Margherita Rebuffoni, mamma di Nadia Toffa, scomparsa il 13 agosto 2019, ha scritto un libro in cui ripercorre i venti mesi di malattia trascorsi affianco a sua figlia. L’opera, scritta assieme a Mauro Valentini e presentata a Domenica In da Mara Venier, ha come titolo Non perder tempo a piangere. Chi era davvero mia figlia Nadia e che cosa ci ha lasciato, edito da Solferino.
Per la prima volta Margherita Rebuffoni, che ha sempre preferito rimanere nella riservatezza, ha deciso di aprirci le porte del suo cuore, immergendoci in un viaggio sofferente, ma pieno di coraggio e di sorrisi dell’indimenticabile Nadia Toffa. Mamma e figlia legate dal filo indissolubile della vita e, in questo caso, unite anche durante la malattia, per venti mesi in cui l’una infondeva la forza all’altra.
Dopo tre anni di assenza, Margherita Rebuffoni ha svelato a Mara Venier a cosa si sta dedicando attualmente: “Non bisogna piangere, ma agire, noi faremo di tutto per portare avanti i progetti di Nadia”.
Nadia Toffa e la scoperta della malattia
I primi sintomi della malattia sono comparsi il 2 dicembre 2017, quando Nadia Toffa si trovava a Trieste per preparare un servizio per Le Iene. Dopo uno svenimento la conduttrice e giornalista è stata ricoverata all’ospedale triestino di Cattinara per essere poi trasferita all’ospedale San Raffaele di Milano.
Nadia Toffa ha smesso per un periodo di lavorare, ritornando l’11 febbraio 2018 alla conduzione de Le Iene, rivelando il vero motivo dietro alla sua assenza: un glioblastoma, tumore cerebrale maligno. La giornalista ha sempre portato avanti la sua battaglia contro il cancro con coraggio, essendo da esempio sia per altri pazienti oncologici sia per le loro famiglie.
Nadia Toffa ha poi raccontato la malattia, dal suo punto di vista, nel libro Fiorire d’inverno. Adesso invece è la mamma Margherita Rebuffoni a ripercorrere i venti mesi in cui sua figlia ha combattuto fino all’ultimo, come ha rivelato a Mara Venier:
La prima volta è svenuta a Trieste.
Le hanno trovato un grande ematoma e l’hanno portata a Milano, al San Raffaele in elicottero, e ricordo che era sedata, ma si è svegliata ed ha fatto sorridere tutti.
A Milano le fanno dei controlli più accurati e il primario ci dice ha un tumore al cervello, la fortuna è che è in una parte del cervello dove potrebbe stare sempre.
Poi mi hanno chiesto se aveva sbattuto recentemente perché il tumore c’era da poco tempo.
La forza di mamma Margherita Rebuffoni e la fondazione Nadia Toffa
Margherita Rebuffoni non si è solo dedicata alla scrittura di Non perder tempo a piangere Chi era davvero mia figlia Nadia e che cosa ci ha lasciato in questi tre anni, ma si impegna giornalmente a esaudire tutti i desideri di sua figlia:
In questi tre anni ho fatto tutto quello che Nadia mi aveva chiesto di fare, me lo aveva lasciato scritto.
Mi ha lasciato tante cose, scritte da lei sul telefonino, da stampare per realizzare dei libri e mi ha fatto promettere di creare un fondazione per la ricerca sul cancro.
La Fondazione Nadia Toffa, come si legge sul sito ufficiale, “metterà in campo iniziative di varia natura per raccogliere fondi al fine di aiutare la ricerca contro il cancro ed essere vicini agli ultimi, ai bisognosi, alle persone più deboli e indifese, in linea con la volontà di Nadia che si è sempre battuta per dare voce a chi non ne aveva”.
Come ha rivelato Margherita Rebuffoni a Domenica In, la Fondazione aiuta lei e il papà di Nadia, Maurizio, a sopravvivere al dolore: “Siamo diventati vecchi, io e mio marito, ma Nadia mi aveva detto, e lasciato scritto, ‘Non dovrai piangere e devi fare tantissimo'”.
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