giovedì, 20 Febbraio 2025
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Stipendi in aumento fino a 1000 euro, cosa cambia con il taglio del cuneo fiscale

Aumento annuale in busta paga per 14,3 milioni di italiani grazie al taglio del cuneo fiscale. Chi può beneficiarne e come funziona la nuova legge.

Alfredo Polito
Alfredo Polito
Si occupa di copywriting, project management e comunicazione per imprese e istituzioni. Per anni ha scritto su la Repubblica ed è autore del libro "La guerra del vino". Tramite Gramsci ha fatto suo il motto di Romain Rolland: pratica il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà.

Nel 2025, 14,3 milioni di italiani beneficeranno di un aumento dello stipendio netto. Un risultato ottenuto grazie all’effetto della nuova legge, entrata in vigore il 1° gennaio 2025, che prevede una riduzione delle tasse, portando ad un aumento del netto in busta paga.

A beneficiare di tale cambiamento saranno principalmente i redditi medio-bassi. Secondo una stima l’incremento rispetto all’anno precedente di contribuenti a godere di queste agevolazioni sarà pari a 1,3 milioni di persone.

Gli aumenti saranno variabili in base al reddito dichiarato dei diretti interessati, arrivando anche a toccare i mille euro annui.

Come funziona e chi può beneficiarne

Anche per l’anno nuovo, il 2025, le aliquote Irpef rimangono strutturate in tre fasce: il 23% per redditi fino a 28.000 euro, il 35% per la fascia compresa tra 28.001 e 50.000 euro, e il 43% per i redditi superiori a 50.000 euro.

È stato reso strutturale anche il taglio al cuneo fiscale, necessario per “congelare” gli effetti di tasse e contributi sul costo del lavoro.

Rispetto al 2024, le agevolazioni sono state innalzate anche a chi dichiara fino a 40.000 euro. Per i redditi fino a 20.000 euro la riduzione riguarda principalmente la contribuzione; superata questa soglia, gli interventi sono di natura prevalentemente fiscale.

È stata poi aumentata a 35.000 la soglia dei redditi da lavoro dipendente o da pensione per accedere alla flat tax al 15%. Sono state anche rimodulate le detrazioni fiscali, con una particolare attenzione alle famiglie con più figli a carico.

Secondo quanto stimato dal Ministero dell’Economia, l’insieme di questi interventi – tra accorpamento delle aliquote Irpef, taglio del cuneo fiscale e maxi-detrazioni fiscali – garantirà a chi dichiara 20.000 euro un aumento annuale di 50 euro netti in busta paga. Il risparmio fiscale sale poi a 119 euro netti per chi ha un reddito di 25.000 euro e a 47 euro per chi ha un imponibile di 30.000 euro.

Grazie alla maxi-detrazione, i maggiori vantaggi saranno per chi supera i 30.000 euro. Chi dichiara questa cifra avrà un aumento di mille euro annui, mentre chi ha un reddito di 38.000 euro beneficerà di 687 euro, e chi si colloca sotto i 40.000 euro riceverà 460 euro in più.

Il Ministero ha poi voluto precisare che, rispetto al 2022, quando il cuneo fiscale non era stato ancora ridotto e gli scaglioni Irpef erano quattro, chi dichiara 10.000 euro avrà un incremento annuale di 556 euro nel 2025.

Facendo una stima nel triennio, i guadagni netti ammonteranno a 797 euro per i redditi fino a 15.000 euro, mentre per chi guadagna fino a 20.000 euro il ricavo arriverà a 935 euro. Saranno invece 1.154 euro i guadagni per i redditi fino a 25.000 e 1.254 per chi non supera la soglia dei 30.000 euro annuali.

Per redditi di 35.000 euro, il guadagno sarà di 1.260, mentre si registra una progressiva flessione per redditi superiori: 947 euro per chi arriva a 38.000 euro e 720 euro per redditi fino a 40.000 euro.

Leggi anche: Aumento delle pensioni minime e taglio del cuneo, quali sono i piani del Governo per il 2025

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Alfredo Polito
Alfredo Polito
Si occupa di copywriting, project management e comunicazione per imprese e istituzioni. Per anni ha scritto su la Repubblica ed è autore del libro "La guerra del vino". Tramite Gramsci ha fatto suo il motto di Romain Rolland: pratica il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà.

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