Donald Trump, durante un volo notturno sull’Air Force One, ha fatto un importante annuncio: nella giornata di martedì 18 marzo discuterà con Vladimir Putin per poter dire fine alla guerra in Ucraina.
La CNN riporta le parole del presidente americano: “Parlerò con il presidente Putin martedì. Abbiamo lavorato molto nel weekend. Vogliamo vedere se possiamo porre fine a questa guerra. Forse ci riusciremo, forse no, ma penso che abbiamo ottime possibilità”.
Donald Trump ha anticipato gli argomenti al tavolo della negoziazione: “Parleremo di terre. Parleremo di centrali elettriche. Penso che ne abbiamo già discusso molto da entrambe le parti, Ucraina e Russia. Ne stiamo già parlando, dividendo alcuni beni”.
La conferma del Cremlino
Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, come riporta l’agenzia di stampa “Ria Novosti”, ha assicurato che a breve si verificherà un colloquio telefonico tra i Vladimir Putin e Donald Trump: “La conversazione è in effetti in fase di preparazione, ma a nostro avviso, ovviamente, una conversazione tra due presidenti non è soggetta a priori a nessuna discussione significativa. Pertanto, non lo faremo”.
Sebbene il presidente USA abbia fatto qualche spoiler in merito ai temi di discussione, il portavoce del Cremlino Peskov non ha approfondito le dichiarazioni di Trump.
Cosa si aspetta Trump da Putin?

L’inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, ha rivelato alla “CNN” che le “distanze tra Russia e Ucraina sono ridotte”, ma non solo. Quest’ultimo ha dichiarato, infatti, quali sono le aspettative del presidente USA dal futuro confronto:
Penso che i due presidenti avranno una discussione davvero buona e positiva questa settimana.
Trump si aspetta davvero che ci sia una sorta di accordo nelle prossime settimane, e credo che sarà così.
Inoltre, Trump si auspica che Putin possa accettare in toto la proposta del cessate il fuoco di 30 giorni, mediata dagli USA e già accettata dall’Ucraina martedì 11 marzo.
Conflitto russo-ucraino, quali sono i principali nodi da sciogliere per porre fine alla guerra?
Steve Witkoff è fiducioso rispetto a un’imminente fine della guerra grazie alla mediazione dei due presidenti: “Il fatto che vogliano parlarsi dimostra che c’è uno slancio positivo […] Le parti interessate, compresi gli europei, sono impegnate a fare tutto il necessario per arrivare a una soluzione positiva”.
Nonostante questo clima di ottimismo, però, l’inviato speciale di Trump ha sottolineato che il quadro del conflitto russo-ucraino “è molto complicato, più di quella a Gaza”. A tal proposito Trump e Putin dovranno chiarire alcune questioni decisive tra cui:
- l’accesso al Mar Nero
- le incursioni di Kiev nella regione russa del Kursk
- la fine dei combattimenti nel confine di 2000 chilometri
- il reattore della centrale nucleare di Zaporizhzhia
E, come riporta “ANSA”, affinché la Russia accetti la fine della guerra, due delle condizioni a cui dovrebbe sottostare l’Ucraina sarebbero la cessione dei territori ora occupati dall’esercito russo e la rinuncia alla membership della NATO.
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