattia coronarica riguarda il restringimento o il blocco delle arterie coronarie. L’ictus, tra le tipologie più comuni e frequenti, si verifica con l’interruzione del flusso di sangue diretto al cervello, portando ad un danneggiamento delle cellule cerebrali. Vi sono poi l’arteriopatia periferica – che interessa i vasi sanguigni degli arti superiori e inferiori – e l’insufficienza cardiaca.
Ogni malattia cardiovascolare ha caratteristiche e sintomi propri, ma tutte condividono una componente comune: sono influenzate da fattori di rischio, che possono essere modificabili e non modificabili.
Fattori di rischio delle malattie cardiovascolari
I fattori di rischio per le malattie cardiovascolari si dividono in due principali categorie: modificabili e non modificabili. Conoscere a fondo tale differenza può aiutare a modificare in meglio il proprio stile di vita e prevenire lo svilupparsi della malattia.
I principali fattori di rischio non modificabili sono l’età, il sesso (secondo il rapporto Oms/Europa, gli uomini nella regione europea hanno quasi 2,5 volte più probabilità di morire di malattie cardiovascolari rispetto alle donne, anche se con l’avanzare dell’età il rischio femminile aumenta vertiginosamente) e una predisposizione genetica. Avere un parente che abbia sviluppato malattie cardiovascolari, soprattutto in giovane età, aumenta a dismisura la probabilità di contrarre la malattia.
Il direttore della regione europea dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, Henri Kluge si è espresso in merito:
Quattro milioni, una cifra sconcertante, è il numero di decessi causati da malattie cardiovascolari ogni anno,principalmente tra gli uomini, in particolare nella parte orientale della regione dell’Oms.
Questi sono i fatti, ma è qualcosa che possiamo cambiare.
Sappiamo cosa funziona, ma ancora una volta non riusciamo a implementare approcci basati sull’evidenza, con conseguenti livelli inaccettabilmente elevati di morti evitabili.
L’attuazione di politiche mirate per ridurre l’assunzione di sale del 25% potrebbe salvare circa 900.000 vite dalle malattie cardiovascolari entro il 2030.
I fattori di rischio modificabili sono l’ipertensione arteriosa (una pressione sanguigna oltre i limiti aumenta il rischio di ictus e infarto), il colesterolo alto, il fumo (uno dei fattori principali), il diabete, lo stress, una scarsa qualità del sonno, l’obesità, un’alimentazione poco equilibrata e la mancanza di attività fisica.
Secondo uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità, il 41% degli intervistati presenta almeno tre dei fattori di rischio cardiovascolare e solo il 2% risulta totalmente esente dall’esposizione al rischio. I dati raccolti attraverso l’Italian Health Examination Survey – Progetto Cuore condotta dall’Iss, evidenziano quanto siano diffuse le principali condizioni di rischio.
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Prevenzione delle malattie cardiovascolari
La prevenzione delle malattie cardiovascolari si basa principalmente su un cambiamento dello stile di vita e, se necessario, sull’uso di farmaci per gestire i fattori di rischio più elevati. Adottare una routine di abitudini sane può ridurre notevolmente il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari e migliorare la qualità della vita.
Fare una regolare attività fisica riduce il rischio cardiovascolare e migliora la salute generale del cuore. Mantenere un peso corporeo equilibrato, adottando una dieta varia e sana è essenziale.
Secondo quanto riportato dalla Fondazione Umberto Veronesi, fondamentale è ridurre l’utilizzo del sale, moderando il consumo di pane e prodotti da forno. Quasi tutti i paesi della regione europea consumano sale in una quantità superiore al livello giornaliero raccomandato dall’Oms. Come si legge nel loro ultimo rapporto, l’abuso di sale è diventato nel tempo uno dei principali fattori di ipertensione.
È fondamentale poi evitare alimenti con grassi saturi e zuccheri, oltre a cibi conservati sotto sale o sott’olio. Abolire poi le bevande zuccherate e gli alcolici e mangiare con condimenti semplici aiuta a mantenere uno stile di vita sano ed equilibrato. Una regolare idratazione mantiene un equilibrio idrico e un corretto funzionamento del sistema cardiovascolare.
Come citato in precedenza, il fumo rappresenta il principale fattore di rischio modificabile. Smettere di fumare porta dei benefici immediati e a lungo termine. Secondo quanto riportato dal Ministero della Salute il tabacco rimane il più grande fattore di rischio evitabile per la salute, è emerso che in Italia vi sono oltre 93.000 morti a causa del tabacco, con costi che superano i 26 miliardi di euro. Almeno 43.000 decessi annui sono riconducibili a tumori causati dal consumo di tabacco.
Una corretta gestione dei fattori di rischio è possibile attraverso controlli medici come la misurazione della pressione arteriosa con regolare costanza, un controllo del livello di colesterolo attraverso analisi del sangue e la gestione dello stress.
In presenza di fattori di rischio elevati, come ipertensione, colesterolo alto o diabete, il medico potrebbe consigliare l’uso di farmaci specifici per gestire queste condizioni e prevenire eventi cardiovascolari.
La prevenzione è quindi particolarmente importante: agire sui fattori di rischio modificabili consente una riduzione della possibilità di sviluppare la malattia cardiovascolare o ritardarne la comparsa o l’avanzamento.
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