Papa Francesco è ricoverato all’ospedale Gemelli di Roma dal 14 febbraio per una polmonite bilaterale. Ciò che stupisce, nella comunicazione delle notizie, è un netto cambiamento rispetto al passato.
Se prima le condizioni di salute del pontefice erano una questione top secret oggi non è più così. Qualcosa di profondo è mutato, e sicuramente ha a che vedere con il cambio voluto da papa Francesco.
Papa Francesco: lo stile del pontificato nella trasmissione di notizie
A lavorare sulle condizioni di salute di papa Francesco è una vasta platea di operatori dei media, le cui notizie, nelle ore successive, verranno riprese da giornali e televisioni di tutto il mondo. La giornata tipo si snoda tra due briefing alla stampa, che si tengono alle 11 e alle 19:30, coordinati da Matteo Bruni, direttore della sala stampa vaticana, ufficio che gestisce le informazioni ufficiali del Vaticano. Alle 19 arriva il bollettino medico, grazie al quale si può seguire l’evoluzione delle condizioni di salute del papa. Di per sé questo rappresenta una novità e una sorta di rottura rispetto al passato, vista la riservatezza che ha sempre avvolto il capo della Chiesa cattolica.
D’altronde il pontificato di papa Francesco si è contraddistinto, fin dall’inizio, per un approccio più semplice e normale, senza la necessità di ricorrere a tanti fronzoli. Anche in questa situazione ha rispecchiato lo stile autentico di Papa Francesco, che vuol trattare i fedeli come suoi familiari, mettendoli al corrente del suo stato di salute, anche ricorrendo a tecnicismi e particolari crudi, come quando si parla di “episodi di insufficienza respiratoria acuta, causati da importante accumulo di muco endobronchiale e conseguente broncospasmo”, di “necessità di aspirazione di abbondanti secrezioni”, di “ossigenoterapia ad alti flussi”.
Salute di Papa Francesco: la comunicazione oggi

Se in passato le questioni riguardanti il papa venivano affidate al suo portavoce “oggi è lui stesso a governare la sua malattia dal punto di vista della comunicazione”, commenta così Valentina Alazraki, dal 1974 corrispondente dalla Santa Sede per l’emittente messicana Televisa, come riportato da Il Post. La decana dei giornalisti vaticanisti aggiunge:
Francesco è stato in questi anni il portavoce di se stesso. Il suo è un linguaggio diretto e inedito.
È certamente una scelta dello stesso Francesco, coerente con lo stile del suo pontificato, che salta le mediazioni tipiche della Curia romana.
La sala stampa, coordinata da Matteo Bruni, fa parte del Dicastero della comunicazione, creato nel 2015 per coordinare tutta l’informazione vaticana e gestita da Paolo Ruffini, che è stato direttore di testate e di rete in Rai e La7, e Andrea Tornielli, in passato vaticanista del quotidiano La Stampa. Al suddetto Dicastero fanno capo le testate di proprietà del Vaticano e la sala stampa.
I due briefing quotidiani si svolgono in via della Conciliazione e prevedono che al bollettino medico si aggiungano notizie di carattere non sanitario, come informazioni riguardanti la giornata del papà, gli incontri avuti e addirittura anche il suo umore. Si tratta di fatti non particolarmente riservati attribuite a generiche “fonti vaticane”. Per il papa alla base della comunicazione deve esserci la trasparenza, che è essenziale per mantenere la fiducia nei fedeli. Allo stesso tempo la trasparenza deve essere bilanciata dalla necessità di informazioni accurate ed evidenze cliniche. Ed è per questo che la prognosi è rimasta a lungo riservata, in modo da garantire che le comunicazioni ufficiali riflettessero la realtà clinica, evitando speculazioni.
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