“Nessuno affitta casa ai miei operai migranti”: imprenditore compra un intero palazzo

L'amministratore delegato di Giuggia Costruzioni è al fianco dei suoi operai e trova per loro una soluzione abitativa: "Compro una palazzina intera, la ristrutturo e ci faccio una quindicina di appartamenti, un porto sicuro per i nuovi lavoratori".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Paolo Giuggia, amministratore delegato della ditta di costruzioni che porta il suo cognome a Villanova di Mondovì, ha cura non solo del benessere dei suoi dipendenti, ma li sostiene anche dal punto di vista abitativo. Nel paese in provincia di Cuneo in cui opera la sua azienda i proprietari degli appartamenti non affittano a operai migranti soprattutto se uomini e per brevi periodi.

Paolo Giuggia, però, non ci sta e, come ha raccontato al “Corriere della Sera”, ha voluto iniziare ad affittare interi alberghi per i suoi dipendenti e non con poche difficoltà: “I costi erano folli e rischiavano di far esplodere il nostro bilancio”. L’AD di Giuggia Costruzioni ha allora pensato a una soluzione, ossia acquistare una palazzina per gli operai.

L’esempio di Paolo Giuggia

Paolo Giuggia lo ha ribadito più volte: l’Italia ha bisogno di lavoratori e non poteva permettere che il personale si licenziasse a causa delle difficoltà nel trovare casa. Per tale motivo la sua azienda ha iniziato ad affittare alberghi all’incirca per due o tre mesi, dando tempo e modo ai suoi operai, di cui 250 stranieri, di andare alla ricerca di soluzioni abitative.

Dal momento che non riuscivano a tirarsi fuori dall’impasse, Paolo Giuggia ha deciso di fare da sé, aiutando tutti i suoi collaboratori: “Mi rimbocco le maniche. Compro una palazzina intera, la ristrutturo e ci faccio una quindicina di appartamenti, un porto sicuro per i nuovi lavoratori“.

Paolo Giuggia e il monito di altri imprenditori cuneesi

non affittano casa a operai migranti, ci pensa il datore di lavoro e compra un palazzo

Per Paolo Giuggia “il Paese ha bisogno di loro, deve cambiare la cultura dell’accoglienza” e per tale motivo, assieme ad altri imprenditori cuneesi, sostiene i propri lavoratori, e al contempo, cerca di arginare il problema della mancanza di personale:

L’impiego di persone extracomunitarie è una risorsa importante, ma non basta.

Il sistema deve pensare a un loro inserimento sia abitativo che nei trasporti.

I timori di tanti si affievoliscono quando questi lavoratori si presentano con le famiglie, ma questo può succedere solo in un secondo momento, quando hanno un lavoro stabile, permesso e documenti in regola.

Nella prima fase del loro ingresso bisogna accompagnarli e se non lo fa lo Stato ci pensiamo noi imprenditori.

Non sono l’unico ad avere in cantiere il progetto di adibire un palazzo di proprietà per i nostri lavoratori e dare una risposta al problema abitativo.

Leggi anche: A Napoli le donne migranti realizzano copricapi per le pazienti oncologiche

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Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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