mercoledì, 22 Gennaio 2025
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La lettera di 370 miliardari: “Ridistribuiamo ricchezze e democrazia, tassateci”

370 super ricchi chiedono formalmente in una lettera di pagare più tasse: "Se la politica vuole fare qualcosa per garantire la stabilità delle nostre democrazie, non deve far altro che tassarci".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

370 tra miliardari e milionari di 22 Paesi hanno scritto una lettera dal titolo We must draw the line, riportata nel sondaggio condotto da “Survation” per conto di Patriotic Millionaires International. La richiesta è chiara ai leader presenti a Davos: vogliono essere tassati per consentire una migliore ridistribuzione della ricchezza, al fine di salvaguardare la democrazia.

Già lo scorso anno, con un’altra lettere intitolata Proud to Pay, e pubblicata sul “The Guardian”, 250 miliardari reclamavano a gran voce: “Dovete tassarci […] ciò trasformerà la ricchezza privata estrema e improduttiva in un investimento per il nostro futuro democratico comune”.

Come i super ricchi influenzano il mondo

Secondo il sondaggio poco sopra nominato, in cui sono stati intervistati 2902 milionari dei Paesi del G20, più precisamente i due terzi di questi ultimi ritengono che i super ricchi abbiano influito in modo preponderante per favorire l’elezione di Donald Trump a presidente USA per la seconda volta, ma non solo.

Oltre il 70% è favorevole a un aumento delle tasse per i più ricchi, dal momento che condizionano eccessivamente anche l’opinione pubblica. E ancora, 7 su 10 tra gli intervistati rivelano che lo strapotere dei super ricchi indurrebbe i cittadini ad avere meno fiducia nelle istituzioni.

Chi sono i firmatari di quest’anno?

Tra i firmatari di quest’anno della lettera We must draw the line scritta in collaborazione con Millionaires for Humanity, Oxfam e Taxmenow e pubblicata immediatamente dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca vi sono Abigail Disney, Brian Eno, Marlene Engelhorn, Richard Curtis, Phil White.

Rivolgendosi ai leader mondiali i 370 tra miliardari e milionari scrivono: La ricchezza non è più semplicemente una questione di valore. È una questione di controllo. Se voi, leader politici, continuerete a trascurare la crisi derivante da questa vertiginosa concentrazione di ricchezza, le già vacillanti fondamenta delle nostre sudate democrazie subiranno ulteriori danni”.

Leggi anche: Chi è Marlene Engelhorn, l’ereditiera che vuole donare 25 milioni a sconosciuti

Le richieste dei 370 tra miliardari e milionari ai leader a Davos

370 miliardari inviano una lettera ai leader mondiali di davos, world economic forum

L’idea comune del 63% degli intervistati del sondaggio condotto da “Survation” è che un numero ristretto di super ricchi durante la presidenza Trump possa rappresentare una minaccia per la democrazia in tutto il mondo, come ha scritto Abigail Disney, già membro del Patriotic Millionaires:

È facile considerare l’elezione di una figura come Donald Trump come un’aberrazione, ma non è questo il caso.

Donald Trump, insieme al suo “migliore amico” Elon Musk, sono il risultato di decenni di inerzia dei leader mondiali, incapaci di arginare livelli di disuguaglianza sempre più estremi.

Abigail Disney evidenzia di nuovo qual è il goal da raggiungere per salvare la sovranità popolare:

In tutto il mondo, alcuni di coloro che godono dello stesso status economico di noi godono anche di livelli incalcolabili di influenza e potere.

Una manciata di esseri umani estremamente ricchi controlla i media, che blandiscono, convincono e talvolta disinformano, influenzano indebitamente i nostri sistemi legali, trasformando la giustizia in ingiustizia, e stanno aiutando a gestire le nostre democrazie in declino.

Dovremmo preoccuparci di dove questo ci sta portando.

L’oligarchia non può nascere dalla paura politica di turbare i super ricchi […]

E se la politica vuole fare qualcosa per garantire la stabilità delle nostre democrazie, non deve far altro che tassare di più i ricchi come me.

Leggi anche: L’appello di 250 miliardari in una lettera: “Tassateci, vogliamo pagare di più e proteggere la democrazia”

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Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

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