Il Terzo settore svolge un ruolo fondamentale nel tessuto sociale ed economico italiano. Gli enti che lo compongono si dedicano a finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, offrendo un contributo importante al benessere collettivo.
Ma quali sono il ruolo, le funzioni e i vantaggi degli enti del Terzo settore?
Ruolo e funzione degli enti del Terzo settore
Gli enti del Terzo settore (ETS) sono organizzazioni private che svolgono attività di interesse generale senza scopo di lucro. Si tratta di associazioni, fondazioni e altre entità riconosciute dal Codice del Terzo settore (Decreto Legislativo 117/2017), normativa che ha riformato profondamente il settore. Rispetto agli enti pubblici e alle imprese profit gli enti del Terzo si distinguono per la loro missione, focalizzata su attività solidali, culturali, sociali e ambientali. Le principali categorie di enti de Terzo settore sono:
- Associazioni di promozione sociale (APS) promuovono attività rivolte alla comunità
- Organizzazioni di volontariato (ODV) offrono servizi gratuiti alle persone in difficoltà
- Imprese sociali svolgono attività imprenditoriali con finalità di inclusione e sviluppo sociale
- Reti associative
- Fondazioni finanziano o gestiscono progetti di utilità pubblica
- Enti filantropici erogano contributi economici per scopi sociali
- Società di mutuo soccorso
- Enti religiosi dotati di personalità giuridica
Qual è il ruolo degli enti del Terzo settore?
Gli ETS svolgono un ruolo essenziale nella società, intervenendo tante volte dove il settore pubblico o privato non riescono ad arrivare. Le loro attività coprono una vasta gamma di settori, tra cui:
- Assistenza sociale e sanitaria a supporto delle persone vulnerabili, come anziani, disabili e minori
- Tutela dell’ambiente per promuovere iniziative di sostenibilità ambientale e conservazione del territorio
- Educazione e cultura. Si offre formazione, universitaria e post-universitaria, si organizzano eventi culturali, attività artistiche o ricreative, e si gestiscono servizi educativi
- Ricerca scientifica di particolare interesse sociale
- Inclusione sociale. Si lavora per ridurre le disuguaglianze e favorire l’integrazione
- Sviluppo economico locale che contribuisce alla crescita sostenibile di comunità svantaggiate
- Promozione e tutela dei diritti umani
- Beneficienza e sostegno a distanza
- Alloggio sociale
Funzioni degli enti del Terzo settore
Le funzioni degli ETS si possono sintetizzare in tre specifici ambiti:
- Erogazione di servizi di pubblica utilità quali centri di ascolto per persone in difficoltà, servizi di assistenza domiciliare per anziani, disabili e attività ricreative per bambini
- Advocacy e rappresentanza, a tutela dei diritti di gruppi marginalizzati, per sensibilizzare l’opinione pubblica e influenzare le politiche sociali, attraverso campagne di comunicazione e progetti di ricerca, per creare consapevolezza su temi critici
- Innovazione sociale per introdurre soluzioni innovative che rispondano a sfide complesse, come l’emergenza climatica o l’immigrazione
Quali sono i vantaggi di essere un ente del Terzo settore?
Gli ETS godono di numerosi benefici, sia dal punto di vista normativo che operativo. I principali vantaggi di questi enti sono:
- Agevolazioni fiscali quali esenzione dall’IVA per alcune attività, detrazioni fiscali per donazioni ricevute, tassazione agevolata sui redditi che derivano da attività istituzionali
- Accesso a bandi e finanziamenti a cui gli ETS possono partecipare per ottenere risorse economiche destinate a progetti di utilità sociale
- Riconoscimento pubblico. Essere registrati come ETS fornisce maggiore credibilità e visibilità, facilitando il dialogo con le istituzioni, le aziende e i cittadini
- Collaborazioni con il settore pubblico. Gli enti possono stipulare convenzioni con la Pubblica Amministrazione per co-progettare e gestire servizi pubblici
- Attività commerciali marginali, compatibili con le finalità sociali
- 5 X 1000, che consente di destinare una parte delle imposte a un ETS
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Cos’è un ente del Terzo settore e come funzione?
Un ente del Terzo settore è un’organizzazione riconosciuta dalla legge italiana per il suo impegno a favore della collettività. Altro aspetto che la caratterizza è quello di non mirare al profitto. Le caratteristiche principali di un ETS sono:
- Assenza di scopo di lucro. Tutte le risorse economiche sono reinvestite nelle attività dell’organizzazione
- Finalità di utilità sociale. Gli ETS operano per migliorare la qualità della vita delle persone, a vantaggio dell’intera comunità
- Autonomia organizzativa, pur collaborando con enti pubblici mantengono la propria indipendenza
- Riconoscimento legale, in quanto devono essere iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo settore (RUNTS)
Come funziona un ente del Terzo settore
Un ETS è regolato dal Codice del Terzo settore (Decreto Legislativo 117/2017), che stabilisce i criteri per la costituzione, gestione e attività di questi enti. La sua struttura organizzativa è composta da:
- L’assemblea dei soci, l’organo principale che approva lo statuto e prende le decisioni strategiche
- Il consiglio direttivo, che gestisce le attività operative e rappresenta l’ente con l’esterno
- I revisori dei conti, che garantiscono la trasparenza economica e la correttezza amministrativa
Le attività svolte dagli enti del Terzo settore sono svolte prevalentemente dai volontari, ma vi può essere anche una parte di personale retribuito, oltre alla possibilità di collaborare con altri enti.
Come diventare un ente del Terzo settore?
Per costituirsi come enti del Terzo settore un’organizzazione deve seguire alcune tappe specifiche:
- Redigere un atto costitutivo e uno statuto che prestino fede al Codice del Terzo Settore
- Iscriversi al RUNTS tramite la piattaforma online dedicata
- Adeguarsi agli obblighi di trasparenza, come la redazione di un bilancio sociale per enti di grandi dimensioni
Tutti questi passaggi sono necessari per accedere ai benefici riservati agli ETS, tra cui il riconoscimento giuridico e la possibilità di partecipare a progetti finanziati da istituzioni pubbliche e private.
Obblighi, divieti e controlli
Gli enti del Terzo settore, oltre all’obbligo di reinvestire ogni profitto ai fini degli obiettivi perseguiti, sono tenuti, se le entrate annuali superano 1 milione di euro, a redigere il bilancio sociale e bilancio di esercizio o rendiconto.
Se, invece, le entrate superano i 100mila euro annui, gli enti devono pubblicare sul proprio sito web i compensi che spettano a ogni associato, dirigente o organo amministrativo, il tutto volto a una maggior chiarezza e trasparenza. Questi sono requisiti che sono emersi essere essenziali con la Riforma.
I controlli sul rispetto dei requisiti degli enti del Terzo settore possono avvenire, in primo luogo dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e poi da un organo ad esso dipendente, il Consiglio nazionale del Terzo settore. Inoltre, anche il Runts svolge un ruolo di vigilanza. Sul territorio ci sono diversi uffici che effettuano, tramite i loro dipendenti, visite e ispezioni. In caso di violazioni sono previste diverse sanzioni, versate poi nel bilancio dello Stato.
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