Addio a Fulco Pratesi, fondatore del WWF Italia e icona ambientalista

Ci ha lasciati Fulco Pratesi, fondatore del WWF Italia. Simbolo di un mondo ecologico e naturale.

Andrea Gioacchini
Andrea Gioacchini
Classe '99, romano, si occupa di comunicazione editoria e giornalismo dal 2020. “Cerco pace in questo vento e scovo un soffio di lucidità” è il suo motto.
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Ci ha lasciati il primo marzo Fulco Pratesi, fondatore del WWF Italia e presidente onorario dell’associazione per la salvaguardia dell’ambiente.

Pratesi fonda il WWF Italia nel 1966, con l’obiettivo di “fermare il degrado del pianeta e costruire un mondo in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura”. Ad oggi l’associazione conta oltre 100.000 sostenitori ed è tra i maggiori simboli della salvaguardia ambientale e naturale.

Aveva compiuto novant’anni lo scorso settembre, tra il 1995 e il 1997 è stato anche Parlamentare con i Verdi e nel 2020 l’Università di Palermo gli ha conferito la Laurea Honoris Causa in Biodiversità e biologia ambientale.

L’associazione, in un comunicato ufficiale, lo ricorda così: “Architetto, giornalista, autore, disegnatore, fondatore del Wwf Italia di cui è stato a lungo presidente oltre che esempio vivente di ecologismo attivo, Fulco Pratesi è stato la guida per un’intera generazione di naturalisti”.

Fulco Pratesi, una vita per l’ecologia

Fulco Pratesi era nato a Roma nel 1934, ma il suo precoce sfollamento nelle campagne viterbesi lo inserirono subito in stretto contatto con la natura. È così che inizia la sua passione.

Una passione iniziata con la caccia, si è trasformata piano piano nella missione di salvaguardare la natura intorno a noi. In tal senso, un incontro fondamentale, come ha raccontato lui stesso più volte, è stato in Turchia nel 1963.

Recatosi a caccia nelle foreste dell’Anatolia, l’incontro ravvicinato con un’orsa e tre piccoli gli fece cambiare radicalmente punto di vista. Fece scattare qualcosa dentro di lui, il quale decise di cambiare definitivamente rotta.

L’idea di dare vita al WWF Italia è nata nel 1966 stesso, vedendo il World Wildlife fund in Svizzera e decidendo di dare vita ad una sezione italiana.

Come riporta il sito ufficiale dell’associazione, la sezione svizzera gli diede il via libera, ma solo se a trovare i fondi necessari fosse stato lui stesso.

Fu così che, “riuniti alcuni amici illuminati nel suo studio di architetto, nacque nel 1966 il WWF Italia, con pochi soldi e tanto entusiasmo. Entusiasmo che è rimasto sempre stato il suo tratto distintivo fino agli ultimi giorni della sua vita”.

Il suo lavoro è stato fondamentale, grazie all’impegno e la dedizione alla causa è riuscito a far approvare, nel 1991, la Legge 157 sulla fauna e sulla nascita dei Parchi nazionali. È riuscito, inoltre, a dare vita a oltre cento Oasi del WWF.

Il suo costante attivismo e le sue battaglie sono stati condotti anche su carta e penna, Fulco Pratesi, infatti, ha collaborato per diversi anni per il Corriere della Sera, L’Espresso e svariate riviste del settore.

Luciano di Tizio, attuale presidente del WWF, ha voluto salutare e omaggiare Pratesi così:

La sua azione, personale e attraverso l’associazione del Panda, è stata fondamentale per la tutela della natura in Italia.

Oggi sento, insieme a tutto il popolo del WWF, un vuoto immenso: abbiamo perso un padre e una insostituibile fonte di saggezza.

Lo salutiamo commossi e infinitamente tristi, ma anche con una certezza:

il WWF continuerà ogni giorno a onorare la sua memoria, perseguendo con convinzione i suoi stessi ideali.

Fulco sarà sempre con noi.

Leggi anche: Cene senza sprechi e risparmi, 10 consigli del WWF per un natale sostenibile

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