Daria Colombo, meglio conosciuta per essere la moglie di Roberto Vecchioni, con cui è convolata a nozze nel 1981, è una giornalista e scrittrice. Dopo aver lasciato la sua città natale, Verona, in cui è nata il 13 aprile 1955, si è trasferita a Padova dove ha conseguito la laurea in Lettere Moderne, specializzandosi poi negli ambiti cinematografico, teatrale e televisivo.
Ha collaborato poi per importanti giornali come il “Corriere della Sera” e “L’unità” ed è autrice di tre opere, Meglio dirselo e Alla nostra età con la nostra bellezza, edito da Rizzoli e Cara premier ti scrivo, edito da La nave di Teseo. Da poco è uscito il suo nuovo libro Il cielo su via Padova, edito da Sperling & Kupfer.
Questa volta è lei a raccontarsi al “Corriere della Sera”, dall’infanzia nel veronese al primo incontro con Roberto Vecchioni, sottolineando il suo impegno attuale nel sociale.
Daria Colombo e l’insegnamento di suo padre
Nell’intervista Daria Colombo ha ricordato suo padre Vittorino, nome di spicco della Democrazia Cristiana:
Mio padre era per me un faro di etica.
Nonostante fosse un politico conosciuto, non ha mai dimenticato di essere stato un partigiano.
Un giorno mi diede una lezione morale.
Ero andata a fare la coda in un ufficio pubblico, quando arrivò il mio turno e l’impiegato vide il mio nome, mi disse, “A saperlo le facevo saltare la fila”.
Tornai a casa e lo raccontai a papà.
Lui mi guardò severo, “Non azzardarti a farlo mai”.
Daria Colombo, il trasferimento a Milano e l’incontro con Roberto Vecchioni
Nel 1981 Daria Colombo studiava Storia del Teatro a Milano e recitava in qualche film, oltre a prendere parte ad alcune sfilate di moda. Poi, nello stesso anno ha conosciuto colui che sarebbe diventato suo marito. Ecco come è stato il loro primo incontro:
Ci presentarono a una festa […]
Parlammo a lungo, poi la mattina dopo, alle sette, suonò il telefono di casa.
Mi disse, “Pronto, ciao Daria sono Roberto, volevo dirti che ieri sera sono stato benissimo, ecco vorrei stare bene anche questa sera e tante sere a venire”.
Capii che, a modo suo, mi stava invitando a cena.
Insieme da 43 anni Daria Colombo ha raccontato che il loro amore ha affrontato delle fasi diverse: “Ci sono stati momenti in cui lui non faceva nulla senza il mio placet, altri in cui ero io ad aver bisogno del suo parere. Altri ancora in cui ci siamo ricavati degli spazi autonomi”.
Dal ricordo del figlio Arrigo al volontariato
La famiglia Vecchioni ha subìto un grande lutto nel 2023, la perdita di Arrigo, scomparso a 36 anni a causa di una malattia. Sia Roberto sia Daria e gli altri figli nati dal loro matrimonio, Carolina ed Edoardo, hanno sempre espresso riserbo riguardo alla scomparsa del loro caro. Daria, però, ha fatto un brevissimo accenno nell’intervista al “Corriere della Sera”, citando la sua amica Ornella Vanoni:
Voglio molto bene a Ornella.
Non mi ha lasciata sola un momento dopo la morte di Arrigo.
Ornella è generosa, affettuosissima.
Dice sempre che ha deciso di morire a 95 anni, io spero che ne viva tanti di più.
Attualmente, Daria Colombo è molto impegnata nel sociale: “Vado nei Centri Milano Donna a fare volontariato una volta alla settimana. Sono una che si rimbocca le maniche, poca poesia, ma cose da fare. Durante la pandemia da Covid ci siamo attivati per cercare e rigenerare dei computer da donare ai quei ragazzi che dovevano fare didattica a distanza. […] Mi piace pensare che Milano è anche questo, partecipazione”.
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