Pino Daniele ci lasciava all’inizio del 2015 e, a dieci anni dalla morte, sarà disponibile nelle sale il 4, 5 e 6 gennaio Pino Daniele – Nero a metà.
Realizzato da Marco Spagnoli e Stefano Senardi, ― quest’ultimo amico di lunga data di Pino Daniele ― il documentario ci farà immergere nelle note blues e jazz e all’interno del mix di lingue utilizzato da uno dei cantautori italiani più amati nelle sue canzoni.
Il cantautore è un giovane ragazzo che suona la chitarra fin da piccolo e sogna di entrare a far parte dei Napoli Centrale, contattando James Senese. Il suo primo album, Terra mia, nel 1977 e poi prosegue la sua carriera con Pino Daniele nel 1979 e Nero a metà del 1980.
Pino Daniele – Nero a metà, le parole del regista
Stefano Senardi, come riporta “ANSA”, ha rivelato che il cantautore è uno dei più grandi artisti del mondo e uno tra i suoi preferiti, ma non è solo questo il motivo per cui ha voluto fare questo tributo:
Il film è un omaggio affettuoso all’uomo e al musicista Pino Daniele, al riscatto che ha rappresentato per il suo popolo e la sua città, e racconta anche la rivoluzione musicale straordinaria che ha operato attingendo dalla tradizione e affrancandola da ogni schema.
Il cantautore raccontato dagli amici
In Pino Daniele – Nero a metà sono tanti gli amici che lo ricordano attraverso interviste e racconti inediti, che ci offrono una chiave di lettura diversa per comprendere chi era davvero l’artista napoletano e come si è imposto sulla scena musicale dagli anni ’70 in poi.
Da Paolo Raffone a Rosario Jermano, da Enzo Avitabile a Rino Zurzolo, e ancora da Tullio De Piscopo a Joe Amoruso e da Pietra Montecorvino a Teresa De Sio, e tanti altri torneranno nel passato per portare a galla il ricordo dell’indimenticabile cantautore.
Leggi anche: Qual è il significato di Quando di Pino Daniele, la canzone preferita di Massimo Troisi?