Il metodo delle tre F e perché il microbiota riequilibra il sistema immunitario

La ricercatrice Maria Rescigno, nel suo libro "Microbiota", ha presentato il metodo delle tre F, oltre che dispensato dei consigli utili sul benessere della persona e sul raggiungimento di un funzionamento corretto del sistema immunitario. Al centro delle sue teorie ci sarebbe il microbiota.

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Il metodo delle tre F è stato elaborato da Maria Rescigno, ricercatrice e docente di Patologia Generale in Humanitas University. La teoria è contenuta nel libro Microbiota, se lo conosci ti curi meglio. Guadagnare salute e fronteggiare le malattie autoimmuni portando equilibrio nell’intestino, scritto insieme a Carlo Selmi, responsabile dell’Unità di Reumatologia e Immunologia clinica presso l’Istituto Clinico Humanitas.

Nel testo vengono rilasciati diversi consigli su come raggiungere il benessere della persona e su come ottenere un corretto funzionamento del sistema immunitario, ponendo l’attenzione sul microbiota. Questo, secondo la scienziata, rappresenterebbe un organo in più dell’essere umano, influente sul resto dell’organismo. Ecco quello che ha dichiarato Maria Rescigno in un’intervista al Corriere della Sera.

Che cos’è il microbiota?

Il microbiota, come spiegato dalla ricercatrice al quotidiano, è un insieme di microrganismi, che si trovano sia all’interno dell’essere umano, sia sulla cute o sul cuoio capelluto. Nello specifico, il microbiota intestinale rappresenta il gruppo di organismi più prolifico del corpo di una persona. Il vantaggio del microbiota è che garantisce una certa resistenza del sistema immunitario, in quanto porta equilibrio al suo interno. Queste le parole di Rescigno sulle funzioni del microbiota, durante l’intervista:

Influenza il metabolismo energetico e il comportamento.

Sintetizza vitamine, acidi grassi e altre sostanze, partecipa alla degradazione dei nutrienti e ci aiuta nella digestione.

Ancora: modula la quantità e l’effetto degli ormoni sessuali, che a loro volta influenzano molte specie di batteri.

E modula altresì la densità della massa ossea, partecipando all’assorbimento di calcio e vitamina D. 

Un microbiota sano arriva persino a influenzare la funzione del sistema nervoso. 

Di recente s’è perino scoperto che ha un ruolo nel metabolismo dei farmaci.

Per esempio, alcuni microbi degradano i chemioterapici rendendoli inefficaci, altri potenziano terapie antitumorali come l’immunoterapia.

C’è da sottolineare, però, che non tutti i microrganismi presenti nel corpo sono buoni. Esistono, infatti, anche i patabionti che, in una situazione di disequilibrio intestinale, possono provocare una disbiosi. Ciò significa che si crea uno squilibrio tra l’intestino e le varie mucose, ed è importante tenerla sotto controllo perché è spesso associata a malattie che coinvolgono il tratto digerente.

Leggi anche: Guida alla creazione di abitudini salutari quotidiane

Come reagisce il corpo?

Se sono ben allenate, le difese immunitarie possono accorgersi della proliferazione batterica e, come difesa, si crea una squadra di anticorpi. Questi sono specifici per i microbi in questione o per una serie di peptidi antimicrobici, cioè antibiotici naturali rilasciati dall’organismo e dai microbi stessi. Gli anticorpi, dunque, interagiscono con il mucchio, distruggendo i germi in eccesso.

Ciò mostra come il microbiota sia a tutti gli effetti un organo del corpo umano, come riportato da Maria Rescigno al Corriere della Sera:

Il microbiota è l’organo più versatile del nostro corpo, si modifica in base alla dieta, all’ambiente e alle fasi della vita.

Si capisce, dunque, quanto importante sia mantenerlo in equilibrio ogni giorno, aiutandoci con piccoli, ma determinanti accorgimenti.

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Il metodo delle tre F

Secondo la dottoressa Maria Rescigno, per mantenere in equilibrio il microbiota e raggiungere, quindi, un certo grado di benessere, è utile seguire il metodo delle tre F, così chiamato perché bisogna sempre prendere in considerazione tre F nella vita. In particolare, con l’avanzare dell’età, il microbiota perde la sua naturale biodiversità e necessita di fibre, fermentati e fitness, i quali mantengono giovani i microbi. Le tre F si integrano perfettamente nella dieta mediterranea. Vediamo, dunque, quali sono nello specifico.

Fibre

Per quanto riguarda le fibre, sono contenute in alimenti come cereali integrali, frutta secca a guscio, funghi, legumi, ortaggi. Questi servono a nutrire i batteri buoni, probioti, i quali rilasciano postbiotici, facendo funzionare l’organismo. Rescigno spiega il perché dell’importanza delle fibre:

Per via della cellulosa in esse contenuta.

La cellulosa viene degradata grazie ai batteri ruminococchi.

Tecnicamente accade che questi batteri metabolizzano i polisaccaridi della parete cellulare delle piante, rendendo le fibre digeribili e nutrendo molti altri batteri del microbiota intestinale.

Inoltre, è bene che i piatti che portiamo a tavola ogni giorno contengano per metà frutta fresca e verdura, con quest’ultima in prevalenza.

Fermentati

Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, i processi di fermentazione “migliorano la disponibilità delle proteine e di alcuni minerali, formano grassi benefici e aumentano il contenuto di vitamine“. Tra i cibi fermentati rientrano il tempeh, lo yogurt, il kefir derivato dal latte o dall’acqua, la kombucha, il miso e tutte le verdure in fermentazione acido-lattica, come i crauti o le giardiniere di verdura.

Non esiste una quantità massima di cibi fermentati da assumere ma il consiglio è di mangiarne frequentemente. In questo modo l’organismo assumerà le molecole utili che vengono prodotte dai microrganismi.

Fitness

L’esercizio fisico rappresenta il metodo più potente per proteggersi da numerose malattie, soprattutto metaboliche, cardiovascolari, neurodegenerative e neoplastiche. Ciò accade perché con il movimento, si espande la popolazione del microbiota, che dona alla persona la sensazione di benessere. Maria Rescigno spiega il vantaggio del fitness sul microbioma:

Ne influenza la composizione.

Le evidenze sono così robuste da far ritenere agli scienziati che i potenti effetti dello sport sulla nostra salute siano mediati proprio dalle popolazioni microbiche presenti sulle nostre mucose.

Senza contare che l’attività e un esercizio fisico regolari possono promuovere l’autofagia cellulare, cioè il meccanismo attraverso cui vengono eliminate cellule e sostanze di scarto.

Allo stesso tempo riducono l’infiammazione cronica di basso grado e migliorano la funzione immunitaria.

Microbiota e corpo, poi, invecchiano insieme ma, anche grazie all’attività fisica, potrebbero garantirci una longevità in salute.

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