Celle solari sostenibili e riciclabili grazie all’acqua, lo studio

Uno studio pubblicato su Nature ha dimostrato come creare celle solari trasparenti eliminando la componente cancerogena della perovskite.

Andrea Gioacchini
Andrea Gioacchini
Classe '99, romano, si occupa di comunicazione editoria e giornalismo dal 2020. “Cerco pace in questo vento e scovo un soffio di lucidità” è il suo motto.
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Realizzare celle riciclabili grazie all’utilizzo di perovskite, questo è quanto è emerso in uno studio pubblicato su Nature, una delle maggiori riviste di divulgazione scientifica.

La perovskite è un minerale composto da titanato di calcio, rispetto al comune silicio il suo più grande punto di forza risiede nella sua proprietà fisica di assorbimento della radiazione solare.

Il suo nome è cominciato ad essere comune quando si è arrivati alla conclusione di come tale minerale potesse essere utile per la realizzazione di pannelli trasparenti a basso costo.

Lo studio – condotto da diversi ricercatori dell’Università di Linköping – ha dimostrato come riciclare tutte le parti di una cella solare senza solventi pericolosi per l’ambiente.

Attualmente non esiste una tecnologia efficiente per affrontare gli sprechi dei pannelli di silicio. Ecco perché i vecchi pannelli solari finiscono nella discarica. Enormi montagne di rifiuti elettronici con cui non puoi fare nulla”, ha commentato Xun Xiao, ricercatore scientifico presso il dipartimento di Fisica, chimica e biologia dell’Università di Linköping.

Una ricerca che potrebbe aprire a nuove strade sostenibili e a basso costo, vediamola nel dettaglio.

Celle riciclabili e pannelli trasparenti, lo studio pubblicato su Nature

La novità proposta dai ricercatori di Linköping risiede nella costruzione di celle solari realizzate in perovskite e completamente riciclabili.

La perovskite è un minerale già conosciuto e utilizzato nel campo, la scomposizione di celle in perovskite è infatti una pratica già adottata in passato, ma con una sostanziale differenza.

I metodi utilizzati attualmente vedono la scomposizione di queste celle solari in perovskite, ma con l’utilizzo di una sostanza dannosa per l’ambiente e potenzialmente cancerogena, la dimetilformammide.

Per rendere questa pratica più sostenibile, i ricercatori hanno utilizzato l’acqua come solvente. Utilizzando l’acqua come solvente, è stato dimostrato come sia possibile rendere la perovskite cancerogena una sostanza di alta qualità.

Il team è riuscito a creare una soluzione acquosa aggiungendo tre additivi: acetato di sodio, ioduro di sodio e acido ipofosforoso.

La pubblicazione su Nature spiega così il passaggio effettuato dai ricercatori:

Dopo ripetuti processi di degradazione-riciclaggio, i dispositivi riciclati mostrano efficienza e stabilità simili rispetto ai dispositivi nuovi.

La nostra strategia di riciclaggio olistica riduce del 96,6% l’esaurimento delle risorse e del 68,8% gli impatti di tossicità umana (effetti cancerogeni) associati al fotovoltaico di perovskite rispetto al trattamento in discarica.

La realizzazione di celle riciclabili utilizzando l’acqua risulta essere quindi una scoperta in grado di cambiare l’approccio al green, una scelta consapevole dal punto di vista della sostenibilità e del costo di realizzazione.

Leggi anche: Vantaggi dei pannelli solari per la tua casa

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