venerdì, 14 Marzo 2025
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Rivoluzione nella ginnastica: le atlete non saranno più obbligate a indossare il body

Rivoluzione nel mondo della ginnastica: via all'obbligo del body che mette in risalto le linee del corpo. La lunga battaglia delle atlete ha avuto un esito positivo.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

Grande rivoluzione nella ginnastica, le atlete possono indossare dei pantaloncini sotto il body che di norma vediamo nelle gare, il cosiddetto ‘justaucorps’, aderente e sgambato. Per le sportive francesi, in particolare, utilizzarlo era un obbligo indicato nel regolamento e, chi non lo avesse indossato, avrebbe avuto una penalizzazione di 0,3 punti, incidendo così sul risultato finale.

Dopo una lunga battaglia questa regola non esiste più e le atlete, come anticipato poco sopra, potranno indossare degli shorts sopra il body, a patto che non superino i dieci centimetri di lunghezza dal cavallo.

Via all’obbligo di body nelle gare di ginnastica: la lunga battaglia delle atlete

Da molti anni le atlete si battono per modificare le norme sull’abbigliamento da gara, specialmente a seguito della crescente attenzione e pressione mediatica e la presenza di fotografi a bordo campo. Infatti, molte ginnaste sono state criticate per il loro body e al centro di commenti sessisti da parte di haters online.

Inoltre, non era possibile indossare un’alternativa al justaucorps che mettono molto in evidenza le linee del corpo durante l’esecuzione degli esercizi, sebbene facilitino i movimenti, specialmente nella ginnastica artistica.

Ma facciamo ora un salto indietro. Come riporta “ANSA”, nel 2021 alle Olimpiadi di Tokyo e ai Campionati Europei, le atlete tedesche hanno imposto l’uso della ‘tenuta accademica’, ossia della tuta integrale fino alle caviglie in quanto in body si sentivano nude davanti a spettatori e fotografi.

Successivamente, la Federazione Svizzera di Ginnastica ha dettato a quest’ultimi nuove regole per evitare di scattare foto che avrebbero potuto mettere a disagio le atlete.

Anche le atlete del Beach Volley e Pallamano si sono schierate al fianco delle ginnaste

Non solo le ginnaste, anche le atlete dei Paesi musulmani nel 2012 si sono rifiutate di partecipare alle Olimpiadi di Londra con i costumi molto attillati e corti scelti e voluti dalla Federazione Mondiale. A seguito delle loro lamentale il regolamento è stato modificato.

E ancora, dopo il 2012 si è verificato un altro episodio, questa volta le proteste sono state da parte delle atlete del Beach Volley norvegesi, Emilie Olimstad e Sunniva Helland-Hansen. Quest’ultime non hanno gareggiato in bikini, ma in top e shorts, per non sentirsi a disagio durante la tutta la durata del match.

Anche le atlete tedesche Karla Borger e Julia Sade hanno chiesto una modifica al dress code del torneo del World Tour in Qatar, in questo caso era previsto di indossare magliette al posto delle canotte e pantaloni fino al ginocchio.

Oltre alle ginnaste e alle atlete del Beach Volley, anche la squadra norvegese della Pallamano agli Europei del 2021 ha contestato l’obbligo di utilizzare pantaloncini cortissimi di dieci centimetri che lasciava scoperta una parte dei glutei e hanno invece optato per i pantaloni impiegati dalla squadra maschile.

In questo caso, le atlete norvegesi sono state multate per 1.500 euro, ma hanno iniziato una protesta accolta da altre Federazioni europee.

Leggi anche: Paralimpiadi di Parigi 2024, record di medaglie per l’Italia: “Abbiamo fatto la rivoluzione”

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Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

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