martedì, 4 Febbraio 2025
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Assisteremo davvero al ritorno dell’immunità parlamentare?

Si ritorna a discutere dell'immunità parlamentare: chi sono i favorevoli e i contrari?

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

Immunità parlamentare, tornerà davvero? Abolita nel 1993 post-Tangentopoli, si tratta della richiesta di autorizzazione alle Camere a procedere in caso di indagini nei confronti di deputati e senatori, non solo per intercettazioni o arresti.

Forza Italia ne valuta ora un ripristino dell’articolo 68 della Costituzione, il quale finora prevede che “i membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni”. Ma non tutti sono d’accordo.

Immunità parlamentare, chi è favorevole alla reintroduzione?

In una nota la Fondazione Luigi Einaudi ha dichiarato che proporrà “il testo del disegno di legge di riforma dell’attuale articolo 68 della Costituzione […] sul tema della centralità del Parlamento e della conseguente prerogativa dell’immunità parlamentare, improvvidamente modificata dalla sciagurata riforma del 1993.

l capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia della Camera, Tommaso Calderone, è favorevole a un ritorno dell’istituto abolito: “Credo che sia corretto nel contesto storico in cui noi ci troviamo e in cui è inutile negare che ci sia una parte politicizzata della magistratura, ripristinare le garanzie previste fino al 1993”.

Appoggia la presentazione del DDL il sottosegretario di Stato alla Giustizia della Lega, Andrea Ostellari: “L’articolo 68 della Costituzione non ha nulla a che fare con i privilegi dei singoli, ma molto con la qualità della nostra democrazia. Per questo apprezzo un’iniziativa innanzitutto culturale, che merita di essere approfondita senza connotazioni di partito. Sia il Parlamento a valutare il percorso migliore per riequilibrare i poteri”.

Anche Pierantonio Zanettin, capogruppo di Forza Italia nelle commissioni Giustizia e Politiche dell’Unione Europea, è d’accordo: Ritengo che sia stato un errore della politica quello di contraddire il principio dei nostri padri costituenti secondo cui, nella logica della separazione dei poteri, l’immunità parlamentare ci sta tutta. Se adesso, maturati i tempi, si vuole tornare indietro io sono assolutamente favorevole”.

Per Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia e presidente della Commissione Affari esteri e difesa a Palazzo Madama, l’immunità parlamentare deve essere reintrodotta: “Non trovo sbagliato discutere di immunità parlamentare, perché i danni che il mancato equilibrio fra i poteri dello Stato ha inferto al sistema democratico nel trentennio trascorso dalla riforma del 1993 sono evidenti a tutti. […] Occorre irrobustire gli argini democratici per evitare nuove e devastanti esondazioni giudiziarie di cui già si avvertono i sinistri presagi”.

Cauta, invece, è stata la reazione del vicepremier, Antonio Tajani: “Non ne abbiamo parlato, ma potrebbe anche essere un’idea. Non ne abbiamo parlato neanche in Forza Italia. Io personalmente non sono contrario, però è da discutere per vedere in che termini e come“.

No all’immunità parlamentare: i pareri contrari

Per Fratelli d’Italia l’immunità parlamentare non è una questione urgente: “Il tema non è una priorità e non è nel programma di governo. Ma se Forza Italia avanzerà una proposta, verrà valutata”.

Si mostra più duro il presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato, Alberto Balboni, di FdI: “Non vedo ragioni per modificare il testo vigente dell’articolo 68. I parlamentari anno già l’insindacabilità delle opinioni espresse, che trovo giusta, e se un parlamentare commette un reato comune è giusto, a mio avviso, che ne risponda come qualsiasi altro cittadino”.

È contrario anche il leader del M5S, Giuseppe Conte: “Dopo il ripristino dei vitalizi in Senato, l’abolizione del reato per i politici che abusano del loro potere, e l’aumento degli stipendi dei ministri, ecco che ci provano con l’immunità e il ritorno di uno scudo che renda intoccabili esponenti del governo ed eletti. Sono in pieno delirio di onnipotenza. Facciano subito retromarcia su questa proposta”.

Fa eco alle parole di Conte anche la presidente dei deputati dem, Chiara Braga: “Il Governo mostra le sue reali priorità, reintrodurre l’impunità per ministri e parlamentari, mettere i pubblici ministeri sotto il controllo dell’esecutivo e intervenire sul sistema giudiziario per potersi addirittura scegliere i giudici”.

Un altro no dal senatore del Pd e segretario in commissione Giustizia a Palazzo Madama, Walter Verini: “Secondo me non solo è irricevibile, ma non tiene minimamente conto del sentimento del Paese. Messa così si configura come un nuovo capitolo della guerra della politica contro la magistratura”.

Si oppone anche Angelo Bonelli di AvS: “Mentre milioni di italiani sono costretti a rinunciare al riscaldamento per il caro bollette, il Governo e i suoi alleati non trovano niente di meglio da fare che tentare di garantirsi nuovi scudi giudiziari”.

Leggi anche: Italia-Arabia, cosa prevede l’accordo da quasi 10 miliardi

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Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

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