Si è concluso ieri il G7 Sviluppo Urbano Sostenibile che ha avuto luogo a Palazzo Altemps sotto la presidenza del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi e sono stati portati in tavola temi come La dimensione della politica urbana integrata e Impegno e azioni congiunte per lo sviluppo urbano sostenibile, come riporta “Energia Italia NEWS”.
Il focus del vertice è stato su come le politiche urbane possano affrontare oggi le sfide sempre più urgenti in merito alla sostenibilità, innovazione tecnologica e transizione ecologica, incentrandosi su questioni come l’uso delle rinnovabili, la riqualificazione energetica e il modello di Smart City.
A conclusione del G7 Sviluppo Urbano Sostenibile è stata delineata una Dichiarazione dai Paesi membri con tutti gli obiettivi da raggiungere per la promozione di uno stile di vita sempre più green.
Cosa ha rivelato il ministro Matteo Piantedosi al G7 Sviluppo Urbano Sostenibile?
Come si legge sul sito del Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud, il ministro dell’Interno Piantedosi assieme alla Sottosegretaria di Stato, Wanda Ferro, ha accolto i ministri dei Paesi del G7 Sviluppo Urbano Sostenibile, il Commissario europeo con delega specifica, i rappresentanti di Urban7, dell’OCSE e della Banca Europea. Ecco cosa ha sostenuto il ministro durante il vertice, come riporta “Energia Italia NEWS”:
Le aree urbane sono il contesto territoriale privilegiato in cui le sfide globali e più gravose della nostra epoca, vale a dire sfida ecologica, demografica e digitale, subiscono una forte accelerazione. […]
Abbiamo affrontato in continuità con le precedenti presidenze, quella tedesca nel 2022 e quella giapponese nel 2023, i temi delle città resilienti, città net zero, città circolari e non clima-alteranti, città giuste e inclusive, città digitali e intelligenti.
Inoltre, nella Dichiarazione finale ― come ha sottolineato ancora Piantedosi ― sono sintetizzati tutti i goal che i Paesi membri si sono prefissati, con alcuni elementi nuovi.
Come dovrebbero essere le città del futuro?
Nella Dichiarazione Finale pervenuta a seguito del G7 Sviluppo Urbano Sostenibile ecco quale aspetto dovrebbero avere le città del futuro a partire da oggi.
1. Città inclusive
Le città inclusive dovranno tener conto di alcune situazioni urgenti, tra cui la presenza di disparità nei quartieri, offrendo soluzioni innovative. Tale cambiamento può rendersi effettivo, sfruttando l’energia pulita e rendendo tutti i servizi urbani essenziali efficienti, cosicché anche tutti i cittadini ne trarranno importanti benefici.
2. Città a zero emissioni e resilienti
Le città a zero emissioni sono caratterizzate da una mobilità sostenibile in cui non esistono differenze e divari tra le aree rurali e quelle urbane. L’obiettivo è la riduzione delle emissioni di CO2 per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, migliorando la qualità dell’aria e dell’acqua.
3. Città sempre più intelligenti
Le città intelligenti devono sfruttare al massimo tutte le potenzialità delle tecnologie attualmente a disposizione, tra cui l’intelligenza artificiale e i sistemi di machine learning per monitorare le proprie performance ambientali, analizzando grandi quantità di dati e rafforzando anche la qualità dei servizi offerti all’interno della città. Le città intelligenti, quindi, favoriscono lo sviluppo sostenibile in ambito urbanistico, rendendo più semplici e smart le attività dei cittadini, migliorando la vivibilità.
Il G7 Sviluppo urbano sostenibile e tutti i Paesi membri perseguono insieme una direzione comune: il futuro delle città sarà sempre più green.
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