giovedì, 6 Febbraio 2025
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Chi era Lorenzo Rovagnati, erede della storica azienda italiana di salumi

Lorenzo Rovagnati è stato vittima, ieri pomeriggio, 5 febbraio, della caduta di un elicottero. Era l'amministratore delegato della storica azienda italiana di salumi. Lascia una moglie e tre figli, di cui uno in arrivo.

Lorenzo Rovagnati era amministratore delegato dell’azienda di salumi, nata nel 1941 in provincia di Monza-Brianza. Il quarantunenne è rimasto coinvolto nella caduta dell’elicottero su cui viaggiava per recarsi nel maniero di famiglia. Oltre a Rovagnati si contano altre due vittime.

L’imprenditore, che si occupava della gestione dell’azienda di famiglia insieme al fratello Ferruccio, lascia una moglie, due figli e un terzo in arrivo. Vediamo chi era Lorenzo Rovagnati, dalle nozze da sogno con Federica Sironi all’impegno costante nel lavoro.

Vita privata di Lorenzo Rovagnati

Lorenzo Rovagnati gestiva una delle più importanti aziende italiane incentrate sulla produzione di salumi. Fuori dall’ambiente lavorativo, però, egli era anche un marito e un padre molto presente. Nel 2019 si era sposato con Federica Sironi. Il fiabesco matrimonio aveva avuto luogo nella chiesa dei Santi Gervaso e Protaso a Macherio, Monza-Brianza. Con la moglie Rovagnati aveva due figli e uno in arrivo.

L’amore per la famiglia costruita con Sironi e per quella di origine è dimostrato dal fatto che quasi ogni settimana, di mercoledì, l’imprenditore andasse dalla propria casa di Milano verso la tenuta familiare a Castello di Castelguelfo. È a causa dello schianto dell’elicottero su cui viaggiava ieri pomeriggio, 5 febbraio, che Rovagnati ha perso la vita, insieme ad altre due persone. Sulle dinamiche dell’incidente, ancora poco chiare, indaga la Procura di Parma, insieme all’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, la quale ha aperto un’inchiesta.

Il sindaco di Noceto, Fabio Fecci, ricorda Lorenzo Rovagnati come una persona umile e dedita non solo a proseguire il progetto iniziato dal padre, ma anche interessata a questioni sociali. Ecco le sue parole:

Ho avuto il grande piacere di conoscere Lorenzo quando veniva col papà.

è più di 30 anni che conosco questa famiglia, da quando si sono insediati e hanno acquistato il castello di Castelguelfo e realizzato gli allevamenti suinicoli.

C’è stato un rapporto molto forte, una famiglia di grande umiltà. 

Il padre era una persona semplicissima, un grande imprenditore e Lorenzo stava incarnando tutto quello che ha realizzato il papà insieme alla mamma, al fratello.

È una tragedia tremenda che colpisce tutta la nostra comunità.

È stato molto vicino a noi nelle varie iniziative sociali, culturali, ricreative.

Luciano Casiraghi, invece, sindaco di Biassono lo ricorda così:

Un giovane buono, onesto e operoso, amato e stimato da tutti coloro che lo conoscevano in azienda e non solo. 

La sua perdita è difficile da accettare per tutti noi.

Un giovane che aveva davanti a sé ancora un grande futuro, come padre, e come imprenditore, ma purtroppo la vita ci ha riservato qualcosa di terribile per il nostro concittadino Lorenzo.

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L’azienda Rovagnati

Lorenzo Rovagnati si è occupato, insieme al fratello Ferruccio, di portare avanti l’azienda fondata dal padre Paolo, nel 1941, a Biassono, Monza-Brianza. L’obiettivo dello storico salumificio industriale è puntare a un continuo miglioramento dei prodotti, dei processi di lavorazione e degli impianti, investendo in macchinari, metodi e soluzioni innovative.

Inizialmente, con Angelo Ferruccio Rovagnati, l’azienda era incentrata sulla produzione di burro e sulla commercializzazione di formaggio. I salumi arrivano nel 1968 con il figlio Paolo, il quale, negli anni Ottanta, diede vita al Gran Biscotto che ancora oggi è tra i più rinomati in Italia. La famiglia Rovagnati, infatti, ha reinventato il prosciutto cotto, per molto tempo considerato un prodotto di qualità inferiore. Attualmente, l’azienda ha un fatturato di oltre 335 milioni di euro, 1.200 dipendenti e un bacino d’utenza che abbraccia più di venti Paesi.

Ciò che rende Rovagnati un pilastro dei salumifici italiani è l’attenzione alla questione ecologica, al benessere e alla solidarietà sociale. Il 40% della produzione di affettati, infatti, non contiene nitriti, oltre 19 tonnellate di cibo vengono donate e il 60% della plastica con cui sono realizzati i contenitori del prosciutto è riciclata.

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L’impegno di Lorenzo Rovagnati nell’azienda di famiglia

Nel 2008 Paolo Rovagnati è venuto a mancare e l’azienda è passata nelle mani dei figli. Così, nel 2010, il salumificio è divenuto internazionale, esportando i propri prodotti in Paesi europei, come Belgio, Germania e Francia, ma anche fuori dal continente, come Canada, Hong Kong e Messico. Nel 2012, invece, è nato RovaLab, il laboratorio di analisi chimiche-nutrizionali e microbiologiche.

L’anno in cui è avvenuta la maggiore espansione dell’azienda è stato il 2020, con l’apertura del primo stabilimento produttivo estero a Vineland, in New Jersey. Tutto ciò è stato possibile grazie all’attenzione posta verso i macchinari, come le affettatrici degli storici marchi Berkel o Pineider. Grazie a questo impegno, oggi Rovagnati fattura oltre 300 milioni di euro l’anno ed è presente in più di venti Paesi.

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