Come far dormire il proprio bambino che fa i capricci? L’infermiera Ruth Watts è nota nel mondo del web per i suoi preziosi consigli ai genitori, in particolare per il momento del sonnellino, come riporta “Fanpage.it”: “Innanzitutto, non preoccupatevi se i vostri figli si svegliano di notte. Questa è la prassi fino al compimento di un anno di età”.
Dalla fame al cambio orari per l’allattamento, vediamo come far addormentare più velocemente i bambini, rendendo più agevole e meno interrotto anche il sonno dei genitori.
Come rendere più sicuro e confortevole il sonno nei bambini?
Secondo Ruth Watts un primo consiglio per far addormentare prima i bambini è porre accanto a loro un oggetto che li faccia sentire al sicuro: “Il tuo piccolo si addormenta con il ciuccio o con la tettarella del biberon tra la bocca? Suggerisco in questo caso di lasciare questi oggetti nella culla, cosicché quando si sveglierà li prenderà autonomamente, riaddormentandosi”.
Inoltre, alcuni bambini si addormentano solo dopo essere stati allattati o grazie al ciuccio. Quindi, per facilitare il sonno potrebbe essere di valido aiuto togliere quest’ultimo oggetto e modificare gli orari delle poppate, come dichiara l’infermiera Ruth Watts: “Direi che è molto importante fare così, in modo che i bimbi smettano di associare il sonno al ciuccio o al latte”.
Infine, un altro modo per far addormentare più velocemente i più piccoli è rassicurarli, avvicinarsi al loro lettino o alla culla, e accarezzarli, senza doverli prenderli necessariamente in braccio.
Perché è necessario favorire e monitorare il sonno nei più piccoli?
I primi mesi di vita di un bambino sono di norma i più complicati per i genitori, dal momento che sono frequenti pianti, lamenti, e risvegli nel cuore della notte. Tale ritmo si riflette indubbiamente in quello delle mamme e dei papà, che saranno sempre più stanchi man mano che passano le settimane a causa della privazione del sonno.
Tale questione viene spesso sottovalutata, ma dormire poco ha delle ripercussioni sia sulla salute psicofisica dei genitori sia su quella dei bambini, in quanto, sentendosi stanchi e spossati, i genitori potrebbero loro fornire meno cure, dedicando anche minor tempo.
La pediatra Luana Nosetti, Professore associato presso l’Università degli Studi dell’Insubria e Responsabile del Centro disturbi respiratori del sonno e pneumologia pediatrica dell’ Ospedale F. Del Ponte, a Varese, sottolinea a “Fanpage.it” come la mancanza di riposo per neogenitori sia spesso un problema molto trascurato.
I consigli ai genitori per combattere la privazione del sonno
La pediatra Luana Nosetti dichiara che la chiave principale per evitare che la mancanza del sonno incida negativamente sulla propria vita sia personale sia lavorativa è la collaborazione:
In presenza di un partner, il compito di badare al figlio che si sveglia di notte non può ricadere solo sulla mamma.
Già di giorno, ad esempio, la madre che allatta o nutre il piccolo dovrebbe approfittare delle nanne del figlio per recuperare un po’ di ore di sonno, senza occuparsi delle faccende di casa o altri compiti tipici del ménage domestico.
Di queste cose potrebbe occuparsene il padre o un’altra figura deputata al supporto familiare, come un nonno o una babysitter.
Inoltre, i genitori possono fare a turni durante la notte, stabilendo chi dei due dovrà alzarsi, in determinate ore, per accudire i propri figli e chi dovrà assisterli durante una crisi di pianto.
Assumere precise abitudini sia per i grandi sia per i bebè permette di addormentarsi prima, svegliarsi di meno, favorisce un riposo prolungato, preservando anche la salute. Con dei piccoli accorgimenti è possibile dormire di più e meglio.
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